Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: voglio

Numero di risultati: 50 in 1 pagine

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Passa l'amore. Novelle

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Luigi Capuana 21 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
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: Ti voglio cacciar via di lì!... Le parole non bastano, caro signor canonico!... Allora - che volete? Uomini siamo! - io gli ho risposto per le rime

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gastigherò diversamente; voglio risparmiarvi l'empio tentativo di farmi interdire.... Esco io dal mio palazzo!... Fuggo via io da questo covo di vipere e di

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alla mamma!... Non è niente!... Manda a chiamare il canonico Rametta.... Ho bisogno di lui.... Voglio confessarmi.... Non dir nulla alla mamma! Bada; non

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puntura acutissima. - Non voglio morire!... Non devo morire! - balbettava. Il dottore e il canonico si guardarono in viso. Mentre il dottore lo

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storto voglio morire!

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sono lassù da anni, e non voglio che si tocchino. Hai capito? Ella si era buttata su la seggiola nell'angolo, con le sopracciglia corrugate

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so, non voglio figurarmi niente; chiedo una deposizione, fatti, schiarimenti. È Assessore, è Presidente del Fascio dei Reduci.... e non gli si cava

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.... Lei.... - Che! Che! Non voglio impicci, non voglio noie. Ormai! Nella filosofia, nel sistema, entra anche la fatalità, diciamo meglio l'accidente, il

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rivoluzione; voglio succhiarmi il tuo sangue! Pensava giorno e notte a quest' altra rivoluzione, ma non ne parlava mai con nessuno. E la rivoluzione

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disse rivolto alla moglie, - tu non ti sei mai accorta di niente? - Hai inteso: l'isolatore.... Ormai.... giacchè pagherà lui.... - Non voglio

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posso fare quel che mi piace? Comando io, sì o no? Voglio essere obbedito! - Ha ragione! Sta bene.... Ma si calmi! Brontolava ancora un poco, poi si

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figlie sono soltanto quelle che mi rispettano e mi vogliono bene. Chi vuole andarsene, se ne vada; l'uscio è là. Chiamatemi un prete; voglio far

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. Ed era stata per quei due poveretti una sentenza di morte. - Lo ammazzo, giudice qual'e. Voglio andare in galera, prima di rendergli il figlio

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. - Perchè? Che cosa significa? - osò di domandare donna Sara. - Significa che voi siete una stupida e costei una civetta! Significa che io non voglio gente

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! Lo perdoni ed anche se lo porti in Paradiso; io non voglio entrarvi per niente. Le pareva che se si fosse rallegrata della disgrazia del suo

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, - fece don Pietro, - ti parlo per tuo bene. Voglio aiutarti, voglio aiutare tutti e due a mettervi in grazia di Dio.... Non dovevi farglielo, no

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qua! Tenetevela: non so più che cosa farmene! - volete scommettere, voscenza, che lo Storto e quell'altra - non voglio neppur nominarla - gli

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già quasi persuaso. Su, uno sforzo di buona volontà da parte vostra.... - Non voglio impacciarmene. Non voglio che un giorno mio figlio dica - Arda

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tavolino e stese una mano per sorreggerlo. - Che cosa è stato, don Pietro? Vi sentite male? - Voglio confessarmi.... voglio! - balbettò a stento

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preghiera, con sorriso umile, insinuante, e con tono di voce più insinuante e più umile ancora, balbettò: - Ecco: ho pensato.... - No, non voglio sapere

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leggucchiare libricciattoli io!... Lavoro giorno e notte, per tutti! E, per ora, il padrone qui sono io e comando io.... Voglio che si sappia e si

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Comizio elettorale

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Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1908
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 322-328.
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Anzitutto: elettoralmente è un partito nuovo o uno vecchio che si trasforma? Avvezzo a trattar cavallerescamente gli avversari non voglio fare

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: levati tu che ci voglio star io.

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I primi cattolici in Parlamento

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 86-107.
  • Politica
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volta, ad acuire il conflitto fra i centri e le classi industriali e le campagne; voglio dire le condizioni di cultura assai arretrata, di metodi

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CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?

