, lei, il famoso scacchiere galante? Tutte le pedine, tutte le torri hanno ceduto al re, tutti gli alfieri si sono cortesemente fatti da parte per
, che sarò re un giorno, di me chi si occupa?...». E venendomi davanti, quasi a piantarmi negli occhi le dita agitate: «Me lo sa dire lei chi si occupa
Manette mi aveva deliziosamente sdebitato verso di lei riprendendo dalle mie mani il prezioso pendentif che aveva respinto dalle mani del principe
illusione: l'illusione di dover conquistare una donna. Lei ricorderà una delle nostre prime conversazioni di quell'epoca in cui ci ritrovammo qui a
possibile? Nessun numero? Nessun nome? Amico mio, lei dev'essere sul conto di questa bella signora molto, ma molto male informato». Dovetti stentare a
zia però riprese subito un aspetto tragico, pur continuando a parlare: apriva le mani e scuoteva la testa sul collo come per dire che lei non aveva
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lei: ma la vedevo più seria del solito, preoccupata, e avevo rimorso di darle dispiacere: mi faceva pena, ma non potevo confidarmi con lei. Avevo
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loro gambe con furia bonaria e pare solo un po' annoiata della loro lieve resistenza e della libertà ch'essi si prendono di scherzare con lei. La
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lei come da un nido. Le sedetti accanto e la guardai: e anch'essa mi guardò: e ci si sentì finalmente un po' vicini, nella penombra della nostra
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Mi ricondusse a casa e si mise a discorrere con la zia: l'aspetto tranquillo di lei mi assicurava ch'egli non le diceva nulla del mio triste
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perfida, e il padrone s'accorse subito ch'ella lo guardava aspettando, anzi provocando il momento di dirgli che lei non credeva alla storia del
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droghiere. Io non l'avevo mai veduta, nè fuori per strada nè nella bottega; non usciva mai anche lei, doveva avere qualche guaio. Infatti vidi il vecchio
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. Vergogna di averlo richiesto con ingratitudine al vecchio: vergogna sopratutto di apparire alla donna quello che non ero: un ingrato. Ma lei non pareva molto
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tavola, mentre lei apriva la lettera e la leggeva!
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E quasi ogni volta che andavo da lei le portavo una lettera e gliela deponevo di nascosto nel paniere da lavoro; e lei non mi rispondeva, ma non
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d'altronde la zia pareva contenta ch'io facessi così. Non era certo lei a incoraggiarmi ad uscire e a mantenere le mie relazioni! Dopo quel tentativo di
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rabbia aumentava il mio desiderio, ma la mia volontà lo vinceva. Eppoi, perchè mi avevano lasciato solo con lei? Il pensiero che il vecchio fosse
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mio cuore? La donna che mi disprezza, la donna che non mi vuole; che mi odia anche nel figliol suo. Lei sola è giusta: perchè io sono indegno di
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; simile all'animale da preda in agguato: aspettavo sempre: uno sguardo di lei ed ero felice; ma aspettavo di meglio; di trovarci soli, finalmente
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mise a parlare con lei, rigido sulla sedia, rigido in viso: mi faceva l'effetto di un uomo di legno, montato pezzo per pezzo: e che non fosse in sua
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, ella la difendeva per lei. Adesso riprese a difenderla per rancore, per vendetta. Mi disse: - Sai chi è che vuole comprare il tuo terreno, a qualunque
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la zia alzarsi anche lei, composta, con le povere mani strette l'una con l'altra come per aiutarsi e promettersi qualche cosa a vicenda: sollevò il
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condannato. E andai nella camera di lei per soffocare il mio rimorso: ma ogni mia cura riusciva inutile: ella aveva la febbre sempre più alta ed era agitata
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. Doveva aver fatto i suoi calcoli, lei, e sapere che la creatura a quell'ora era nata: e mi spiava in viso i segni della verità, ma non mi diceva nulla
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, forse perchè lei era quasi guarita ed io mi toglievo da quell'oscuro dubbio che fossi io con le mie pazzie e i miei errori a farle del male, o forse
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mio, le dirò ogni cosa, alla zia, e lei sara contenta. Intanto ero contento anch'io, d'una contentezza strana, grottesca, da folle: oltre alla
