Dietro le dichiarazioni dell'onorevole relatore del bilancio, io mi era inscritto per parlare sui porti, e precisamente sul porto di Cagliari nella parte delle spese straordinarie, in quanto che riteneva, come ritengo, che questa questione abbia precisamente quivi la sua sede ; ma, avendo ora l'onorevole relatore fatto tali dichiarazioni e tali preghiere al signor ministro di voler affidare la Camera di una pronta presentazione di un progetto di legge per il porto di Cagliari, io che non amo fare discorsi elettorali, volendo anzi evitare una inutile discussione, pregherei il signor ministro di accedere alla preghiera fatta dal relatore della Commissione, affidando la Camera che egli presenterà questo progetto di legge quanto prima, e quindi ogni discorso sarà inutile.
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Epperò io dichiaro che fintantochè non è giustificato che queste spese siano state tali che non potessero essere risparmiate all'Italia nelle circostanze attuali dell'erario, io non potrò accedere col mio voto all'approvazione di questa legge.
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Si tratta del completamento di quelle linee che devono accedere ai nostri valichi alpini, si tratta di una questione di interesse nazionale, che Parlamento e Governo sapranno risolvere con ampiezza di vedute quale si conviene all'importantissimo problema.
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Il ministro ha detto: noi colle nostre forze non abbiamo permesso alla Turchia (vede che non aggiungo argomenti nuovi, rispondo a poche frasi dell'onorevole ministro) non abbiamo permesso alla Turchia di accedere ai confini della Grecia. E quale necessità per la Turchia di accedervi, quando voi siete venuti a fare le veci del turco, e lo siete andati a difendere? Dunque convenite in quello che altri qui hanno definito un ufficio che non sarebbe davvero quello dell'Italia.
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Noi abbiamo lasciato il porto di Venezia in condizioni tali, che per accedere da Malamocco all'arsenale militare le grosse navi da guerra non possono transitare.
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Pertanto se da una parte della Camera si fa osservare che oggi, pur essendovi il numero legale, manca, per cause materiali indipendenti dalla volontà di ciascuno, la presenza effettiva della maggioranza dei membri di qualche gruppo, credo sia dovere di tutti accedere alla richiesta che ci viene fatta, e dire che Camera è a disposizione di qualsiasi suo gruppo perchè questa elezione avvenga in quel qualsiasi giorno in cui ogni gruppo riterrà di poter votare nella pienezza delle sue forze e nella piena consapevolezza del voto che sta per dare.
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Che questo Congresso fosse privato, non può, in alcun modo, esser messo in dubbio; non solo lo diceva la circolare di invito, ma era stabilito altresì che non potesse accedere nella sala di riunione se non quel rappresentante il quale fosse munito di regolare mandato, ovvero chi avesse avuto un regolare biglietto di invito personale. Evitando così di dare forma pubblica al Congresso, la Commissione ordinatrice sperava che le autorità lo avrebbero rispettato, come, in altri tempi, erano stati rispettati, per esempio, il Congresso dei socialisti d'Italia del 1872, il Congresso di Bologna del 1876, il Congresso di Milano del 1877, quelli di Imola e di Ravenna del 1882. E, così pensando, non solo se ne richiamava allo Statuto fondamentale del regno, tanto invocato dal mio amico Aventi (ed è strano che dobbiamo richiamarlo noi), il quale stabilisce che il domicilio è inviolabile, e che vi ha il diritto di riunirsi pacificamente e senza armi; ma confidava altresì in quella ragione di opportunità politica, la quale, in un momento di tanta calma (pensava essa), non avrebbe mai determinato il Governo a provocare disordini, sciogliendo il Congresso. Vero è per altro che, al riguardo dei socialisti, il diritto di riunione era stato tante altre volte violato, che poteva parere ingenuità, da parte della Commissione federale di Ravenna, di credere nel rispetto del Governo alla legge di riunione. Vero è, per esempio, che, nel 1873, non
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Per incarico dell'onorevole Mezzanotte, che si trova assente perchè trattenuto in seno ad una Commissione, prego la Camera a voler dichiarare d'urgenza la petizione che porta il numero 385 del municipio di Roccamontepiano, il quale domanda di essere aggregato al mandamento di Bucchianico provincia di Chieti, invece di Manoppello, per la ragione che nell'inverno è faticoso e malagevole il poter accedere all'attuale capoluogo.
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Dopo le dichiarazioni fatte dal ministro, io non sono tanto ingenuo da sperare che, aggiungendo una mia preghiera, egli possa accedere alle premure degli onorevoli Zavattari e Barzilai e ritirare questa prima parte dell'articolo 5.
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Quindi, o signori, io vedo che il procuratore del Re non doveva per mezzo del nostro presidente fare alcuna richiesta alla Camera, non poteva invocare l'articolo 45 dello Statuto, perchè questo articolo parla di procedimento, e non parla d'indagine; egli doveva domandare unicamente il permesso di seguire nelle sue indagini al nostro presidente, il quale esercita la polizia della Camera, e quando il presidente avesse creduto opportuno di dare la facoltà di accedere in questi luoghi, non era necessario che fosse chiamata giudice solenne di questa richiesta la Camera per l'esercizio unicamente domandato dal nostro regolamento alla coscienza del presidente.
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Orbene, queste popolazioni, per accedere alla stazione di piazza Brignole, devono attraversare la linea daziaria di Genova, e l'onorevole ministro ben conosce quante siano le noie e le molestie a cui si deve andare incontro per attraversare una linea daziaria.
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Io non ho nessuna difficoltà di accedere alla proposta dell'onorevole Turati, di discutere, quanto prima sia possibile, la proposta di legge per la riforma elettorale. Non ho difficoltà, perchè con ciò sono perfettamente coerente al voto, che in proposito detti, tempo fa, anche contro il parere di amici miei carissimi. Parmi però che non sia possibile discutere di un problema così arduo e così importante per il nostro Paese senza la presenza del Governo.
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In conseguenza, se la Camera non giudica di dover aumentare la sovvenzione portata in bilancio, alla qual cosa il Ministero non crederebbe conveniente di accedere, poichè mi pare che le spese siano già abbastanza grandi senza che sia il caso di aumentarle, io penso che non si possa, almeno pel momento, soddisfare al desiderio dell'onorevole Mandoj-Albanese, e con mio rincrescimento non potrei dargli risposta più soddisfacente.
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Siccome i due oratori che hanno parlato finora contro questa legge, hanno sostenuto due politiche che si trovano in diametrale opposizione fra di loro, e siccome io non posso naturalmente accedere nè alla politica dell'onorevole Toscanelli, nè a quella dell'onorevole Morelli, così la Camera mi permetta di esprimere su questo argomento il mio concetto.
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Confidando che il Governo vorrà accedere alle idee da me espresse, a nome della Commissione ho presentato all'onorevole presidente della Camera un ordine del giorno così concepito:
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