sentimento di simpatia e di pietà che intenerisce e conforta chi soffre, e tributa un mesto pensiero alla tomba cara. I cosi detti spiriti forti, che per la
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si cura dell'avvenire; vive dell'oggi e dell'oggi gode. Gode delle feste che per lui sono tutte un sorriso; gode delle solennità che nessun mesto
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, più altamente, in voi, il ricordo mesto. L'uomo non deve lasciarsi vincere e perdere dal dolore: ma deve, di questo dolore, curare tutte le fasi
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Prati. egli, con mesto sorriso, gli va narrando dei dolori del Tasso, delle sventure di Camoens, degli spasimi di Leopardi: questi, ei dice loro
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compassionaccia sguaiata; per cui ho il mesto convincimento che chi soffre davvero non sarà mai né inteso né consolato da loro». E davvero si riesce a
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mesto abbandono del cuore». Si, la natura stessa della donna, i suoi placidi istinti la chiamano a starsene modestamente nel santuario della famiglia
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ode la prece ed il pianto dell'infelice consolato e difeso. Onorate le memorie dei morti; quanti martiri là entro, in quel mesto ritiro, che il mondo
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seriamente, più altamente, in voi, il ricordo mesto. L'uomo non deve lasciarsi vincere e perdere dal dolore: ma deve, di questo dolore, curare tutte le
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vera. All'aspetto del Pirro, un fremito universale ti ricerca le fibre, e senza conoscerne la forza attraente, ti compiaci vederlo. Mesto ti fai nel
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filosofica a meditare sul mesto caso della infelice donna, e tanta espressione vi trovi che preso ti senti da una ineffabile melanconia di amore. La
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mesto tonalismo astratto di Stradone si placa nelle opere di minor taglio: e sorprendono quei fuochi di artificio con cui crescono e piovono in giù
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Ma su codesta poesia è necessario che c’intendiamo. Figuriamoci di essere in tre: voi, lettore, io e Sempronio: voi siete gaio, io mesto, Sempronio
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lavoro fatto dal pittore per sè medesimo, mesto e pur dolce ricordo d’affetto. Non una figura, nè una pianta, nè un lembo di cielo: è l’angolo quieto
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Ernani, che mesto si mostra da una vetta, e detti.
Ernani, che mesto si mostra da una vetta e Detti.
Ernani, che mesto si mostra da una vetta, e Detti.
Mogio torna a’ suoi quartieri alla svelta il mesto evaso sotto un fiotto d’improperi con i quali è fino... un vaso!
Bye-bye cervelli. Il suono di questo mesto addio, che richiama alla memoria la «fuga dei cervelli», pure verso l'America, di qualche lustro fa
ingegner mesto Zollinger, amministratore delegato e direttore generale, il dottor Giacomo Marchetti, consigliere. Presidente del collegio sindacale è stato
nel 1986 al Messico, non sono riuscito a non trovarmi puntualmente davanti ad un tuo comportamento rassegnato e mesto in campo. Dalla volonterosa, ma
l'amicizia antica e devota che mi stringeva a Teodorico Bonacci, di portare qui il mesto e riverente saluto della patria sua, della regione marchigiana; la
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Gaetani di Laurenzana, io dovrei tacermi, se non dovessi soddisfare ad un dovere, ad un tempo, onorevole, pietoso ed intensamente mesto, dovere impostomi
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dirò anche in termini cortesi; vi traspare persino un mesto sospiro, perchè non si sia approvato un famoso contratto
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contribuirono alla redenzione politica e sociale della gran patria italiana. E tanto più volentieri ci associamo a questo mesto e doveroso tributo in
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venticinque anni depongo questo mesto e modesto tributo.
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nome dei colleghi Rizzone, Pasquale Libertini, Rizza e Modica ad inviare un mesto e riverente saluto alla cara memoria di Angelo Majorana; la
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Alla memoria di Giuseppe Colombo mando in vostro nome un mesto, reverente saluto e l'espressione del nostro più vivo rimpianto.
