, - risponde Maurizio. - Che cosa farai? - domanda Nicoletta incuriosita. - Fingerò di andare a rubare un po' di dolce nella stanza da pranzo, e lei
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stanza da pranzo. - Signor Maurizio, aspettate almeno la merenda; è quasi l'ora. Non divorate il mio dolce. Sapete che fareste andare in collera la
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da pranzo e alla credenza. - Ma insomma, - dice Maria - non potreste andare in giardino ad aspettare l'ora del pranzo? - Avete tanta fame? - domanda
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fuoco.... e quel che ha previsto accade: Maria si precipita fuori della stanza da pranzo. - Viene dalla cucina, - grida Alano nel momento in cui essa
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sudato quattro camicie. - Verremo a giocare con te dopo pranzo, - promette Francesco. - Tu intanto guarda le figure. Non ti annoierai troppo, vero
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il pranzo annunzia questa novità. Lo zio Fil ascolta appena e dà la sua approvazione. - Chissà la signora come sarà contenta! - sussurra Maria
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Nicoletta e le fa visitare la casa. Vanno pian pianino, in punta di piedi. Al pianterreno, Nicoletta vede la stanza da pranzo, il posto di Francesco, di
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di Nicoletta. Ma arrivano al dolce senza che sia successo nulla. Alla fine del pranzo, siccome Alano parla del bosco delle Fate, lo zio Fil, che
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infilò una per braccio. Quindi salì sulla tavola nella sala da pranzo, e poi cominciò ad agitare le braccia con le due sottane che facevano da ali
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si aspettava. Era quasi finito il pranzo, quando Tonino volle correre in cucina per vedere se il pasticciere aveva portato un certo dolce di cui aveva
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bambole le scolare. Maestra e bidella fabbricarono una cattedra. la cattedra I tavolini e le sedie della stanza da pranzo di Bebè, la bambola, facevano
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, nè all'ora consueta del pranzo, nè a quella del tè. Ella s'era chiusa nella sua camera. Dopo lunghi pensieri e lungo affannarsi, aveva scritto una
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il pranzo di famiglia. Abbine dunque tu pure, ma non più di quanto puoi governar bene. Il pollaio sia bastevolmente ampio, imbiancato con latte di
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- Miss Jane, perché é la vigilia di Natale siamo obbligati di aver a pranzo delle persone che non posso soffrire? Miss Jane sollevò il viso dalla sua
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Bambini). LA LUCE Non temere: sono molto ospitali. Vedrai che t'inviteranno a pranzo.... Ma non accettare; non accettare nulla da loro, altrimenti corri il
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Remigio che suonava il gong per annunciare che il pranzo era pronto. Mi son dimenticata di dirlo prima che avevano quest'uso; era una cosa stilé ma
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ero entrata in sala da pranzo col cuore nei tacchi dei sandali, dall'apprensione. Almeno, io lo sentivo circa a quel livello li. C'era già la contessa
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e non rispondeva nessuno. Mi stufai e tornai dentro. Ormai era l'ora della prima colazione: in sala da pranzo la contessa versava il caffè al conte
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sala da pranzo c'era una luce viola e gialla come in chiesa, perché i vetri delle finestre erano colorati e rappresentavano pavoni e girasoli. Remigio
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Mica che lo continuassimo subito, il discorso. Anzi. Prima ci fu il pranzo: una morte civile, quel giorno. Ippolita non alzava gli occhi dal piatto
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addentare l'avversaria. Ma la volpe furba gli disse: - Lap! lap! prima ti voglio invitare a pranzo e poi mangerai me. - Che mi offri da mangiare? - Un
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