generale della cultura, il confluire di altre correnti e specialmente del criticismo di A. Loisy e del misticismo di G. Tyrrell associarono intimamente
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uomini che abbiamo più particolarmente nominato, uno, il Tyrrell, ci è mancato; ma nessuno dubita che, vivendo, egli avrebbe continuato ad occuparsi
fosse posta per la sovranità della coscienza, quale la intendeva il Tyrrell,- nella sua teologia per la critica, nella sua azione sociale per la
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Tyrrell e con taluni degli scrittori modernisti di Nova et Vetera ; e chi farà più tardi la storia del modernismo dovrà notarlo. Ma furono come dei
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Il problema di Tyrrell era: ricreare il cattolicismo, muovendo dalla autonomia della coscienza religiosa; il problema di Loisy in l'Evangile et l'E
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e compito è legato in modo indissolubile il nome di Giorgio Tyrrell Si leggano, nel numero di febbraio 1918 della Riforma italiana, alcune pagine
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Perché dalla lettura di queste nitide pagine del Tyrrell, confessioni di una giovinezza scritte con meraviglioso candore, una verità balza evidente
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Giorgio Tyrrell, coscienza squisitamente religiosa fin dalla prima giovinezza, cercava la religione interiore: cercava, per la sua coscienza pura e
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forzare il Tyrrell a chiedere garbatamente scusa dell'equivoco e ritirarsi con un sorriso acerbo.
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Tyrrell nell'autobiografia. Peccate che non abbia voluto o potuto condurla sino agli ultimi tempi; poichè il dramma sarebbe stato evocato intiero per i
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distacco del Tyrrell dalla Compagnia di Gesù e da Roma e gli scritti di lui, e più specialmente gli ultimi e i postumi, mostrano come egli, sciolto
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Al dramma Tyrrell l'umanità deve dunque talune delle più belle pagine sulla religione che sieno state mai scritte. Ma voi vedete come nel modernismo
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Il modernismo di Tyrrell non fu dunque, in realtà, che cosa e fatto di una persona sola, crisi di un'anima, non ostante il valore universale della
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caso Loisy c'era già stato, e si chiamò Renan, come c'era stato un caso Murri, e si chiamò Lamennais. Tyrrell è un caso nuovo, nella celebrità; ma
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Ora, bisogna esser maligni come un gesuita o come un giornalista clericale per dire: Tyrrell, l'infelice Loisy, l'infelice tale altro. Infelici, sì
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Una pretesa di questo genere manca intieramente nei modernisti maggiori. Tyrrell, un mistico puro, indaga e scruta la sua coscienza e fa della
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angoscia. Né Tyrrell dubita mai della voce interiore che lo spinge a vivere la sua vita religiosa in intima comunione col Dio di sincerità e di verità
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Il fatto è dunque incontroverso, e gli ultimi capitoli della autobiografia del Tyrrell lo rivelano con una evidenza meravigliosa: tutta l'esperienza
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nell'autobiografia di Tyrrell o in Autour d'un petit livre e Choses passées, o nella Lettera a monsignor Castelli i tratti essenziali? E' vero, c'è
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esso non va in nessun modo confuso, come non si può con¬fondere Loisy con Baudrillart, Tyrrell con il cardinale Newmann, Murri con Toniolo.
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ce le permettesse. Prendete il caso Tyrrell. Esso è, concretato in una mirabile esperienza religiosa, il caso tipico di un misticismo rinvigoritosi
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prove? Il postulato dell'accordo tra la fede e la ragione l'ha posto, si noti bene, la stessa teologia cattolica medioevale. Come Tyrrell, Loisy è uno
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La risposta mi è balzata viva, ultimamente, innanzi ai pensiero mentre leggevo il grosso volume della autobiografia di Giorgio Tyrrell e della
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