Aggiungo che, come accadde quando fu presentato il disegno di legge dell'onorevole Chimirri nello scorso anno, l'entrare in tale ordine d'idee turba profondamente l'esercizio della professione notarile, e suscita una quantità di proteste, e solleva molti altri problemi che è opportuno risolvere uno per volta.
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Il Seggio principale nel procedere alla scrutinio dei voti delle varie sezioni, osservò che, siccome a queste dichiarazioni non erano accompagnati i documenti dai quali risultava che gli otto ammessi a votare avessero veramente la facoltà di farlo, non era da ritenersi che dovessero computarsi nel numero dei voti concessi al candidato; quindi accadde che mentre nel ballottaggio il signor Landolina Interlandi aveva riportati 263 voti, ed il signor Giusino Gaetano ne aveva riportati 258, la sezione principale deducendo dai 263 voti gli 8 che non venivano abbastanza giustificati, ritenne che la maggioranza fosse stata raggiunta dal signor Giusino Gaetano col toglierli al signor Landolina.
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Accadde in questi giorni in Udine un fatto dispiacevolissimo.
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Ma quello che accadde di ben più grave fu che il Governo intervenne e spedì un telegramma a Udine, con cui, anticipando appunto il giudizio del tribunale, qualificava quel fatto di aggressione e faceva condoglianze…
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Però accadde un fatto, ed è che una sezione di quel collegio votò due giorni dopo il dì fissato col decreto reale di convocazione, ossia invece di votare il giorno 24, la sezione di Ogliastro votò il giorno 26.
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Ma dopo questa obbiezione, che, come ripeto, io feci per conto della Commissione dei provvedimenti, la quale ha oggi esaminato la ammissibilità di questa domanda dell'onorevole Ministro, io mi permetto di pregare la Camera di non lasciarsi allarmare soverchiamente dalle previsioni con cui l'onorevole Sella, all'ultima ora in cui la Camera sta raccolta, cerca, per la terza o quarta volta, come accadde per la più parte dei precedenti suoi provvedimenti finanziari, di invocare il fantasma, lo spauracchio di una crisi politica, in condizioni nelle quali forse sarebbe stato augurabile che non avvenisse, onde forzare la mano ai rappresentanti della nazione perchè votino leggi di imposta, per le quali, con quasi unanime consentimento, nel 1871 e nello scorso anno, e recentemente in tutti i nove Uffici in cui la Camera è suddivisa, essi hanno interpretato il sentimento dei loro mandanti, respingendo così la tassa sui tessuti, come il terzo decimo sulla tassa degli affari, l'avocazione dei 15 centesimi ed il rimaneggiamento delle tasse di registro e bollo.
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Vedeste quello che accadde nella guerra franco-germanica. Tutte le piazze accessibili al bombardamento si arresero dopo breve resistenza, cedendo al nemico un immenso materiale di guerra e privando la Francia del concorso di numerose guarnigioni fatte prigioniere. Intanto i Prussiani, malgrado le favolose loro vittorie, non si arrestarono che a fronte dei campi trincerati di Metz e di Chalons.
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Sta di fatto ed io non intendo di attenuare quello che accadde, che alcuni soldati di quegli squadroni, per leggerezza, sforzarono una porta che comunicava con la detta scuola; la quale porta non era fortemente assicurata, frugarono nei mobili scolastici che trovarono; nella lavagna scrissero e fecero alcuni disegni i quali non erano ispirati al più alto sentimento di purità e di castità, e trasportarono fuori anche alcuni oggetti appartenenti alle bambine, che naturalmente erano assenti perchè in vacanza.