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viene da piangere, ho paura di rompere la bambina col solo toccarla.... Poi la presi quasi con violenza, strappando con lei la coperta e avvolgendola
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cominciai a impensierirmi per l'immobilità, per l'abbandono di lei: ma che poteva fare, lei povera creatura, povero uccellino nudo appena nato e tolto
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offrivo a lei, alla vita. Quel peso adesso I'avevo sulle braccia, fatto carne e spirito; ma adesso lo difendevo, lo volevo tutto per me, lo contendevo
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sofferenti. Anche la padrona era ricaduta nella sua triste indifferenza: lasciò che Albina le prendesse di grembo il bambino già di nuovo addormentato e lei
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stesso, - mormorò Albina per confortarla, ma lei stessa piangeva. - Del resto, - riprese la padrona, seguendo il filo del suo angoscioso pensiero, - mio
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custodire la roba e far economia: adesso non si curava più di nulla: neppure l'oro, neppure il tempo avevano più valore per lei. S'attardava a letto, la
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s'era alzata per deferenza ma non muoveva un passo nè diceva una parola, e la guardà come fosse lei la malata, facendole cenno di rimettersi a sedere
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sua visita usava offrirgli. Ella chiamò Albina: ma il dottore, sedendosi sulla panca vicino a lei, le battè una mano sulla spalla come per scuoterla dal
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per istinto chi loro vuol bene e chi loro vuol male; e Michele vuol bene al piccolo Eliseo. - Eliseo? Si chiama Eliseo anche questo? Come lo sa, lei
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dell'atto di lei e curioso di vedere chi ella fosse: e quello sguardo la turbò fino al profondo delle viscere. Sì, anche lei aveva veduto altre volte quegli
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Disse subito a sè stessa che si sbagliava anche lei: si offese della sua illusione, del suo turbamento: le pareva di rubare qualche cosa al suo vero
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ogni cosa. Il bambino, a sua volta, sentiva che Michele era lì, e tendeva a staccarsi da Bona; ma Bona, che s'accorgeva anche lei della presenza del
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infelice, forse anche un po' idiota, che si ha l'obbligo di mantenere e di proteggere. Era una donna un po' strana anche lei, d'altronde. Non usciva mai di
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perchè si avvicinasse di più: non sapevo ancora cosa volevo da lei: avevo bisogno di vederla meglio, di starle accanto: mi sentivo deciso a rincorrerla
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sdegno feroce, ed io sentivo di amarla per tutta la vita. Ma lei non perdonava. Invano mi ero inginocchiato davanti a lei e le baciavo la veste: appena
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egli non mi salutò, non si mosse. La zia allora mi accennò di sedermi. Sedetti, in faccia a lei, davanti al tavolino. Mi pare ancora di vederci, tutti
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avvedono di lei, notano la sua incertezza, le muovono incontro).
Ma, onorevole Alessio, se lei fosse nello Statuto, se ci fosse nelle consuetudini un potere di questa fatta, oggi voi avreste sollevata la questione
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, sebben diversa, certo non meno opprimente di quella che affliggeva la giovane signora. - Se lei favorirà qualche volta da me - disse incidentalmente il
massaio, la svelta e bruna Anastasia, aveva gustato molto alcuni scherzi che mi ero permesso con lei, mentre i giurati giravano per la villa con aria
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notte passata con lei nel racconto del delitto ch'ella ignorava; il mio trionfo, la sua fede nelle mie parole, e l'abito da ballo il quale dopo tanto
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senz'avvedermene. Salii. Per le scale incontrai Geltrude. - Venivo da lei - ella mi disse. - E' la terza volta che donna Clara mi manda. Vada, vada presto; la
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. - Gli ho detto aggiunse il servo - che lei sarebbe forse tornato per acquisto della villa. Il signor barone mi ha chiesto il suo nome. Alzai le spalle
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avrebbe potuto ritrarla. Più volte la vidi a passeggio in carrozza, ed ella finse di non vedermi; poi vidi anche il barone Lorenzo con lei; il volto
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