Un giorno... no, una sera... anzi - a voler essere precisi - una notte... lassù... in un piccolo albergo d'alta montagna!... Molta neve... quanta
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(lentissimo riprende il motivo del duettino fra Giacomo e Grazia, quasi l'eco d'un refrain che viene dalla notte parigina)
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(aiutata da Suzuki, Butterfly si reca in un angolo al fondo e fa cautelosamente la sua toeletta da notte, levandosi poi la veste nuziale ed
a calare la sera: poi notte serena e stellata).
innanzi al foro più alto e spia da quello. Dopo qualche tempo Suzuki ed il bambino si addormentano. Intanto si è fatta notte ed i raggi lunari
Una voce lugubre si sparge nella notte; s’odono queste parole:
Ricominciano le canzoni della notte. Volano per l’aria le parole d’una strofa amatoria di Petronio:
La notte è piena di canti che giungono dalla vasta campagna, dalle lontananze dell’Appia; frammenti di canzoni portati dal vento, dispersi dal vento.
disperdono nell’orto. Fanuèl, appoggiato ad una colonna della vite, guarda Rubria. Incominciano a spargersi le prime ombre della notte.
questo e gli altri campi che si estendono dall’altro lato. La notte è nuvolosa. La luna pènetra a stento le dense nubi che la nascondono. Sull’Appia e