comune sventura che già li univa. D'improvviso, una voce li riscosse. S'erano fermati dopo molti sbalzi e urtoni, in un punto della città. - Che ci
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sorella, o la riprendeva perchè avea sbagliato; ma con buon garbo; tanto che fra loro non c'era mai una questione. Se alzavan la voce, era per cantare; e
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davvero una creatura umana. A quella piccola voce la bambina sorrise; e sorridendo e premendosi la bambola, s'addormentò; ma la tosse le seguitava nel sonno.
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sempre aver bisogno. - O allora, che cosa? - chiese lo sconosciuto con voce nasale e accento strascicato. - Il cassettone, la tavola, magari le sedie
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bambina dal tipo zingaresco, co' capelli neri, a riccioli fitti, tutti inciruffati. - Che c'è? - chiese con voce rauca. - Guarda! - e Attilio alzò verso di
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voce, a quella figura, la povera Giulia si senti quasi venire le lagrime agli occhi. Chi era quest'Orlando che le parlava cosi minaccioso? E proprio
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più a farci parlare con quella sua bella voce di basso profondo: quest'altro, il nuovo padrone, aveva una vocetta di ragno che faceva compassione
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comune sventura che già li univa. D'improvviso, una voce li riscosse. S'erano fermati dopo molti sbalzi e urtoni, in un punto della città. - Che ci
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sorella, o la riprendeva perchè avea sbagliato; ma con buon garbo; tanto che fra loro non c'era mai una questione. Se alzavan la voce, era per cantare; e
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davvero una creatura umana. A quella piccola voce la bambina sorrise; e sorridendo e premendosi la bambola, s'addormentò; ma la tosse le seguitava nel sonno.
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sempre aver bisogno. - O allora, che cosa? - chiese lo sconosciuto con voce nasale e accento strascicato. - Il cassettone, la tavola, magari le sedie
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bambina dal tipo zingaresco, co' capelli neri, a riccioli fitti, tutti inciruffati. - Che c'è? - chiese con voce rauca. - Guarda! - e Attilio alzò verso di
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voce, a quella figura, la povera Giulia si senti quasi venire le lagrime agli occhi. Chi era quest'Orlando che le parlava cosi minaccioso? E proprio
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più a farci parlare con quella sua bella voce di basso profondo: quest'altro, il nuovo padrone, aveva una vocetta di ragno che faceva compassione
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(Il Maestro di Casa annuncia ad alta voce.)
(Gérard, senza voce, accenna angosciosamente di sì col capo.)
! – Gérard le ha sentite – egli – gigante – con un gesto accenna d’onde avvicinandosi viene la vera voce della patria e grida – tutta la sua anima nella
(Ma, ad un tratto, una voce debole frammezzo alla folla grida. È una vecchia.)
(Si sente accorrere gente e la voce dell’Incredibile che grida: «Al ponte Peronnet!» – Chénier fugge. – Da tutte le parti irrompe gente. – L
(Il presidente Dumas prende una nota e legge ad alta voce chiamando verso gli accusati: ad ogni nome l’accusato si alza spontaneamente, o è fatto
, dove tace ogni cosa, perfino la voce della natura, li avvolge misteriosamente.)
nazionali si eleva sonora una voce che canta. È Mathieu che fa da usignuolo della Rivoluzione e canta la sua prediletta Marsigliese che si perde
(Si leva una donna che prorompendo in lagrime con voce soffocata grida verso i giudici: «Ridatemi i miei figli!» Ma il pubblico con un urlo le impone
«La voce di Mimì aveva una sonorità che penetrava nel cuore di Rodolfo come i rintocchi di un’agonia…
(guidato dalla voce di Mimì, Rodolfo finge di cercare mentre si avvicina ad essa: Mimì si china a terra e cerca a tastoni; Rodolfo colla sua mano
«La voce di Mimì aveva una sonorità che penetrava nel cuore di Rodolfo come i rintocchi di un’agonia…
(Guidato dalla voce di Mimì, Rodolfo finge di cercare mentre si avvicina ad essa: Mimì si china a terra e cerca a tastoni; Rodolfo colla sua mano
(Sale lentamente su la terrazza, volgendosi distrattamente verso la parte da cui veniva la voce. Zanetto col liuto a tracolla, e trascinando per l
II Giornale di Sicilia raccoglie la voce che oltre a cambiali scontate alla Cassa di risparmio di Palermo con false firme, altri effetti egualmente
, granduchessa di Toscana. Fin da quando era qui, a Milano, Elisa sognava il potere, qualche cosa di grosso. Le sue frasi veloci, secche, autoritarie; la sua voce
tutto osare, per togliere dai nostri cuori l'avita religione. E sin oggi, benché l'esempio dell'Italia, e la voce di qualche fervente cattolico ci
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(L'oratore parla a voce bassissima)
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Salaris. Non è mia colpa se la mia voce non si sente.
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presidente. Onorevole Salaris, parli a voce più alta, perchè non si sente nulla.
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Una voce. Liberale!
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Io non parlerò, nè farò cenno di un onore che può esser voce artificiale che sorga su per coprire ingorde speculazioni, che non si arrestano neppure
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più profondo dei cuori. - È passata la tempesta? - chiese Yanez, sedendosi accanto a lui. - Sì - disse la Tigre, con voce sorda. - Ogni volta che tu odi
! ... - esclamò d'un tratto l'indiano con voce soffocata. La pazza non si mosse. Forse non lo aveva ancora udito. - Ada! ... Oh mia diletta Ada
sul recinto. Tremal-Naik, Sambigliong, Tanauduriam e Aïer-Duk li dirigevano, incoraggiandoli con la voce e con l'esempio. Ben presto la moschetteria
mastro Bill con voce commossa, - la poveretta ha esalato l'ultimo respiro! - Hai ragione, Bill - rispose il capitano ancor più commosso. Questa è la
quale, a portata di mano, c'era il kriss. - Signore - ripigliò il rajah con voce tranquilla. - Sapete come mi si chiama a Sarawak? - James Brooke. - No
in viso il capo dei pirati che non aveva mai veduto. - Chi sei tu? - chiese con voce strozzata dall'ira. - Guardami in viso - disse Sandokan
essere ancora lontano, forse a Giava, forse in India, forse più lontano ancora, in Inghilterra. Parevagli sempre di udire la voce del
. - Quello era la Tigre della Malesia. La sua voce fu soffocata da uno scoppio spaventevole di tuono che si ripercosse nella profondità del cielo
, fuori di sé per la gioia. - Dov'è? Dov'è? - chiese con voce soffocata. - Nel fortino della città, custodito da una sessantina di marinai inglesi. Il
da tanti anni insanguinavano i flutti del mare malese. - Yanez! ... Fratello mio! - esclamò con voce soffocata dalla gioia. - Sandokan, amico mio
una tazza e un vaso di tuwak. - Spiati? - chiese con un fil di voce l'uomo che gli stava davanti, continuando a divorare. L'indiano fece col capo un
destra del fiume. I cavalieri erano giunti di fronte alla città, quando sulla riva opposta si udì una voce gridare: - Chi passa? ... - Che nessuno
! - tuonano i pirati di Mompracem. Una voce, squillante come una tromba, echeggia nell'interno del palazzo: - Viva Mompracem! ... È la voce di Sandokan. I
, alle pompe! Ai vostri posti! D'un tratto una voce, squillante come una tromba, risuona in mezzo al ponte del vascello immobile. - A me, tigrotti! La