mia moglie? Ma ti vuol bene e parla pel tuo meglio. Lo vedi che bel guadagno ci abbiamo fatto noi due a maritarci? Lucia si lagnava colla mamma. - Io
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di Dio era quella. - Ci hai a pensar tu, se ti senti di campare la moglie. Già sai che non posso darti nulla. Una cosa sola abbiamo a dirti, io e tua
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miei figli senza pane quest' inverno! Ecco il danno che hai fatto, assassino! Se ti levassi la pelle non basterebbe! Zio Cheli si cercò i testimonii
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limite del maggese dello zio Cheli. - Non dire il motivo per cui lo zio Vito ti ha mandato via! - disse la mamma al ragazzo - Se no, nessuno ti piglia per
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! - replicava Lucia. - A me questi scherzi non mi piacciono. Se no piglio la mia roba e me ne vado. - Di lui ti piacciono, e di me che sono il padrone
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! - aveva detto curatolo Decu. - Se non avessi lassù le pecore, con questo tempo che si prepara, non ti lascierei solo stanotte.. Chiamami, se mai
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ocelli dei profani, mormorando a bassa voce all'orecchio che trepidamente ascolta: io ti amo; mentre altre volte si spalancano porte e finestre e si
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occupare ed in omaggio al fondamentale precetto: lascia a poco subentrare il giovevole al posto di ciò che ti arreca danno.
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vorrai dire in cuor tuo: Chi ascenderà in cielo? » » cioè per trarne Cristo (che ti possa salvare dai tuoi peccati e così darti la giustizia che è dalla
Grazia ti sia concessa.
(sbalordito, al giovane): Chi sei? Come ti chiami?
S'è chetata ora che le ho detto: Non ti faremo male.
Eccola! ... L'ho presa io. (Alla rana:) Non aver paura! Non ti faremo alcun male! ...
(sdegnato): Come non sarai chiamato più! Olà! Venga il carnefice con la scure e il ceppo! Ti chiamerai ... Senzatesta! (Riprende a mangiare.)
Ti ho portato un po' di pane e un po' di acqua ... Ma non posso darteli. La chiave della cella l'ha il Re ! Vuol farti morire di fame, povera
camminando. - Sei stato molto malato, Maestà; ed ora ti annoi mortalmente ... Qui stai bene, con tante finestre, con tanti saloni, uno più bello dell'altro
. Ne ho ammazzate tante l'estate scorsa. - Perché le hai ammazzate? - Perché? ... Per divertimento. - Non ti facevano alcun male, poverine! E da
di corsa. - Chi ti ha chiamato? - Non so. Non ho trovato nessuno. E la voce veniva dall'orto? - Dall'orto, certamente. - Dev'essere uno scherzo di
Stregone! La mattina dopo, il ragazzo era bell'e pronto ad andar via. - Mi ha chiamato: Vieni! Vieni! - Ma chi ti chiama? - Dove vai? - Sento parlare e
si affacciava all'uscio di cucina: - Mamma, vuoi che ti aiuti? - Tutto è pronto, figliuola mia. E di lì a poco, i tavolini erano occupati e: Gobbina di
avanti, gettandosi ai piedi del Re: - Grazia, Maestà! Grazia! Le tre Fate si accostarono a Splendore. - Tuo padre, per egoismo - le disse la prima - ti
coricava colle sue mani in un morbido giaciglio e le rivolgeva la parola, quasi la cagnetta fosse capace d'intenderlo: - Sta tranquilla, non ti muovere. Ne
improvvisamente un vecchio con barba bianca, lunga fino ai ginocchi, che gli si pianta davanti minaccioso: - Chi ti ha permesso? ... Qui il padrone sono io
cattiva maniera. - E l'asino che ti è morto l'ho ammazzato io? - Chi sa che non sia morto di stenti per insufficienza di biada! Hai voluto governarlo
ragazza alla filanda, tanto da farle guadagnare qualche cosa. Sono sei anni che va ad annaspare la seta: ha cominciato presto". "Ti piace andare alla