Quanto al presidente del Consiglio, debbo dire che è verissimo che egli mi chiese se non avessi difficoltà che i documenti fossero ‘portati davanti
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Capitolo 35. Custodia e conservazione di chiese ed annessi edifizi monumentali (Spese fisse), lire 115,000.
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Capitolo 24. Adempimento di pie fondazioni ed ufficiatura di chiese (Spese fisse ed obbligatorie), lire 400,000.
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Capitolo 30. Assegni a parrocchie ex-conventuali ed alle chiese parrocchiali, provenienti dalle soppresse Casse ecclesiastiche (Spese fisse), lire
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Capitolo 32. Assegni a chiese parrocchiali ed annualità diverse passate a carico del Fondo pel culto in disgravio dello Stato (Spese fisse), lire
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Capitolo 45. Spesa straordinaria per terreni, fabbricati, mobili ed arredi sacri ad uso delle chiese, delle religiose e dell'amministrazione, lire
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24. Adempimento di pie fondazioni ed ufficiatura di chiese.
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Capitolo 17. Adempimento di pie fondazioni e ufficiatura delle chiese (Spese fisse ed obbligatorie), lire 210,000.
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Capitolo 17. Adempimento di pie fondazioni e ufficiatura delle chiese.
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; e con percezione luminosa chiese subito e. mantenne, da indi in poi, sempre,, tenacemente la introduzione di quella clausola nei trattati suoi di
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e col tono d'un uomo che ragiona, chiese: "Chi vi ha denunciato? parlate chiaro; chi vi ha denunciato?" "Ci sono state le guardie a cercarmi. O
"Che c'è? una disgrazia?" chiese al giovine. "Sì, una disgrazia, una terribile disgrazia" esclamò Ferruccio, aprendo le braccia e socchiudendo gli
, morto giovine anche lui. Ma...! nido fatto gazza morta..." "E questo nostro figliuolo?" chiese la Colomba. "Le testimonianze non fanno male, e non fanno
, aprì la finestra, e sollevando la lampadina a petrolio che impallidì al soffio dell'aria, domandò: "Chi è?" "Sono io, Colomba." "Chi?" chiese un'altra
bambina smarrita che trova la mamma. E cominciò a piangere. "Perché, perché?" chiese Angelica, carezzandola. "Lasciami piangere. A casa non posso mai
piazzale, fuori di porta, dov'era una brutta stazione di legno, chiese ad alcuni uomini l'ora della prima partenza. Sentì che mancava una buona mezz'ora
. Arabella si addormentò come una bambina stanca. Non fu che verso l'ora del pranzo che il signor Tognino chiese di parlare a sua nuora. Uscito dalla
Colomba, lasciandosi cadere sopra una sedia. "Come va la nostra Colomba?" chiese colla solita tenera tranquillità e pazienza il delegato, che stava sorbendo
subito sabato..." "Dopodomani?" chiese la Colomba, sbarrando gli occhi e alzando le due mani in aria. "Ed è lontana questa città... come si dice?" "È un
aver perduto un catino di sangue, era in letto con una febbre da cavallo, in delirio, più di là che di qua. Arabella allibì. Chiese di veder suo
richiamò per un istante l'attenzione dei due amici sul tempaccio che infieriva di fuori. "Dove intendi di andare con questo tempo?" chiese il padrone di
due angoli obliquamente opposti. L'ufficiale chiese il permesso di fumare. "Faccia pure" dissero insieme le due voci. L'ufficiale accese un zolfanello
che il sor Tognino conosce benissimo..." aggiunse Angiolina sempre con delicatezza. "Ha le prove questo don Giosuè riverito?" chiese l'affarista
quello di un genio cattivo della sua casa. "Mi dica, papà," chiese con un moto di lenta curiosità "questo sor Tognino non è quello stesso che ha fatto la
dormire sulla nuda terra. "E quell'altra parola, chiro... chirografico?" chiese il lattivendolo. "Quella è chiara. È un modo fino per dire che Tognino è
vecchio che ansava e gli chiese: - È malata? - È il gondoliere di Sua Eccellenza, un veneto goloso di ostriche, che vuol morire di indigestione; Zeno
§ - Che pensate dunque di fare? – chiese allora la duchessa di San Severo. Emilia di Sclàfani, rimasta a capo chino, cogli occhi immoti come attirati