(un colpo di cannone)
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Butterfly sta ritta ed immobile presso un paravento.
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(Suzuki entra premurosa e prepara un tavolino coll’occorrente per fumare, alcuni cuscini ed uno sgabello)
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(Suzuki fruga in un cofano di lacca, mentre Pinkerton guarda i servi che stanno tramutando parte del terrazzo in una camera)
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(Su dal sentiero si avvicina un confuso e gaio gridìo. Pinkerton e Sharpless si recano in fondo al giardino osservando verso il sentiero della
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(Sharpless all’udir queste parole è preso da un triste presentimento, saluta ed esce frettoloso. Butterfly si regge a stento: Suzuki si affretta a
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di un piccolo tavolo e tornano in casa)
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(Grida terribili dal sentiero della collina interrompono i brindisi: ad un tratto appare dal fondo uno strano personaggio, la cui vista fa allibire
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(altri saluti – e dopo i convenevoli, Goro accompagna il Console, il Commissario e l’Ufficiale presso un tavolino coll’occorrente per scrivere. Il
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(aiutata da Suzuki, Butterfly si reca in un angolo al fondo e fa cautelosamente la sua toeletta da notte, levandosi poi la veste nuziale ed
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Passa un viandante che va verso Roma con una bisaccia a spalle ed un bastone.
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D’un tratto la cortina si spalanca e si scopre agli occhi dei fedeli il sacrario. Tutti coloro che stanno nella cella s’inginocchiano. Simon Mago, in
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È un tempio sotterraneo; visto nel senso longitudinale appare diviso in due parti. Un’ampia cortina, tesa fra due pilastri addossati alle spalle d’un
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L’orto dove s’adunano i Cristiani, nel suburbio di Roma, è illuminato dagli ultimi riflessi del tramonto. A sinistra v’è un casolare con un vasto
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Un’ampia nicchia, fiancheggiante la porta pompae, accoglie la famosa scultura Rodiana che rappresenta Zeto ed Anfione in atto d’avvincere Dirce alle
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Un littore co’ fasci abbassati la precede, un Flàmine la segue. Giunta all’ultimo gradino della discesa s’arresta, tende il braccio e la mano verso
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Il corteo si rimette in marcia. Preceduto dalle fanciulle Gaditane, passa un gruppo di Phalangarii. Portano sulle spalle un fèrcolo su cui si innalza
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Nerone e Tigellino ritornano da un sentiero dei campi e s’arrestano al tumulo. La foga di Nerone, tutta scomposta, lascia vedere una mirabile tunica
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Eneatori con trombe, da un porta-insegne, dal Lanista e da un servo, entrano nel Circo.
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Un grido di gioja irrompe dalla folla.
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Fra questi ruderi un uomo, nelle tenebre, sta scavando una fossa. È Simon Mago. Sul margine della via un altro uomo guarda, immobile come in vedetta
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Dal circo giungono grida di «Euoè! Euoè! Euge! Euge! Macte! Macte!» mentre un’ondata di folla entra correndo dall’esterno nell’Oppidum. Entra dalla
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in giro dal tempiere. Un vecchio coi capo coperto da un palliolum che gli ripara anche le spalle, e sorretto da uno schiavo, sale sul basamento dell
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lacerna dissimula, sotto dei nèi artificiali, gli sfregi del volto; eleganti cavalieri ed aurighi d’ogni fazione. Di fianco all’ingresso un mercante d’idoli
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Il tempiere gira fra i fedeli con un piatto per raccogliere le offerte.
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Giunge sull’Appia da Roma un’allegra comitiva al lume d’una torcia.
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Segue un momento di tregua; Tigellino se ne vale per ripigliare il racconto.
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Fanuèl scorge, sopra un letto funebre, giacente come una morta, una donna in veste bianca.
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D’un tratto un largo fiotto di sangue trabocca spumeggiando dal calice e cade nel bacino sottoposto. Nello stesso momento sorge dal braciere ardente
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La campagna è ancora immersa nelle tenebre; solo la face dell’Erinni sparge un circuito di luce.
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Un raggio iridescente scende dalla volta del Tempio e illumina Asteria la cui immagine si riflette nello specchio.
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Un rombo lugùbre giunge dall’alto e ad intervalli uno scroscio come di cataste o di mura che ruinino.
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Dietro la parete, attraverso una grande lastra di fengite, che si confondeva cogli altri marmi, traspare un grande chiarore.
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Sul lato destro della via, dalla parte di Roma, s’innalza un grande sepolcro che si prolunga nell’erba; gli si allinea d’accanto, progredendo verso
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Un viandante, Fanuèl, passa sull’Appia, d’accosto a Rubria, la vede, s’arresta, la guarda assorta nella sua preghiera.
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Simon Mago sale l’altare mentre Gobrias svuota un simpulum di vino. Gobrias ripone il simpulum nel recipiente del vino e sale a salti la gradinata.
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Sulla scala del podio è comparsa una Vestale. Ha il capo coperto dall’infula e il viso nascosto da un velo; ogni suo vestimento è bianco.
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È un campo situato (per chi va da Roma ad Albano) lungo il lato destro dell’Appia, alla sesta pietra milliaria. La via segue una linea obliqua fra
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Gobrias s’è allontanato dall’orto. Rubria entra nel casolare e poco dopo n’esce con alcuni Cristiani. Fra gli alberi del fondo si vede un Centurione.
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Mentre Tigellino sventola ancora il focale, s’ode squillare non lontano una chiamata di bùccine come per un esercito in marcia. Dalla via di Roma i
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Dal fondo del Portico s’avvicina lentamente un corteo strano ed atroce. Le donne Cristiane, precedute da Fanuèl, vestite come la Dirce del marmo
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Mentre Fanuèl sta per rispondere, s’avvede che l’apertura del sotterraneo si rischiara e che un uomo, con una face in mano, viene salendo lentamente
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Simon Mago schiude un poco la cortina e passa nella cella. Non rimane altra luce che quella del cero e del braciere ardente; anche la fiamma dell’ara
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Ad un tratto s’odono degli urli di spavento che vengono dal fondo del criptoportico e dalle parti più alte dell’edificio dove s’incomincia a scorgere
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Un gruppo di sacerdoti circonda Gobrias, tentando strappargli la tazza di mano; egli colle braccia alte la difende. Cerinto, Simon Mago e Dositèo non
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sbucato, la ruina del sacrario, mentre Nerone atterra un’altra statua.
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Nerone, con un gesto appena accennato, congeda Terpnos che esce tosto dalla porta d’onde è entrato. Nerone rimane ginocchioni ad aspettare a capo
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Asteria s’avanza come persona esausta e dolorosa. Giunta sul limite dell’uliveto s’appoggia al tronco d’un albero, guardando il casolare. Le sue
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Segue un vasto carro tratto da cavalli, pomposamente ornato, dove stanno aggruppate, gittando fiori e cantando, le Ambubaje cinte il capo di mitre
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È un sotterraneo del Circo dove si depongono i morti. La luce riflessa d’una torcia che s’avvicina dirada a poco a poco le tenebre, rischiarando a
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