travaglio o sforzo fisico, bensì soprattutto di purificazione e di perfezionamento interiore, vero e proprio itinerarium mentis in Deum. La meta è lontana
della nostra: in breve, spirito di umiltà. Ciò premesso, e criticata anche la tesi per cui il laico dovrebbe ragionare "etsi daretur Deum non esse
di un Te Deum, e per isfuggire la prece d'uso: «Signore fa' salvo il tuo popolo, e la tua eredità!» i preti di San Gennaro tenevano occupato Garibaldi
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- Te Deum! Dunque?
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la notizia: - Il vostro palazzo è crollato; Dio Io ha scosso dalle fondamenta e vi ha seppellito tutti - quel giorno farò cantare un Te Deum!... Non
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«Te Deum laudamus,
«Te Deum laudamus, Te Domine confitemur – Viva la Chiesa!»Eccoci in piena battaglia cattolica. La guerra annunciata timidamente dall’Imperatore
Anche a Palermo il cardinale arcivescovo ha celebrato in cattedrale un solenne «Te Deum» per commemorare il 7° anniversario della Conciliazione
segretario del Fascio ha tenuto un discordo commemorativo. Più tardi in Duomo è stato cantato un solenne «Te Deum» di ringraziamento. Prima della
ancora: « Qui autem scrutatur corda, scit quid desideret spiritus; quia secundum Deum postulat pro sanctis ». Quest' è perciò l' ufficio nostro, che lo
, mai quaggiù, appunto perchè « Deum nemo vidit nunquam », come disse san Giovanni «(I, 1.) », non potendosi vedere l' atto creativo senza vedere lo
Deum verum et quem misisti Jesum Christum (1) ». Il Padre poi non si conosce che pel Figlio e nel Figlio, e però tutta la cognizione e la verità
abbandonino mai il mio cuore ... Credo in unum Deum ... Il prete scopre il calice, lo ricopre, si purifica le mani a lato dell'altare, mostra il volto a
per poi condurvelo e piantarlo lì fra quel tanfo di pleb e. Ella non pensava punto a lui. Il prete aveva intonato Credo in unum Deum, e il popolo, fra i
1815, una buona metà dell'Europa - e dico poco - intuonò il Te Deum con sincera compunzione per quell'indegno mercato di popoli. «Ho risuscitate
quindici giorni; si celebrerà anzi un Te Deum per implorare dal cielo la sua certa guarigione. Ma nessuno crede a quella commedia, la verità è risaputa; la
nel quale Giuseppe D'Arimatea avvolgeva il corpo del Redentore deposto dalla Croce. E mille labbra cantano il Te Deum e mille occhi fissano la
. Ella salì in groppa a un cavallo, e non si può dire quali accoglienze le facessero il Conte e la Contessa e con quanta devozione assistessero al Te Deum
prigionieri, i francesi si recavano nella cattedrale della città per cantarvi il Te-deum, credendo cosí di praticare le parti di buoni cattolici e di
parola di dolore. Sull'altar maggiore l'arcivescovo e il clero, tutti in piedi, a voce spiegata, superante la gran voce dell'organo, cantavano il Te Deum.