La società può conservare nella ragione sociale il nome del socio receduto o defunto, se il socio receduto o gli eredi del socio defunto vi
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La separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede assicura il soddisfacimento, con i beni del defunto, dei creditori di lui e dei legatari che
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(Iscrizione sui beni del defunto).
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figli naturali del defunto, e, nella linea collaterale, a favore dei discendenti dei fratelli e delle sorelle del defunto.
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L'effetto del beneficio d'inventario consiste nel tener distinto il patrimonio del defunto da quello dell'erede.
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Per determinare l'ammontare della quota di cui il defunto poteva disporre si forma una massa di tutti i beni che appartenevano al defunto al tempo
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Della separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede.
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Lo stesso privilegio, per quanto riguarda l'imposta di successione, non ha effetto a danno dei creditori del defunto che hanno iscritto la loro
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Le disposizioni testamentarie eccedenti la quota di cui il defunto poteva disporre sono soggette a riduzione nei limiti della quota medesima.
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La successione si apre al momento della morte, nel luogo dell'ultimo domicilio del defunto.
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L'esecutore testamentario deve curare che siano esattamente eseguite le disposizioni di ultima volontà del defunto.
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I creditori del defunto possono esercitare la separazione anche rispetto ai beni che formano oggetto di legato di specie.
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Il diritto alla separazione spetta anche ai creditori o legatari che hanno altre garanzie sui beni del defunto.
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Quando insieme col coniuge vi è soltanto un figlio naturale, al coniuge è riservato l'usufrutto di cinque dodicesimi del patrimonio del defunto.
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In ogni caso la decadenza dal beneficio d'inventario può essere fatta valere solo dai creditori del defunto e dai legatari.
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separazione dei beni del defunto da quelli dell'erede.
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Le donazioni, il cui valore eccede la quota della quale il defunto poteva disporre, sono soggette a riduzione fino alla quota medesima.
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Quando sui beni lasciati dal defunto si apre in tutto o in parte la successione legittima, nel concorso di legittimari con altri successibili, le
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Nello stesso modo e per lo stesso termine sono responsabili verso la società e verso i terzi gli eredi del socio defunto.
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Tale rinnovazione può essere fatta agli eredi collettivamente e impersonalmente, nell'ultimo domicilio del defunto.
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Il titolo esecutivo contro il defunto ha efficacia contro gli eredi, ma si può loro notificare il precetto soltanto dopo dieci giorni dalla
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Entro un anno dalla morte, la notificazione può farsi agli eredi collettivamente e impersonalmente, nell'ultimo domicilio del defunto.
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La disposizione di questo articolo non si applica nei casi indicati nei numeri 1 e 2, se il defunto ha disposto altrimenti con testamento.
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Revisione a favore del condannato defunto
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(Revisione a favore del condannato defunto)
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4. I debiti di pertinenza del defunto e di altre persone, compresi i saldi passivi dei conti correnti bancari cointestati, sono deducibili nei limiti
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redditi presentata dal defunto, salvo quanto disposto nell'art. 12, comma 1, lettera b); b) i beni mobili e i titoli al portatore di qualsiasi specie
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1. Le passività deducibili sono costituite dai debiti del defunto esistenti alla data di apertura della successione e dalle spese mediche e funerarie
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1. Si considerano compresi nell'attivo ereditario i beni e i diritti soggetti ad imposta alienati a titolo oneroso dal defunto negli ultimi sei mesi.
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1. I debiti del defunto devono risultare da atto scritto di data certa anteriore all'apertura della successione o da provvedimento giurisdizionale
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L'assegno di cui alla lettera d) è aumentato per ogni ascendente, fino al massimo di due, di lire centomila se vivente a carico del defunto, e di
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L'assegno di cui alla lettera d) è aumentato per ogni ascendente, fino al massimo di due, di lire trentamila, se vivente a carico del defunto, e di
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Qualora non esistano i superstiti predetti, l'assegno può essere corrisposto ad altre persone della famiglia del defunto, che dimostrino di aver
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E' rispettata, in ogni caso, la volontà del defunto quando risulti da scritto.
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discendenti legittimi e naturali ed il coniuge che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto dal defunto per
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(Fallimento dell'imprenditore defunto).
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L'imprenditore defunto può essere dichiarato fallito quando ricorrono le condizioni stabilite nell'articolo precedente.
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L'erede può chiedere il fallimento del defunto, purché l'eredità non sia già confusa con il suo patrimonio.
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Se il defunto era residente in un altro comune, l'ufficiale dello stato civile, che ha formato l'atto di morte, deve anche trasmetterne copia entro
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la residenza del defunto e, quando si tratta di straniero, la cittadinanza; il nome e il cognome del coniuge superstite, se il defunto era congiunto
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convivente col defunto o da un loro delegato o, in mancanza, da persona informata del decesso. Se la morte avviene fuori dell'abitazione del defunto, la
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Liquidazione della quota di una società di persone in favore degli eredi del socio defunto
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Passaggi familiari dell'azienda "leggeri" anche per il coniuge dell'imprenditore defunto
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La responsabilità dei debitori del defunto, dopo l'apertura della successione
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Il fallimento in estensione del socio defunto
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L'esumazione della salma nei giudizi di stato: diritto all'identità biologica ''versus'' volontà del defunto (ma non dei prossimi congiunti)
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È valida la cartella "intestata" e "notificata" al defunto?
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La condivisione genetica: una relazione pericolosa? Il trattamento dei dati genetici del defunto nella realtà italiana. Generalità ed
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E' giuridicamente inesistente la notifica dell'atto impositivo al defunto ex art. 140 c.p.c.
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La costituzione c.d. "indiretta" di fondazioni testamentarie: limiti sostanziali e formali nell'esecuzione "post mortem" della volontà del defunto
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