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E allora accadde questa novità, che il tribunale, apprezzando diversamente il fatto commesso nella Camera, domanda d'inquirere nella Camera stessa sopra quel fatto, e di procedere in giudizio. Ecco il caso nuovo non contemplato nè dallo Statuto, nè dal regolamento, nè da alcuna legge, in cui due poteri, quello giudiziario e quello legislativo, si trovano in contrasto. Che cosa doveva fare il presidente, e che cosa fece? Trovandosi dirimpetto a un Caso nuovo, a un caso non contemplato, a una questione gravissima di limite fra le attribuzioni del potere legislativo e quelle del potere giudiziario, l'onorevole presidente Farini, come disse l'onorevole presidente della tornata odierna, nulla risolvette, nulla decise, e volle lasciare alla Camera l'esame, il giudizio del fatto in questione, il deliberare se dovesse essere denunziato ai tribunali, il decidere se questi abbiano competenza di inquirere sopra un reato che a lui non era sembrato denunciabile in giudizio.
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Ma noi, che, forse a torto, crediamo di essere guardiani della integrità del bilancio, e desideriamo che sia chiaro e schietto; e non dia ragione all'onorevole Sonnino, il quale asseriva ieri che nel bilancio male si legge presentemente, e peggio si leggerà in avvenire; noi vi domandiamo: È egli opportuno, è egli corretto, o signori, che si iscrivano delle maggiori entrate di 200 mila lire, come quella per la tassa di manomorta, e si trascurino dei minori introiti, che superano i 10 milioni, come accadde per la dogana? È egli opportuno, è egli corretto che nelle spese, con delle ragioni che sarebbero discutibili e che forse discuterò in appresso, non si metta nulla per l'aggio; non si metta nulla per ciò che riguarda le maggiori esigenze dell'esercito, rispetto al vettovagliamento; e poi si registrino, con somma cura, delle economie di spese di qualche migliaio di lire? Ecco le domande che vi indirizzo, e la preghiera che vi fo, perchè vediate se non è mestieri di ben determinare che cosa sia questa legge di assestamento; a quali criteri, a quali principi debba informarsi.
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Le economie non debbono farsi, perdonatemi la parola, in modo, frettoloso, come accadde per quelle annunziate il due marzo e anco per alcuni risparmi introdotti successivamente nel bilancio, e che, come si era preveduto, mancarono in gran parte al loro scopo.
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Ciò accadde nel 1847, quando chi parla passava, sotto altro nome, dalla Toscana in Roma, dove fissava, mettendosi d'accordo cogli altri amici d'azione, il 12 gennaio, a termine delle aspettative borboniche; ed otteneva la promessa d'una diversione negli Abruzzi degli Italiani dei continente per assistere le forze rivoluzionarie dell'isola.
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Non mi consta che sotto il regime toscano avvenissero rinnovazioni; accadde però questo: che il Governo provisorio della Toscana, volendo procedere ad una generale liquidazione delle iscrizioni ipotecarie e liberare le proprietà dai vincoli innumerevoli che apparentemente le gravavano e che non avevano più alcun valore, colla legge del 1860 prescrisse che tutte le ipoteche dovessero essere rinnovate nel termine da essa stabilito.
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Ora, o signori, mentre io non era allora, e non sono ancora oggidì persuaso che si fosse ottenuto ciò che ci spettava, che cosa accadde, onorevole ministro dei lavori pubblici? Accadde, se io sono ben informato, questo fatto, la cui gravità è tale, che non si può passare in silenzio, e su cui io le sarei grato se potesse dare qualche notizia alla Camera.
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Quando noi abbiamo bisogno di cavalli, siamo sempre obbligati di cercarli all'estero e spendere delle somme ingenti, cioè dieci o dodici milioni come accadde nel 1877, e si noti bene che non sempre l'esportazione dagli altri Stati è permessa, per cui la condizione nostra si potrebbe fare anche peggiore, ed io la credo tale da obbligarci a pensarvi seriamente ed a provvedervi efficacemente.
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Quando accadde di dover trattare della concessione di questa strada ferrata furono consultati e comuni e provincie, e gl'ingegneri di quella provincia, nella quale era allora l'onorevole mio amico, il conte Fiorenzi, per fare il disegno che si credesse meglio soddisfare ai bisogni del paese. I quali sono di due maniere.
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Accadde il luttuoso avvenimento della morte del nostro gran Re Vittorio Emanuele, la morte del Papa, il Conclave, e l'ordine pubblico fu serbato incolume da ogni minimo inconveniente.
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Accademia della crusca
