“I nomi la confondono eppure la ua attenzione si è moltiplicata, lo sguardo si è fatto prensile, cpace di rischiare il pensiero: vai verso la morte
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E mia madre contro, attaccata al corpo, violenta che cerca di baciarmi a morte, di trascinarmi sotto. Riemergo nuotando da quel fango e buco nero
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...Una minima storia contro tanto accadere. Nel mondo che non esiste se è fatto per la morte, ma stringe e spinge ogni attimo per seguitare. Un
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questa trasformata dal vento e dalla luce. Se srotolo un tappeto o stendo un lenzuolo sul balcone è solo in obbedienza al ritmo di una morte passata
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più affilato (come la spina) teneva insieme la pelle. Spina e pelle. Osso. Quello che la morte smembrava poteva essere unito di nuovo. Da piccola cucivo
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la morte, perché riportarli in questo mondo di inquieti?
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A volte, in pochi righi, appare l'allegria, passa velata la morte. Una folla, in cammino verso il giorno o la notte, verso il ricordo o la
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Descriverlo, accettare le metafore, perfettamente sufficienti, indifferenti in apparenza ma vive del suo sguardo, morte del suo splendore, del male
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La morte, ribatti, in quanto fine di tutto è anche la fine deld olore, del tempo logorato di ogni giorno, l 'abisso spalancato nel respiro. La morte
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Non la morte, ma i morti mi raggiungono oggi e mi abitano, come padroni delle notti. Sono in Scozia e cammino lungo il fiurne Black Water Acqua Nera
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porte. Ah! sono io dunque colui che non dormirà più che non sognerà più fino alla morte?
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insonne, con le stelle morte?» Chiarità di una lama, o tu che fendi l'ombra maligna: io t'offro il mio cervello oscuro e tristo per disegni orrendi. Io
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tutti i giorni cercando una causa divina il mio dolce bene ed io. Ma quel giorno già vanía e la causa della nostra morte non era stata rivenuta. E calò la
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, esalavano le cose, come se le ultime rose dell'ultima lontana primavera fossero tutte morte in quella torre triste, in una sera triste. E lacrimava per i
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Quell’atto più solenne di qualunque altra preghiera. E sapeva il vegliardo, chiudendo a morte il ciglio, Che presso alla sua tomba c’era un marmo pel
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Vita, morte, la vita nella morte; morte, vita, la morte nella vita. Noi col filo col filo della vita nostra sorte filammo a questa morte. E più forte
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il sogno le cose lontane. Ma ripiegata in piccolo sedile, come un uccello che ferito a morte l'ultima vita con l'ali ripara, d'un velo bianco ti
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ogni tuo aspetto. - Amore e morte, l'universo e '1 nulla necessità crudele della vita tu mi rifiuti. Febbraio 1907
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mare Itti e Senia si risvegliaro dei mortali a vivere la morte. Fra le grigie lagune palustri al vario trasmutar senza riposo al faticare sordo
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, poiché ho esperta e ancor vivo ad ogni istante nella tua indifferenza la mia morte. Né più mi giova mendicare i giorni né chieder altro più dal dio nemico
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ogni cosa che nasce moritura, che in vari aspetti pur la vita tiene - ed il tempo travolge - e mentre viva vivendo muor la diuturna morte. Ed ancor io
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col corpo imbarazzato geme il reuma ed il torpore, che nel volto porta il velo della noia ed il pallore della diuturna morte, si rinchiude frettoloso
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ciel confina, né temuta ho la morte ... Alla punta del golfo donde il mare s'apre libero e vasto senza fine tu m'attendi sicura e fiduciosa, le vesti al
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tuo stesso dolore, non adattarti per fuggir la morte; anzi da te la vita nel deserto fatti - che sia per gli altri nuova vita; non disperare, ma
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quasi la vita per più forza gravi come un'aura di morte. Ma se i fiori onde prossima l'aurora del giorno estremo anelava l'adolescente Aprile vento
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frementi si tendono gli archi di tutte le vite esso tace o fanciulla. E quando la mamma mi trae dalle aride ciglia una stilla e quando la morte mi
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esser un bene e vita sufficiente la diuturna morte. E baci e doni e la mensa imbandita, dolci parole in copia e dolci cose, liete promesse e guardi
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Verrà la morte e avrà i tuoi occhi - questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo
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agonizza sul campo di battaglia: quando pei valli dell'orrenda lizza la morte raglia, chi nei sentieri ove palla non giunge sta in guardia dei giumenti
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città. Le serve ridevano di sotto alle porte; furtiva la Morte - salìa l'ospital. Curvavansi in chiesa devoti e capoccie sull'ultime goccie
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nebbia di candido velo passavi come una figura in cielo, presago cuor! sulle mie guancie smorte sentir mi parve il soffio della morte!... Oggi un
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battan l'ali dopo l'ultimo giorno alme immortali? Stelle, quando la morte un'alma miete nulla salir per l'etere vedete? Suonano a esequie, un feretro
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serbate, oh intatte ritornino le età che son morte; del dolce, del forte, del santo cantar! Ma meglio, assai meglio se invece lo aspetta, la pace, il
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guarda fisso, e l'ignoto Signor nel tuo lo vede occhio pieno di morte, e pien di fede. Elemosina a lei, la poverella che un dì fu bionda, giovinetta e
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; gelato è il primo albore ; torna, torna ubbriaco al mesto tetto che orbò la morte d'ogni tuo diletto; alzerà il vino un lembo al velo bruno, rivedrai
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nostra gioia, il nostro salmo il secolo delle macchine annoia; cantiamo in ritmo algebrico del Cenisio le porte, cantiamo: o Roma o morte Tribuni o
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dietro le grate esose. Oh frescura notturna! A respirarla uscitene, fanciulle. Le morte son sepolte, e uscir non ponno; per le alcove nasceste e per le
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insieme al gaudio di chiamarsi fratelli; guarda: un orrendo bacio nell'almo sen li strinse, e colla morte avvinse gli sventurati amor... Madri che
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e d'ogni data, è la vita, è la morte, è l'Infinito! Così dicea la mia canzon verace, e mi sovvien che mi fornian le rime un sigaro fumato in santa
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cavalieri: una truppa di guerrieri che la morte insiem colpì! Ecco vergini e matrone dalla nobile sembianza, che di sguardi malinconici intersecano la stanza
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suicidio mi ha dannato Iddio, errarmi intorno mi parea sentire l'alito della morte. O mia ricchezza unica, o bimbo mio, lo sai tu chi son io? Sono il
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la migliore sta in fondo: infranti i ceppi delle forme prave, come una goccia cader nel tuo seno, morte, tranquillo oceano, soave plenilunio sereno
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