Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accidentali

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Il congresso degli studenti cattolici a Lavis

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Bisogna penetrare sotto la corteccia della manifestazione quotidiana, allontanare le sovrapposizioni accidentali e giungere ai tesori d’energia potenziale e viva che giacciono in fondo al cuore del popolo trenino. Discopertili, lavoriamoci attorno con gli strumenti della tecnica moderna, con i sussidi della scienza progredita, fino che avremo quel popolo che sta in cima ai nostri ideali, quel popolo ravvivato della sua fede, rinsaldato nella sua coscienza nazionale, socialmente riorganizzato, ritto in piedi innanzi agli irrisori ed ai potenti come noi lo abbiamo nella mente, quando auspichiamo alla democrazia cristiana trentina (grandi applausi). Io vi veggo, o giovani, - conclude l’oratore - circondati oggi da tanto assenso di popolo che nessun miglior augurio posso farvi di quello che nella vostra vita sia sempre come oggi e che, combattendo e lavorando, possiate vedere sempre la vostra opera accompagnata da tanto plauso e da così cordiale partecipazione. Ma non illudetevi, non sarà sempre così. Vi sono nella vita sociale dei momenti in cui pare - e forse non è – di essere soli. Soli in mezzo alla bufera avversaria, soli in mezzo ad incertezze affaticanti, e sembra di non aver accanto nessun braccio che sorregga, di non sentire alcuna parola che conforti e consigli. In questi momenti vi trovate soli innanzi a Dio ed alla vostra coscienza. È per questi momenti decisivi che l’associazione cattolica v’eccita a preparare fin d’oggi le vostre riserve di energia religiosa. Se per quei momenti vi sarete armati da lunga mano della fortezza di un cristiano carattere o della rettitudine d’una coscienza intemerata, allora procedete pure tranquilli per la vostra via, per quanto deserta vi possa sembrare la solitudine che vi circonda e per quanto accanita l’opposizione che vi sta innanzi. Anche a voi allora il poeta, il nostro Gazzoletti vi dice:

Congresso degli Universitari catt. a Mezolombardo

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Entrando stamane in paese, egli dice per varie cause affatto accidentali, gli studenti erano pochini, o già qualcuno ghignava e mormorava la parola «fiasco» ma non era vero. Col prossimo treno, e dalla Valle di Non, arrivarono molti dei nostri, sicché la frequenza degli studenti non è diminuita, in paragone degli altri congressi. Non era affatto un fiasco, erano semplicemente dei disguidi e dei ritardi. Ed è così di tutta la nostra azione. Quando pare che siamo già fuori di via o in decadenza, gli avversari ci guardarono con scherno. Ma s’acquetino! Non si tratta che di disguidi e di ritardi. La nostra locomotiva va innanzi infine vittoriosa e trionfante verso la meta, malgrado tutti i farisei, che in disparte ci guardano con sprezzo, nonostante qualche podestà, il quale, quando gli si chiede la sentenza, si fa portare il catino dell’acqua per lavarsi le mani come Pilato. (Applausi prolungati e ostentativi). E a proposito, da persona che occupa un posto insigne, è stato augurato che noi ci possiamo unire agli studenti liberali e i socialisti per la difesa nazionale. Accettiamo l’augurio della concordia e dell’unione in certi momenti. Solo osserviamo che l’invito andava diretto non a noi, ma a coloro che, collo spirito di setta e di prepotenza, questa cooperazione rendono, ad uomo coerente nei suoi principii, impossibile. Non a noi andava diretto l’invito che abbiamo l’onore oggi di aver fra noi come oratore, l’amico Luigi Carbonari, lo strenuo difensore dell’italianità, dove l’esserlo è grave e pericoloso. (Applausi prolungati). A questo giovane, che appartiene alle nostre file, vogliamo oggi rendere omaggio, tanto più che il plauso dei non consenzienti, è venuto meno quando s’è scoperto, che a quella strenua opera di difesa, lo guidavano i suoi principi intransigentemente cattolici. Chiedo quindi scusa alla sua modestia, ma ritengo doveroso, che il congresso degli studenti, riconosca i suoi meriti e lo additi al pubblico come esempio. (Applausi). Il dott. Degasperi presenta quindi il seguente ordine del giorno, che viene accolto da applausi fragorosi e grida di viva S. Sebastiano, viva Carbonare, viva lo studente Carbonari! Il congresso di Mezolombardo, mentre protesta contro gli attentati del Tiroler Volksbund diretti contro l’integrità nazionale del Trentino, eccita studenti e popolo tutto ad opporsi con tutte le forze agli avversari nazionali, addita all’ammirazione ed all’esempio dei trentini la difesa dei benpensanti del comune di Folgaria e in modo speciale l’opera energica ed efficacissima dello studente Carbonari.

Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

393183
Toniolo, Giuseppe 26 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Nel secondo caso (processo induttivo), posti alcuni fatti rilevati dalla osservazione e talora provocati con l'esperimento, si risale mediante un processo di astrazione (con cui si prescinde dalle differenze accidentali per cogliere le somiglianze comuni) a discoprire i rapporti uniformi e costanti dei fatti, cioè i veri generali. Fermati questi veri generali (rinvenuti con la induzione) si procede poi ulteriormente in via deduttiva, sia per verificare la esattezza del processo induttivo, sia per ritrarre dal seno dei principi indotti tutte le conseguenze scientifiche di cui essi sono suscettivi, con novella deduzione che, a differenza dell'altra la quale parte da verità evidenti e si dice primitiva,può invece intitolarsi deduzione derivata.Ma tali due processi logici, deduttivo e induttivo,sono per la mente indagatrice ciò che la diastole e la sistole per la vita del cuore; cioè ambedue integranti per la costruzione della scienza.

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o si tratta di fenomeni connessi bensì con la natura degli uomini e delle cose, ma che non ne compongono la essenza, ma soltanto le manifestazioni accidentali,le quali non possono perciò conoscersi a priori dalla sostanza di quegli enti, ma soltanto a posteriori mediante l'osservazione dei fatti particolari; ed in tal caso si prendono le mosse dai rispettivi concetti concreti e analitici per poi risalire induttivamente alla invenzione dei veri generali.

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Ma esse sono razionali-speculative (filosofiche) se lo stesso oggetto dello scibile, p. e. la società, considerano nella natura essenziale e quindi nelle ragioni prime e ultime immutabili del medesimo; e razionali-positive (osservative) se lo studiano nelle manifestazioni accidentali varie e mutevoli, e quindi nelle cause e finalità prossime e molteplici con cui esso si rivela all'osservazione sensibile. Quello è un punto di veduta superiore e principale, questo subordinato e completivo.che studiano la società come un insieme di fatti,cioè come un sistema di energie, di ordinamenti e di attività convergenti a quel fine, o, in altre parole, la società nella sua concreta costituzione e nella sua vita.Punto di veduta relativamente recente nello studio della società, spesso male inteso ed abusato ma per sé legittimo e che attribuisce a queste ultime il titolo di scienze sociali in senso stretto.

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Sebbene nella sostanza (come avvertono gli storici) le istituzioni medioevali presentino grande uniformità e universalità, tuttavia (nel momento stesso più propizio agli studi) lo sminuzzarsi degli Stati feudali e delle repubbliche, le varietà accidentali e la mobilità dei governi comunali, i conflitti di parti al di dentro, le guerre commerciali al di fuori, rendendo intralciato e torbido il campo di osservazione, impedirono la comprensione sistematica dei fatti economici in que' scrittori; ma per compenso era salda in que' filosofi la fede in un ordine provvidenziale della società e chiaro in essi il concetto di una enciclopedia universale del sapere. Non mancavano pertanto che alcune circostanze estrinseche (di fatti economici vasti ed uniformi), favorevoli ad intuire la continuità delle leggi economiche, per pervenire ad una trattazione distinta ed ordinata ad unità; ma frattanto l'avanzamento della cultura economica medioevale può dirsi segnalatissimo.

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E invero: la morale, — per la scuola storica è il risultato della coscienza (dell'idea e del sentire) delle popolazioni; — per la scuola sociale politica esce dalle condizioni reali accidentali,e coincide colla opportunità e coll'utilità pubblica del momento passeggero; — per la scuola biologica si immedesima colle supposte leggi evolutive cosmiche.Quindi nulla di fisso, assoluto, universale, che si imponga agli interessi mutevoli, ma tutto è modificabile nella stessa economia.

