, come sempre, rimase inerte; e soltanto l'anima del famoso paladino, susurrò: - Cara! Cara! Finalmente ti stringo al mio seno e ti posso dire quanto e
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mio, sii buonina; se ubbidisci, guarirai! - le diceva la madre, facendole cento carezze su la testolina indolorita. - Dimmi che cosa vuoi, e il tuo
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chiamassi almeno Logistilla, come la sorella d'Alcina, o Marfisa, come la sorella del mio amico Ruggiero, quello che sposò la valorosa Bradamante, o
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, come sempre, rimase inerte; e soltanto l'anima del famoso paladino, susurrò: - Cara! Cara! Finalmente ti stringo al mio seno e ti posso dire quanto e
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mio, sii buonina; se ubbidisci, guarirai! - le diceva la madre, facendole cento carezze su la testolina indolorita. - Dimmi che cosa vuoi, e il tuo
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! Uno strano brivido senza scossa apparente raggricciava la bella bambola! Dio mio, se anche a lei fosse toccata una sorte cosi infelice, quali
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chiamassi almeno Logistilla, come la sorella d'Alcina, o Marfisa, come la sorella del mio amico Ruggiero, quello che sposò la valorosa Bradamante, o
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Voi mi chiedete dei dettagli sulla condotta del generale Trochu a mio riguardo. Dopo tanti anni di silenzio, non mi sento il coraggio di tornare
VII. Da queste considerazioni costretto, un plauso si solleva dal mio cuore a questa Sezione Operai S. Giuseppe. È un anno che è sorta, e tra
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presidente. Con mio rammarico devo dare comunicazione alla Camera di una lettera pervenutami dall'onorevole nostro presidente. La lettera è del
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Sarà mio dovere di fare immediatamente pervenire all'onorevole presidente Villa notizia di questa deliberazione presa dalla Camera.
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determinazione e dichiarare nel tempo stesso come l'animo mio sia vivamente compreso da sentimenti di gratitudine e di inalterabile devozione verso i miei
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A mio credere, questo è ferire l'istituto elettorale. Purtroppo potrete dire che questo istituto elettorale ha un vizio radicale, il quale appunto
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Marazzi. Io ho domandato di parlare in un momento per me d'angoscia, ed avrei ben volentieri desiderato che qualche altro mio collega avesse parlato
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Grande, senza dubbio, è la commozione dell'animo mio, per le parole dette teste dal collega Marazzi in onore del generale che comandava quelle truppe
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Questo soltanto era il mio concetto e non m'importa che l'onorevole ministro non voglia associarvisi, perchè mi basta di aver compiuto un dovere.
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, benchè composte in gran parte di siciliani, non erano formate da soldati reclutati solamente in Sicilia. Ma non credo per mio conto opportuno fare ora
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La discussione intorno agli avvenimenti d'Africa, intorno all'avvenire della nostra politica africana, a mio avviso, avrebbe potuto farsi con maggior
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franchezza e con la maggior brevità possibile il mio modo di vedere intorno a questo argomento.
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potranno togliere qualche dubbio o dissipare qualche esitazione nell'animo di coloro che sostanzialmente concordano col mio pensiero, esse avranno raggiunto
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E per mio conto, o signori, non verrò mai meno alla consueta franchezza di cui non so se mi si faccia un merito od una colpa. Sono sempre stato
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fatto ieri l'onorevole amico mio personale il deputato, Fortis un'esposizione degna della sua abilità e del suo ingegno.
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la simpatia personale che mi lega al mio illustre avversario.
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prestigio del mio Paese e la sua posizione di grande potenza in Europa, che io desidero non si continui un'avventura così infelice.
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purifica. Oggi auguro e spero che ancora una volta il mio Paese e il suo Parlamento s'inspirino a questa altezza di sentimenti e di pensieri; auguro che
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Ferri. Mi pare che è abbastanza chiaro il mio concetto, e che non ha bisogno di spiegazione.
