Osservazioni in generale sulla qualità del vitello.
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di farina di 12 once mettetevi cinque rossi d'uova unitevi un pugno di formaggio di grana e un poco di pannera, mettete la pasta sulla tavola
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Il tasso è un majale salvatico che per lo più si prende nelle colline e nei monti della Svizzera e sorte dalla sua grotta nel far dell'aurora e sulla
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29. Fate le cotellette distaccate, paratele , battetele e marinatele con poco olio, pepe e poco sale, e mettetele a cuocere sulla graticola: cotte
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5. Prendete una bella fesa di vitello, stendatela in grande sulla tavola, battetela col coltello. Formate un pieno con mezza quarta di grassa di
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Mettete il lievito in una piccola conca di legno o pure sulla tavola della pasticcieria, mettete intorno a questo lievito once quattordici farina, il
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, facendoli scaldare alla bornice sopra un foglio di carta disteso sulla graticola, potete farli cuocere al forno mettendoli in una tortiera con carta
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, gelato montate una salvietta sopra un piatto, fate sentire allo stampo il caldo nell’acqua calda affinchè sortisca lucido, versatelo sulla salvietta
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salvietta e lasciatela posare per un quarto d’ora: indi prendete tanto butirro come la pasta, maneggiatelo sulla tavola facendogli perdere il latte ed
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acqua, il tutto mescolate e formate la pasta a forza, indi sulla tavola ben battuta e ben tortiliata e ancora ben lavorata, poi pigliate once 24
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’oncia di lievito di birra, poco pannera, once tre di marmellata di cedrato, fate la pasta sulla tavola con sveltezza e tiratela alla grossezza d’un mezzo
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155. Ogni libbra di farina d’once dodici unitevi once sei zucchero passato al sedaccio, cinque chiari d’uova, impastatela bene e lavoratela sulla
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161. Prendete mezza libbra di farina di semola, mezza libbra di zucchero, un quarto d’oncia di droghe, e mezza zaina d’acqua, lavorate il tutto sulla
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bianco o all’olio, presi che abbiano un bel colore e croccanti spolverizzateli di zucchero, montateli sulla salvietta e serviteli ben caldi, e potrete
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una pessoniera con metà latte e meta acqua, poco lauro e poco sale, tenetelo al fuoco sulla terrazza per due ore curando che non bolla e non passi la
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37. Impastate mezza libbra di farina di semola con once due butirro, tre uovi intieri, poco sale e poca acqua lavoratela bene, distendetela sulla
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limone e once tre formaggio grattugiato, ristretti fateli raffreddare, indi preparate della farina sulla tavola e formate tanti uovi, indorateli
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3. Prontate i gambari cotti nell’ acqua e sale, disossateli levandogli il busto, fate una falsa magra come al capitolo 21 n. 7, mettete sulla vita
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34. Pigliate metà latte e metà acqua e poco sale, e quando bolle mettete della farina di semola e metà semolina, fatta la pasta, mettetela sulla
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Clara, ed Archibaldo sulla via – Enrico e Caterina nel pian terreno.
(entra il Conte, arrestandosi sulla soglia)
Giardini del palazzo: sulla destra, marmorea scalinata che mette negli appartamenti. La notte è inoltrata; dense nubi coprono la luna.
(entra il Conte, arrestandosi sulla soglia.)
Giardini del palazzo: sulla destra marmorea scalinata che mette negli appartamenti. Dense nubi coprono la luna.
Bice, Anna, Marcello nella corte, poi Bandini e Piero a tempo sulla via.
Vestibolo del palazzo di Marcello. Scale ai lati. In fondo gran porta ad arco che dà sulla via.
Bice e Lionello inquieto, sono sulla strada. Lamafedele nell’interno dell’osteria, seduto presso una tavola, sta ripulendo il suo cinturone, senza
, sì esile, sì aereo da scappar loro di mano ogni qual volta vorrebbero prenderlo, palparlo, pesarlo sulla bilancia, noi cominciamo ad osservare, com