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Da un altro, ammettendo che le leggi etiche assolute imposte dalla ragione (e confermate dall'autorità sovrannaturale) devono, rispetto alle deduzioni economiche dell'utile, attuarsi liberamente dall'uomo con quelle modalità accidentali (non essenziali) richieste dalle circostanze di luogo, di tempo, di civiltà, accondiscende a que' criteri di estimazione relativa, che è propria delle scienze sociali nel loro aspetto positivo. Con questo duplice riguardo, la scuola etico-cristiana risponde a quelle due esigenze metodiche della scienza, meglio chiarite nei tempi moderni, e soprattutto previene ogni pericolo di empirismo che nega ogni ordine o confonde l'ordine economico, essenzialmente morale di libertà, coll'ordine fisico di fatalità; ciò che sempre pervertì la giusta concezione delle leggi economiche.

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Le differenze fra gruppi di questi studiosi reggitori del movimento economico cristiano, non sono che accidentali (di mezzi più che di principi) e valgono a rendere più vivace la loro propaganda, la quale, nell'ordine ideale o pratico, si trova del resto preparata e apprezzata spesso da liberali illuminati (Iourdan, Cauwès, Luzzatti, ecc.) e per l'uno l'altro rispetto dai più dotti economisti di ogni scuola contemporanea (p. e. A. Wagner, G. Schmoller, Philippovich).

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Ma queste però seguono ordinati procedimenti o leggi,che dipendono da atteggiamenti accidentali di quelle cause stesse a contatto delle contingenze indefinite della vita, in ordine ai fini intenzionali per cui la ricchezza si stima. Per quest'ultimo rispetto, che è fondamentale, si distinguono le leggi del valore d'uso e quelle del valore di scambio.Soltanto quelle sembra trovino necessariamente il loro posto in questa trattazione di principi, perché veramente porgono la ragione prima anche delle leggi del valore di scambio; mentre queste meglio si disegnano a contatto del sistema concreto economico, cioè della circolazione che ricollega produzione e consumo. Così forse si dirime la controversia oggi rinfrescata (persone), se convenga in una «Introduzione» esaurire tutta intera la teoria del valore. Veggasi in particolare.

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Ma ben può dirsi che normalmente, senza territorio stabile, non guarentigia piena di esistenza autonoma per i popoli, non continuità progressiva di tradizioni, non rapporti civili saldi e duraturi; ma nell'insieme forme di convivenza accidentali, relazioni interne od esterne allentate ovvero violente, cultura incerta e caduca. Per lo più sono questi i popoli esostorici,destinati a formare i materiali della grandezza altrui.

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Che se in qualche regione civile circostanze accidentali e passeggere, ma abbastanza sensibili, riproducono certo disquilibrio sessuale, ivi ne ricomparirono le tristi conseguenze; come nelle colonie più recenti dell'Unione Americana, ove l'eccesso maschile che accompagna la forte immigrazione, insidia la saldezza dei vincoli familiari.

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I germani invasori dell'impero erano conglomerazioni accidentali di piccole tribù; vandali, longobardi, normanni p. e. non superavano ciascuna 60-80 mila persone, temibili per fierezza, non per numero. Italia intera parve poi destinata a scomparire demograficamente, fra calamità, devastazioni e languori; e non a torto i millenari sognavano l'apocalisse della morte trionfatrice. Poi, dopo Gregorio VII, fra i sec. XI e XII per l'Italia, e dal sec. XIII e XIV per la restante Europa durante l'età dei Comuni, fu resurrezione di vita nelle città e circostanti campagne, primo frutto di quel rinascimento cristiano. Ma tuttavia la potente Firenze medioevale non oltrepassò mai 90 mila abitanti; lo Stato veneto intero un milione; e all'esordire dell'età moderna (1400) Italia tutta arrivava forse ad 11 milioni, l'Europa a 60-80 (Schmoller).