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responsabili, posso spiegarmi la vostra approvazione; ma per conto mio replico: quando l'onorevole presidente del Consiglio soggiunge che, se anche
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E, se è così, dal mio punto di vista ho anch' io ragione di affermare che la pretesa sincerità politica si risolve in una di quelle frasi, che si
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, nè imporre dalle artificiosità, con cui ormai certi ambienti e certe manifestazioni si formano, non può avere e non ha, a mio avviso, altro significato
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termini, avrà forse anche il mio voto; poichè ritengo meno disonorevole il tornarsene addirittura dall'Africa, che non sottoscrivere una pace, la quale
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Ma, non rassicurato dalle parole dell'oggi, e men fidente negli atti del domani, gli negherò il mio voto. Che se trovasse in sè l'energia necessaria
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Come uomo d'ordine avrei forse appoggiato col mio voto il Ministero, il quale, essendo in gran parte composto di uomini conservatori, avrebbe potuto
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Ho voluto manifestare oggi il mio pensiero, poichè l'onorevole presidente del Consiglio disse che non domandava ora dichiarazioni di fiducia, ma che
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pistolettate. Non bisogna irritare i Cinesi, mio caro, che qui sono numerosi e non amano troppo i bianchi. - Avevo fatto una marcia lunghissima
dell'Hugly a quella del Gange. Il mio padrone era nato là in mezzo, in un'isola che si chiama la jungla nera. Era bello, era forte, era prode, il più prode
, cane arrosto e gatto in stufato per pranzo! Se mio fratello fosse qui riderebbe tanto da scoppiare. Orsù, non bisogna essere schifiltosi. Se i cinesi
? - Certamente. - Hai torto, amico mio. - Perché? - Perché né il tuwah, né il riso, né le frutta contengono veleno alcuno. - Berresti tu una tazza di quel
male di una palla di carabina che fosse entrata nel mio petto ... Marianna, mia povera Marianna! Un secondo singhiozzo lacerò il petto della Tigre
da tanti anni insanguinavano i flutti del mare malese. - Yanez! ... Fratello mio! - esclamò con voce soffocata dalla gioia. - Sandokan, amico mio
il pirata. - Vi bloccheranno. - Che importa? - Siamo sopra un'isola, fratello mio. - Ma dentro un forte. Aïer-Duk ed i suoi uomini, attraversato
, avrete da lavorare - rispose Yanez. - M'incarico io di mandarvi della gente. - Viva il capitano Yanez! - urlarono i tigrotti. - Ehi! fratello mio
cassetto del tavolino. C'erano dei foglietti di carta, un calamaio, delle penne e una borsa ben gonfia che diede, urtandola, un suono metallico. - Il mio
. Mio caro Principe, ci aiuti molto bene. Te ne sarò grato. Facendosi largo coi gomiti e non di rado coi pugni, dopo cinque minuti giungeva nella piazza
maharatto. - I pirati, a quanto pare, sanno scegliere i loro navigli. - Hai ragione, mio caro. Non c'è piroscafo che tenga testa a questa valorosa Perla
c'è un fortino abitato e potrebbe scendere qualcuno. - Sono pronto, Tigre della Malesia. - Andate, dunque, e al mio primo fischio ripiegatevi tutti
- Mastro Bill, dove siamo? - In piena Malesia, mio caro Kammamuri. - Ci vorrà molto tempo prima di arrivare a destinazione? - Birbone, ti annoi forse
buon thè. - Si dice che voi ne abbiate di veramente eccellente - disse il governatore ridendo. - Vero thè fiorito, ve lo assicuro: il mio amico Tai-Sin
pugno. - James Brooke - disse con accento beffardo, - sei mio. Il rajah, che era stato atterrato dal pugno di ferro di Tanauduriam, si alzò guardando
Giove! - esclamò con voce strozzata diventando maggiormente pallido. - Kammamuri! - Che cosa succede? - chiese il rajah. - Conducono qui il mio indiano
Kammamuri, poi disse alla nipote: - La mia missione finisce qui. Tutto quello che ho potuto fare per te, senza compromettere il mio onore di marinaio