sdegno cercasse di soffocare le lagrime. Arabella, tocca da quella voce così piena di corruccio, gli pose le due mani sulle spalle. Un fitto velo di
freddamente negli occhi. Un vulcano di sdegno vomitò lava e fuoco nel suo cuore di bella donna superba e leggiera. Tale e tanta fu la furia che l'assalì, che
medesima forza d'irritazione e di sdegno che l'aveva condotta fuori di casa, una forza che metteva radice in una profonda speranza: la liberazione
sdegno di padre e di patrizio ve lo soffocò. Quale vergogna! sarebbe stato un grido di gioia. La vecchia zia entrò, sbattendo furiosamente le porticine
te e lei non v’è più nulla di comune, che cosa fai tu? Sei preso da un impeto di sdegno, la colmi di rimproveri, la minacci? No!… Tu ti getti ai suoi
proprio s’impenna… – Allora, la mia tenerezza, la mia sommessione, la mia fiducia, tutti i miei buoni movimenti sono dispersi dallo sdegno, dall’odio
creature viventi. Alla lunga me ne venne quasi un senso di sdegno, anzi di vergogna: era possibile che solo un’ombra mi facesse tanto felice? Non
da tale sdegno contro me stesso per l’incapacità di strapparmi quella donna dal cuore, che la risoluzione di partire era presa, irrevocabilmente. Ma il