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Tali scoperte e conquiste politiche ponendo a contatto e in contrasto immensi continenti, l'emigrazione colonizzatrice venne a dipendere, non più da sproporzioni civili ed economiche accidentali ma da sostanziali e durature differenze demografiche e telluriche,che predominano in gran parte tuttodì, forse senza scomparire totalmente mai più (Leroy-Beaulieu, Fanno). E ciò:

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Come tale anzi (in. ambedue questi aspetti teoretico e pratico), èscienza generale e speciale;studia cioè le leggi prime e fondamentali di carattere universale, figlie delle cause e dei fini essenziali dell'attività economica; ma ancora le leggi seconde,cioè le inflessioni accidentali o contingenti che quelle subiscono al contatto della varietà di stirpe, di territorio, di clima, di educazione, di tradizioni, di istituti sociali e politici, in breve di ogni forma specifica o grado di avanzamento di civiltà. Ciò pure a somiglianza di altre scienze; — come la filosofia e le matematiche, che prima isolano il caso da elementi secondari e accidentali e ne danno la formula più semplice, per rinvenire la soluzione più sicuramente, e poi lo integrano di funzioni più numerose e complesse, per arricchirlo di altre particolari soluzioni sempre più applicabili alla realtà del mondo concreto; — o come le scienze naturali, che prima tracciano la fisionomia tipica di una specie animale o vegetale, per poi discendere a descrivere le inflessioni e modalità accidentali che distinguono le singole famiglie,da cui la specie risulta. In tal guisa mercé una serie di leggi di più in più specifiche, la raffigurazione del vero si avvicina alla realtà concreta della società economica, che si diffonde nel globo con tante varietà di atteggiamenti, e si perfeziona nell'incivilimento con tanti gradi di elevazione.

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Sicché l'economia deve accettare questi istituti nella loro essenziale costituzione etica,salvo, per sua parte, di chiarirne l'efficacia utile che essi dispiegano in tutto il dominio della ricchezza, e di suggerire le modalità accidentali nel loro ordinamento, che conferiscono al miglior bene materiale.L'accettazione dei principi etico-giuridici intorno a quegli istituti è così decisiva, che alterate quelle nozioni, la fisionomia della scienza economica riuscirebbe a sua volta modificata e talora contraffatta; ed anzi dal rispetto o dal rifiuto (totale o parziale) di tali istituti fondamentali si contrassegnano le dottrine sociali economiche rispetto a quelle socialistiche.

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dalla geografia sociale (od antropica), che studia la distribuzione degli uomini nello spazio, la economia ritrae i caratteri accidentali, che alla vita economica umana imprimono le influenze cosmico-telluriche (clima, territorio, ecc.);

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Il quale influisce bensì su le modalità accidentali e sul grado di avanzamento della cultura dei popoli; ma questa nei procedimenti caratteristici e definitivi segue invece la elevazione dello spirito; — rimanendo l'attività di ordine inferiore governata e tratta da quella superiore. È l'idea che regge i fatti; e pertanto l'attività spirituale dà norma suprema ed indirizzo all'attività materiale, e non viceversa; se l'opposto avviene in qualche caso, è inflessione parziale, è perturbazione transitoria. Così è veramente nell'ordine razionale e nell'ordine storico. Quindi è una falsa concezione quella che impronta le leggi dello sviluppo spirituale della società (della cultura) su quelle della economia,ossia del progresso materiale. In ciò una delle prove della tendenza odierna a materializzare dell'incivilimento e tutto il sapere.

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Forse che il Creatore non abbia deposto nell'uomo elementi e semi di accidentali varietà, che sotto date influenze vengono a svolgersi con fenomeni duraturi? Fra queste influenze contasi certamente il clima e il territorio.L'antropometria e l'etnografia statistica (Quetelet, Ratzel, Firks) misurano l'azione delle sedi montane o pianigiane sulla struttura corporea o delle zone climatiche sulle popolazioni odierne. Quali maggiori impressioni somatologiche non dovevano esercitare sopra la giovane umanità quelle stesse cause, avuto specialmente riguardo — ad una natura esteriore allora selvaggia ed oltrepotente (la terra coperta quasi del tutto da foreste, stagni e paludi sterminate, animali mastodontici), — ed alla incapacità umana di schermirsi, in quei primordi della civiltà, senza le cognizioni ed i mezzi dell'arte ancor bambina (indumenti, abitazioni), dagli influssi deleteri del clima? Sta bene che l'uomo in certe regioni assorgesse rapidamente (come avvertimmo) a miglioramenti tecnici, ma frattanto poteva rimanere insensibile sullo stato corporeo l'alloggio sulle palafitte lacustri o all'aperto, flagellato da soli tropicali e da piogge torrenziali? — Col progresso stesso si aggiunsero modificazioni morfologiche accidentali, acquisite con determinati esercizi fisici.Oggi riscontrasi tutte le professioni lasciare tracce o fisiologiche o morfologiche (malattie) sugli operai; quanto più gli esercizi o straordinariamente rudi o secolarmente uniformi di generazioni dedite alla caccia, alla pastorizia, alla pesca? E soprattutto quali differenze fisiche fra gli abiti corporei di popolazioni presto fattesi sedentarie in climi snervanti come i cinesi o quelle durate per millenni nella vita vagabonda e aggressiva, come le razze turaniche dell'altopiano di Gobi? E in tempi più avanzati sopravvengono le cause differenziali della agiatezza o della miseria,della morigeratezza o del mal costume,che oggi stesso lasciano impronte così varie e visibili fra ceti e popoli integri ovvero corrotti.