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Capuana, Luigi 12 occorrenze

, impallidiva ogni giorno più, stava muta, con gli occhi chiusi e ogni tanto sospirava. - Perché sospirate, figliuola mia? - Maestà, voglio Pane. La

vanno? - Dove le porta il vento, lontano. - Voglio andarmene con loro. E una mattina, chiama, cerca Carbonella ... era andata via, era sparita, senza

belle. Vedeva un largo raggio di sole, formicolante di pulviscolo che penetrava dalla finestra? E subito gridava: - Mamma, tienlo fermo; voglio salirvi

,quel che Saltacavalla desiderava. - Voglio un paio di calzoni con la gamba destra metà bianca e metà nera, e la sinistra metà rossa e metà gialla

: - Lasciatemi sola. - Ti annoierai, cuore mio! - Lasciatemi sola; voglio cantare. - Ti racconterò una bella fiaba. - Le belle fiabe non sono per me. E

. - Cingallegra, mi volete? - Vi voglio se vuole mio padre. - Ne riparleremo, compare, quando avrò maritata la maggiore. Reginotta aveva dato al padre

. - Voglio segate le braccia. - Siete matto! Vi danno forse fastidio? - Mi danno fastidio. - Coi matti non m'impiccio: rivolgetevi a un altro. Visto

, ella tentò un'altra bricconata. Si presentò da quel riccone che era stato derubato: - Volete trovare ogni cosa? Io so chi è stata la ladra; ma voglio una

, Radichetta era ridiventato un omino alto tre spanne. - Ti hanno riconosciuto, figlio mio? - Non mi ha riconosciuto nessuno; e non voglio che si sappia che

. Voglio lasciare ben ordinate le cose del Regno e della mia famiglia. Ho deciso di darvi moglie. Scegliete voi stesso tra le principesse più in vista

; non voglio nidi su la mia pianta. E il giardiniere, presi quei fili di, paglia, quelle piumine, quel po' di refe, ne fece un batuffolo e lo buttò

tra i lupini! Ed io niente! E faceva saltar per aria, stizzosamente, i lupini che aveva davanti. - Domani ti accompagno io. Voglio vederci chiaro

IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO

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Salgari, Emilio 14 occorrenze

? Guardatevene, perché io sono un vero caballero; quando si tratta di difendere la donna del cuore, non ho paura nemmeno di due cinquantine. - Io non voglio

attraverso i viali. - Signor conte, - disse il figlio del Corsaro Rosso - sono obbligato a lasciarvi. Non voglio che si sappia che sono stato io a ferirvi

diventi ogni giorno piú furbo, vecchio squalo. In marcia! Non voglio trovarmi ancora a San Domingo al sorgere dell'alba. Gettarono le vesti e la

rinchiuse la lastra, mormorando: - Povero giovane! Uccidere un cosí valorose gentiluomo? No, non voglio; anche essendo un nemico del mio paese, io lo

cioccolata. - Andiamo, Buttafuoco. Questa sera voglio essere a bordo della fregata. La mia assenza è stata già troppo lunga. - Se le cinquantine ci lasceranno

. - Mal fatto, - rispose il meticcio. - E come, anche! ... Capirete, mio povero amico, che io non voglio perdere i miei dobloni e perciò sono venuto a

piastre. - Non voglio dirvi né sí, né no, signor Consigliere, - rispose il corsaro. - Trattandosi però d'una impresa cosí, desidererei che mi

. - Continuate? - Sí: voglio vedere come si combineranno i nuovi numeri. Vi propongo tre colpi di cinquecento piastre ciascuno. - Sta bene: a voi. Il

cantina. - Non voglio sapere altro, - rispose il guascone. - Andremo ad assaggiare quel vino e vedremo se è piú squisito quello che si trova sepolto nelle

cavalleggieri spagnuoli, spalleggiato certo vigorosamente dal basco e dal fiammingo. - Prima di arrendermi, - disse, - voglio sapere da voi, signor marchese

. - Volete ospitarci nella vostra villa? - Voglio salvarvi - disse la marchesa con voce commossa. - E noi, marchesa, giacché c'invitate in campagna

: - Fuori di qua, ubbriacone, o ti rompo il muso! ... Via! ... Via! ... Non voglio scandali qui! Don Barrejo, che già vedeva rosso, divenne questa

marchese? - A me non importano le ricchezze di Granata, - rispose il figlio del Corsaro Rosso. - È quell'uomo che io voglio e sarà la mia parte di saccheggio

necessario, signor conte: ma la mia assenza non sarà lunga. Voglio essere certo che non cadiate in qualche imboscata. Quello che vi raccomando è di non

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