. Non ho bisogno di suggeritore. Vado benissimo a memoria. Venne il tè e bevemmo. Fu un tè squisito, offerto senza cerimonie, veramente col cuore in
ch'era tutt'un programma ed esclamò: «Col duca degli Abruzzi, sa, faremo i conti. È andato a un Polo? S'accomodi. Ma ce ne son due. E io vado all'altro
, non ho da saltare vent'anni ma un aevi spatium assai più breve, non faccio nessun salto mortale narrativo e vado solamente veloce per la via del più
un'andatura un poco ondeggiante che pare imiti il movimento d'una barca. Spinto da un'idea confusa io gli vado appresso finchè gli sono alle spalle e
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non faceva a tempo a servire tutti. Suonai più volte perchè mi portasse il conto: egli sembrava più sordo di me. Stanco di aspettare, mi alzo e vado
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moglie, che teneva sempre il bambino in grembo. - E perchè? Non è una notte di burrasca per non poter uscire. Io, però, no davvero non ci vado, e tu
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allagata, vado già verso il mare accompagnato dai rigagnoli dell'acqua sporca che pare voglia anch'essa tornare al suo luogo d'origine dopo il suo triste
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, insistente, se la bambina era tranquilla, e scoperta, adesso? Vado, vado, non penso più neppure all'uomo che m'insegue; non penso che ad arrivare in fondo
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è morta davvero? Torno in avanti e vado dove c'è il chiarore diretto della finestra.... Ricordavo sempre la notte tragica, la luce della finestra di
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, dove il paese, dove il fiume. Vado di nuovo verso il mare: lo sfondo grigio s'è fatto azzurro; sotto la luna piena sempre più alta e chiara, tutto il
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dispetto: - Senti, se i nostri signori mandano via la creatura me ne vado anch'io. Speriamo di no. Sebbene mi abbia dato tanto fastidio, stanotte
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voglio lavorare, voglio vivere: lascio la vostra casa e me ne vado per il mondo in cerca di un posto,,. Dove, non sapevo; ma ero deciso a tutto, a fare
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.... E' all'albergo Savoia Savoia- A due passi di qui. Aveva paura di perdersi per Firenze? Egli può anche spiare quando vengo da voi e quando me ne vado
..Poi soggiunse, quasi gaiamente: - Io vado alla teatra teatraStavo per ridere, quando sull'uscio vidi il barone Lorenzo Scavolino, in abito nero
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? - chiese. - Non c'è tempo da perdere: egli può provocarti quando esci di casa. Ora vado da lui e gli parlo. - Clara - mormorai - non ti credevo tanto
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solo rassicurarvi. - Ma non mi rassicurate punto, con cotesto viso, con le vostre parole... - Ora vado a pranzo, poi a riposare, - dissi stendendole la
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voi. Ho ripensato a quella notte, non dubitate, e vado ripensandovi, e ho concluso che siamo stati due pazzi! Voi avevate ancora la febbre; eravate
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