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Differenza obbiettiva di fini, alla quale viene ad accomodarsi, a seconda di corrispondenti varietà accidentali soggettive dei singoli che vi si adibiscono, due gruppi fondamentali di classi di differente specie e grado.Ma nell'ordine di tempo, prima si svolgono con forme organiche spesso poderose le classi morali-civili; e ciò per la eccellenza e necessità indeclinabile dei loro uffici per la società e per lo Stato, rivestendosi del prestigio ed autorità di ceti dirigenti,a cui gli altri ceti (senz'uopo di supporre sempre la violenza) volontariamente si sottomettono per essere protetti e guidati dai più capaci. Ciò spiega il sorgere anticipato di caste sacerdotali (caste ieratiche), di nobiltà di uffici civili (satrapi, ottimati, mandarini, filosofi), di aristocrazie militari, che sotto l'una e l'altra forma grandeggiano in oriente, si ripetono in Grecia e a Roma, ed anche fra i germani. E tanto più si rinsaldano, in quanto, per l'autorità stessa giuridico-politica di cui trovansi munite, attribuiscono a sé la proprietà territoriale e subordinano coattivamente le forze di lavoro (le moltitudini), assicurandosi così le condizioni economiche con cui meglio dispiegare le loro funzioni superiori.

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Ma in mezzo a queste varietà accidentali spiccano queste tendenze (leggi) razionali e storiche.

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Ambedue però queste forme storiche di appropriazione particolare sono una condanna positiva del comunismo (anche del collettivismo odierno), come negazione di ogni proprietà che non sia sociale-universale.Delle leggi riguardanti le forme accidentali e la distribuzione economica della proprietà si dirà ampiamente altrove.

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Del pari per l'economia, scienza del benessere materiale e dei mezzi corrispondenti, le leggi economiche sono: — razionali,compendiate in quella suprema edonistica «dell'assegnamento del massimo effetto utile, col minimo dispendio di mezzi»; — attuate di volta in volta con quelle modalità (atteggiamenti ed inflessioni) positive che sieno richieste dalle condizioni di fatto (altre essenziali, altre accidentali, varie e mutevoli) in cui l'attività umana sociale volta alla ricchezza si dispiega; — di cui tre principalmente: lo stato psicologico (interno), la struttura cosmica (esterna), la costituzione e vita della società nella sua esplicazione nello spazio e nel suo progresso nel tempo. Leggi pertanto razionali e positive insieme, in parte assolute in parte relative,e nella loro pratica attuazione perfettibili cioè progressive.

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In mezzo a questa affannosa ricerca di fini e di beni particolari, si manifesta però la tendenza costante del pensiero e del volere verso il fine e il bene perfetto,che comprende e assomma tutti i singoli fini e beni relativi e accidentali. E poiché a questo bisogno del suo spirito verso un bene finale immutabile e comprensivo non può rinunziare, perché inscindibile dalla sua natura, così esso è tratto ad attribuire questo bisogno all'autore stesso della sua natura, come rivelazione della sua volontà imperante. Dio si rivela così il fine assoluto e il bene necessario della esistenza umana; e l'attuazione di que' fini e beni singoli e relativi risulta come una scala a salire a quel termine supremo, in virtù di una legge divina,imposta ad ogni essere intelligente e libero, al cui adempimento è connessa la sua felicità.