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Già collega del general Fanti nei Consigli della Corona, a me più che ad ogni altro incumbe il mesto dovere di consacrare alla sua memoria una parola
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nostri colleghi, in seguito a deliberazione della Camera stessa, debbono recarsi a compiere un mesto e doveroso ufficio nella patria e sulla tomba di
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A nome dell'Ufficio della Presidenza che perde in Ercole Radice uno dei suoi più operosi collaboratori, a nome vostro mando il mesto saluto
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ultime parole del mesto congedo, le promesse che ci siamo ricambiate nel bacio dell'addio? Non fu egli il solo compagno, l'amico mio, nel lungo
Fauno guardava il cavalier dall'alto: l'eco di quella voce, fra le sue forme desto, errò nel peristilio, a lungo, oscuro e mesto. Ma il cavalier, beato
adorarmi? ". Egli avea detto : - Vuoi ? - Quando vent'anni avea, e spensierata il suo viaggio correa, ella avea detto al mesto Sigismondo: - Tu sei
; come un mesto palombaro nel mare, io discendo nel cor che Iddio m'ha dato, e mi guida le perle a rintracciare il respiro del bimbo addormentato.
poverelli che venivan spesso m'amavano anche loro perché il pastor m'amava, e, nei dintorni, il mio mesto lavoro agli astri si portava, perché un giorno
uscito a coglier gigli di una regina per i biondi figli!... Il falco sghignazzava nell'azzurro del ciel come buffone, e il mesto animo mio gli perdonava
tacita anch'io; perché, quando a vespero favello con Dio mi guardi nel viso col mesto sorriso? Io m'affiso lassù, tu in basso guati; io mi faccio gentil
nel nimbo fatal che lo circonda l'affetto immenso, e la pietà deponi di un altro figlio! Sarà il canto di un cieco, e sarà l'obolo di un mesto
farfalla è qui la settimana un bimbo il mese. Era ben mesto, o miei poveri amori, ché sulla strada, quando son venuto, mi seguiva un convoglio di dolori
. uando il mesto tramonto empie di lunghe striscie d'oro il cielo e la campagna di confusi suoni; quando la danza del leggiadro stelo, sommessamente, dice
; gelato è il primo albore ; torna, torna ubbriaco al mesto tetto che orbò la morte d'ogni tuo diletto; alzerà il vino un lembo al velo bruno, rivedrai
alti stipiti morde il suo vecchio pane; solo nelle mie tenebre cerco il mio pane anch'io, cerco la fede in Dio! E il mesto cuore interrogo di tante
soltanto lasciasti una stanzetta, un davanzal fiorito, un letticciuolo, la portinaia, o un cane che ti aspetta, cedi al mesto pensiero, e torna a volo
- O del mio mesto april rondine cara, vieni a volar nella stanzetta mia, quando l'arte, di amplessi ahi! troppo avara, del disinganno vittima mi
Son solo: il portico dell'osteria mi manda i cantici dell'allegria, qui, dove mesto tra stranie mura, penso alla incerta e fosca età ventura. Quei
Vengono al mar quando la luna accende per gli spazi tranquilli il mesto vel; vengono al mar quando la nebbia stende le bianche braccia e lo congiunge
, poemi e tele!... Come il vento alle vele oh! date il volo ai cor! April! - dal verno pallido l'uomo esce mesto e stanco!... Pongli all'occhiello il
chino sul mio destino! Tu ancor mi adduci, solitario e mesto, alla chiesetta, all'ermo del colle, alle fontane, ai boschi queti, sacri ai poeti. Mi
del mesto villaggio, non turbi i sonni il perfido uragano, e sorridan, non curvi, al mio passaggio, e i più vecchi mi stringano la mano. Ch'io possa
tanto azzurro e a tanto verde (Dio! come i canti miei rammento mesto!) guardo alla vita grama che si perde, agli altri e a me molesto! Veggo tutto