Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 54 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

Un letto di rose

237377
Adami, Giuseppe 2 occorrenze
  • 1924
  • Arnoldo Mondadori editore
  • Milano
  • teatro - commedia
  • UNICT
  • ws
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(c. s.)

Pagina 120

S'è sfogata?

Pagina 37

Madama Butterfly

341486
1 occorrenze

(La madre s’interpone per difendere Butterfly, ma il Bonzo la respinge brutalmente. – Pinkerton infastidito, si alza e grida al Bonzo:)

TITOLO

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Boito, Arrigo 47 occorrenze

Ad un tratto s’odono degli urli di spavento che vengono dal fondo del criptoportico e dalle parti più alte dell’edificio dove s’incomincia a scorgere

La marcia nuovamente impedita s’arresta.

S’intravvedono nel fondo Simon Mago e Gobrias poveramente vestiti. Simon Mago ha il capo coperto da una calàutica i cui lembi sciolti gli mascherano

Gobrias s’inchina e scende incespicando.

Le grida di terrore aumentano e s’avvicinano. Il fumo penetra nell’Oppidum e s’ode Gobrias che grida: «L’incendio è nelle fornici!». Altre voci

Asteria s’avanza come persona esausta e dolorosa. Giunta sul limite dell’uliveto s’appoggia al tronco d’un albero, guardando il casolare. Le sue

Una voce lugubre si sparge nella notte; s’odono queste parole:

Rubria è rimasta sola nell’orto. Il canto s’affievolisce allontanandosi.

S’avvicina, calmo, a Simon Mago, Rubria rimane presso la fonte.

Rubria si vela il viso e s’avvia rapidamente dalla parte di Roma.

Nerone e Tigellino scendono la scala del Podio e s’arrestano presso all’arco del Circo.

Fra gli alberi dell’uliveto si scorge una figura nera che s’avvicina lentamente. È Asteria.

Una donna in bianca stola, Rubria, viene dalla parte di Roma, s’arresta davanti alla tomba recente, estrae un’ampolla e la vuota nella lampa

Nello stesso tempo s’è spento il raggio che illuminava Asteria. Il sacrario ripiomba nell’oscurità.

Simon Mago ed i suoi sacerdoti s’accaniscono contro Fanuèl e lo insultano mentre egli passa.

Nerone s’incammina, arriva sino al limite del sacrario e fa per entrare, ma Simon Mago lo arresta.

Gobrias tracanna, poi corre al desco e s’incorona comicamente brillo con una ghirlanda di fiori gialli.

La luna si fa più torbida. Simon Mago s’affretta a Porgere a Nerone la tazza libatoria.

La luna s’è rannuvolata. Nerone piglia la tazza, ma esita a versare il sangue sulla fossa.

Molto lontano, forse dall’ottavo milliario, s’odono squillare, nel puro silenzio dell’alba, alcuni appelli di trombe.

Un viandante, Fanuèl, passa sull’Appia, d’accosto a Rubria, la vede, s’arresta, la guarda assorta nella sua preghiera.

Rubria fa cenno a Fanuèl, il quale s’affretta a riempire la ciotola coll’acqua dei fonte e gliela porge.

Il littore tenta d’interporsi co’ fasci, ma Simon Mago s’è già slanciato sulla Vestale e le strappa il velo.

Asteria, con una fiaccola in mano, discende la scala; giunta alla soglia del sotterraneo s’arresta per illuminare chi la segue.

Ricomincia il tumulto del Circo, s’odono a diverse distanze le grida: «Age jam! – Evax! – Ahè! – Ahè! – Euge! – Eho! – Eho! – Vogliam le Dirci!».

Tigellino va a calpestare quelle zolle per disperdere le tracce dei seppellimento. Nerone lo ha seguìto. S’odono dalla parte di Roma dei clamori

Tigellino abbassa il cappuccio della lacerna sugli occhi e s’avvicina alla via, ripartendo la sua vigilanza ora sul corteo, ora su Nerone.

Frattanto la più sordida plebe del Circo s’è riversata nell’Oppidum. Nerone, presso la porta pompae, attende cupidamente il passaggio delle vittime.

Incominciano a diffondersi le prime trasparenze dell’alba. Il cielo si rasserena. La profonda quiete dell’ora s’estende su tutta la campagna romana.

La folla vociferando segue la quadriga e s’interna nel criptoportico. Simon Mago, seguito a distanza dal suo Centurione, incontra Gobrias che viene

E s’abbandona sulla tomba che le sta dietro; quivi, giacente, rimane. Simon Mago scende tre gradini della cripta con la face in pugno e scompare

Gobrias s’è allontanato dall’orto. Rubria entra nel casolare e poco dopo n’esce con alcuni Cristiani. Fra gli alberi del fondo si vede un Centurione.

Mentre Fanuèl sta per rispondere, s’avvede che l’apertura del sotterraneo si rischiara e che un uomo, con una face in mano, viene salendo lentamente

Mentre Tigellino sventola ancora il focale, s’ode squillare non lontano una chiamata di bùccine come per un esercito in marcia. Dalla via di Roma i

Attraverso le nubi dell’incendio si scorge la gente che fugge, che s’urta, che cade. – Una fiumana di popolo irruente invade il criptoportico, spinta

Dal fondo del Portico s’avvicina lentamente un corteo strano ed atroce. Le donne Cristiane, precedute da Fanuèl, vestite come la Dirce del marmo

Un littore co’ fasci abbassati la precede, un Flàmine la segue. Giunta all’ultimo gradino della discesa s’arresta, tende il braccio e la mano verso

Simon Mago, senza accorgersi d’essere osservato, s’è messo in ascolto, si dirige verso il tumulo, lo sale insino alla cima e guarda attentamente dal

Si vede l’interno dell’Oppidum fra i suoi grand’archi centrali, quello di destra che sbocca nell’arena e quello della porta pompae, a sinistra, che s

tumulo e s’allontana dalla parte di Albano.

Entra l’exaforo che s’avanza lentamente. I littori che lo precedono, coi fasci laureati, respingono la folla. L’exaforo è portato da sei schiavi

È un sotterraneo del Circo dove si depongono i morti. La luce riflessa d’una torcia che s’avvicina dirada a poco a poco le tenebre, rischiarando a

Nerone ricade come fulminato sulla gradinata. Asteria, lentamente, scende qualche gradino, s’avvicina a Nerone, chinandosi a poco a poco, gli si

I bestiarii si avventano su Rubria svenuta, le lacerano le vesti. Fanuèl è circondato dai sagittarii. La Plebe s’accalca intorno, mentre due

I fedeli si alzano, s’inchinano davanti la statua di Nerone, alcuni vanno a baciare i piedi dell’idolo, altri abbassano il capo davanti la colonna

L’orto dove s’adunano i Cristiani, nel suburbio di Roma, è illuminato dagli ultimi riflessi del tramonto. A sinistra v’è un casolare con un vasto

Nerone e Tigellino ritornano da un sentiero dei campi e s’arrestano al tumulo. La foga di Nerone, tutta scomposta, lascia vedere una mirabile tunica

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