Pagina 2.3

Di mano in mano che dalla cellula elementare della economia privata (famiglia, impresa), in cui vive la coscienza individuale colle sue indefinite varietà accidentali proprie dell'io, talune concezioni e pratiche economiche (metodi e forme di arti, di lucri, di consumi) si irradiano al di fuori, — se queste pratiche rinvengono (o per imitazione, o per adattamento, o per razionale consenso) seguito, adesione, ripetizione da parte di altri nel più largo giro della comune convivenza, si ingenera una coscienza economica collettiva,la quale risultando dal concorde sentire ed operare di molti in società, ritrae gli uniformi interessi generali; e viene così a distinguersi dalla coscienza individua la quale rispecchia invece gli svariati interessi particolari. Senza bisogno di supporre (con un errato pensiero hegheliano) un'anima sociale al luogo dell'anima personale, si forma in tal modo, al di sopra della serie indefinita dei focolaripsicologici individuali ardenti di luce propria entro ogni economia privata, — un'altra serie di maggiori focolari psicologici sociali,di luce derivata ma di energie accumulate, che avvivano l'economia generale: — duplice serie di centri di coscienza (individuale e sociale) che non si confondono o scompaiono più, perché rispondenti ai due sentimenti distinti del bene proprio e altrui (egoismo e altruismo) e ai due fatti indistruttibili l'uomo e la società (I. Petrone).

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. – Di questo grandioso organismo familiare si colgano i caratteri salienti e le ragioni di varietà accidentali.

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Ne preparò la distinzione da altri uffici accidentali e da altri organi del civile consorzio. Originata dall'amore e non dalla prepotenza maschile sulla debolezza femminile, fondata sul dovere reciproco e non sul diritto di un solo dei coniugi, non servì più ad accrescere la potenza egoistica ed arbitraria del capo sopra i suoi soggetti, ma questa potenza trovò i suoi limiti nel fine immediato e doveroso della generazione, nel rispetto della comune legge morale e quindi nella dignità della moglie e dei figli. Così la famiglia novella accanto all'autorità collocò un principio espansivo di libertà e di autonomia;si dispogliò lentamente di funzioni estranee alla diretta consanguineità ed ai fini privati e, pur mantenendo vincoli morali colla lontana parentela, preparò per mezzo di questa il distacco progressivo di organi sociali, civili, da essa procedenti ma di finalità differenti. Il medio evo assistette invero alla grande elaborazione di organi autonomi gentilizi, di classi, di stirpi intorno alla famiglia; la quale ne rimase rinfrancata ma non più assorbita (Périn).

Pagina 2.94

La famiglia è il prototipo dell'unità organica della società civile: — i figli ad immagine dei genitori rappresentano l'eguaglianza essenziale di tutti gli umani; — le differenze di sesso ed età ne additano le varietà accidentali; — il padre e la madre impersonano l'autorità; — le singole attitudini e vocazioni fisio-psichiche dei figli, rivelano la personale libertà.

Pagina 2.96

Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

395918
Toniolo, Giuseppe 8 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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Gli inconvenienti son accidentali e perciò stesso in qualche misura transitori e correggibili e richiedono soltanto analoghi provvedimenti per temperarne le conseguenze. Donde il tema dei correttivi.

Pagina 193

A questi caratteri propri del mondo inferiore corrisponde nel mondo degli esseri umani (fisico-psichici) una serie indefinita di varietà accidentali (accanto alla comune natura essenziale) nella costituzione corporea e nella tempra spirituale di essi, da cui deriva per ciascheduno speciali attitudini e voca azioni;le quali nell'insieme sono un aspetto più elevato della legge di specificazione,la quale nelle applicazioni economiche della produzione piglia nome di divisione del lavoro.

Pagina 197

. – Se la divisione del lavoro poggia sopra le varietà accidentali degli uomini, colle speciali loro attitudini o vocazioni anco economiche (in combinazione colle varietà del mondo esterno), e fa capo alla individualità autonoma, la associazione ha la sua radice nella limitazione delle forze individuali e quindi nel bisogno di integrare la propria deficienza colle forze altrui, e si avvalora del sentimento naturale

Pagina 209

., una società di braccianti prenda in appalto sotto la propria responsabilità da un privato o da un comune l'escavazione di un canale, la sfalciatura di un pascolo, o imprenda da sé il dissodamento di una terra incolta; — o finalmente imprese collettive miste di proprietari, capitalisti e lavoratori insieme, in cui tutti corrono l'alea dei prodotti e perdite, salvo il grado della personalità economico-giuridica, giusta suddistinzioni accidentali.

Pagina 212

Grande progresso logico e storico, con cui l'umanità dispiega la sua potenza non più sul prodotto spontaneo della natura, ma sul sistema stesso delle materie e forze produttive di questa; e quindi rassoda e completa la sua padronanza sovrana sul globo, mercé il fatto economico giuridico della proprietà,la quale per consenso comune non è tale finché si limita alla disponibilità esclusiva dei beni derivati e accidentali e non si estende ancora al dominio delle loro fonti generatrici.

Pagina 250

Mill (scuola individualista) a Roscher e Schmoller (scuola storica) a Wagner (scuola sociale politica) a Menger e Sax (scuola psicologico-matematica) a Minghetti, Baudrillart (scuola etico-giuridica) fino al Brants, Antoine, Pesch (scuola cristiana), a cui si intrecciarono anco di recente valorosi economisti e colleghi d'Italia, dal Lampertico al Cognetti, Ricca-Salerno, fino a Pareto, Graziani, Supino, intorno alla natura delle leggi proprie della economia, — sembra che possa reggere alla critica la nozione, che ho già data di esse (vedi «Introduzione»), dicendo che hanno carattere razionale positivo.E ciò precisamente in questo senso: — che tali leggi (o meglio procedimenti dell'attività economica), figlie delle intelligenti e libere energie dell'uomo e perciò essenzialmente psicologico-morali, trovansi guidate tutte dall'unico principio edonistico eminentemente razionale del conseguimento del massimo effetto utile col minimo dispendio di mezzi, — e si esplicano, come il raggio di luce bianca rifrangentesi in molti colori e con graduata intensità attraverso il prisma, mercé quelle modalità accidentali varie e mutevoli e quel grado di sviluppo, che sono occasionate dalle circostanze eminentemente positive o di fatto del tempo, dello spazio e della civiltà in mezzo a cui quel principio stesso riceve la sua concreta e progressiva attuazione; — cosicché tali leggi rinvengono la loro giustificazione scientifica precisamente in ciò, che l'opposto di quei procedimenti considerati nella loro tendenza definitiva ripugnerebbe ad un tempo alle esigenze ragionevoli della mente e alle esperienze più costanti dell'umanità.

Pagina 3

Ma la genesi di classi rurali veramente organiche e la loro funzione economica suppone vincoli stabili colla terra.Per quasi tutti i popoli v'ebbe non solo una pastorizia vaga, ma ancora dissodamenti accidentali e vaganti;e tale fu il caso per molti secoli delle razze migranti in Europa, che ad ogni stazione di avanzamento dissodavano e sfruttavano superficialmente il terreno, abbandonandolo poi per nuove conquiste ed occupazioni terriere.

Pagina 309

Rispetto poi ai mutamenti accidentali nella potenza produttiva di un fattore, i quali si ripercuotono sugli altri due, è noto come ad ogni scoperta di sostanze ad agenti fisici (natura) si impongano nuovi indirizzi e metodi al lavoro umano; e di ricambio, come ad un lavoro fattosi più scientifico ed ordinato seguano più complicati adattamenti del capitale e si rivelino e sprigionino inattese proprietà o più intense energie della natura. Questa solidarietà riflessa fra i singoli fattori produttivi spiega non pochi rivolgimenti della industria moderna.

Pagina 91

Clericalismo

404709
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1906
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 73-85.
  • Politica
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E notavamo: ci sono, fra coloro che si dichiarano cattolici, distinte oggi assai meglio che per lo addietro, due diverse ed opposte politiche: le quali non sono punto specificate dall'accettare o meno alcune riforme sociali, dal volere o no che i cattolici partecipino alla vita pubblica del loro paese o dal promuovere lo spirito vivo del cristianesimo nella società contemporanea: differenze meramente accidentali nel caso nostro.

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