Nicoletta indignata - no, in prigione, no! Sto così bene nella mia bella camera. Ma, non so perché, stamanì ho pensato che voi andavate a giocare
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tal modo organizzata una grande partita, e i quattro fanciulli sono così intenti a giocare che dimenticano tutto. Ma Maria non dimentica l'ora, e
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, - risponde Maria - non è l'ora di giocare; bisogna andare a letto. - Un giuoco, uno solo, piccolo piccolo, - insiste Maurizio. Egli lo dice col suo
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' idea di salire a giocare in soffitta, Nicoletta avrebbe dovuto passar la notte sul tetto! - Altro che la notte!... - rinforza Maurizio. - Tutta la
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di tutto, quella non sa giocare.... - La vecchia governante fa l'atto di tapparsi le orecchie. - Basta, basta! - dice. - Se aveste provato qualche
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: «Povera signora, non sarà male che si prenda un po' di svago! Tra suo cognato così seccante e i suoi bambini che la fanno giocare come se avesse dieci
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sudato quattro camicie. - Verremo a giocare con te dopo pranzo, - promette Francesco. - Tu intanto guarda le figure. Non ti annoierai troppo, vero
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porterà la merenda, - dice Francesco. - Ma bisogna anche che andiamo a giocare un po' in giardino. Sai, Nicoletta, siamo abituati a passarci tutto il
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volta di Maurizio, ne ha abbastanza e lo dice. Ma Maurizio vuol darle la sua lezione ed insiste. - Insegnami piuttosto a giocare a dama; me lo promettesti
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tranquillità. Nicoletta ha tutto il tempo d' imparare a giocare a dama e di battere due volte Maurizio, cosa di cui è molto orgogliosa, ed egli, cattivo
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anche d' incominciare a giocare a nascondino nelle due soffitte. Ma devono smettere subito perchè il passo pesante di Leonia fa rintronare la scala
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Maria non può far nulla. La trattengono nella stanza da studio e la obbligano a giocare come quando erano piccoli. Francesco intanto è scomparso
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, - continua Francesco. - Vieni, andiamo a giocare. Che peccato non poterti far vedere il giardino! Sarebbe stato divertente correre un po'. Ma Leonia ci
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. - Quella presso la quale abitavamo io e la mia mamma. - Dove? - Qui accanto. Dalla soffitta vi vedevo giocare.... Io vi conosco bene. - E, col dito teso
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con altri ragazzi sul marciapiedi a giocare ai bottoni, alle palline, ai pennini. Non vuole saperne di studiare e non vuol prendere esmpio da Lucio
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volevano bene. La Maria la voleva sempre con sè a giocare. E aveva tanti giocattoli la Maria! L'Emilia vuole tanto bene alla sua bambola! Invece Emilia
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L'Emilia e la Maria giocavano sempre insieme. Un giorno vollero giocare «alla scuola». L'Emilia doveva essere la maestra; la Maria la bidella; le
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dico nulla!... Cose grosse, cose di fuoco; mi vogliono mettere un compromesso, mi voglion giocare sicuro, io che non ho mai fatto nè detto male di
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, a scrivere e a giocare a domino!... E mi terrò sempre pulito.... E non andrò più a rubare in cucina.... Vuoi che faccia qualche cosa di eccezionale
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capelli lunghi. Ma poi, dài, è da bambini piccoli giocare a far finta. - Niente vero: è una recita. Si può recitare a qualsiasi età. - Bella figura
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due o tre tutoli agli... intrusi, grida: «Sciò, sciò, via!» e poi torna a giocare. Galline, galli, galletti e colombi tornano a ingozzare senza perder
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, le mele rosse e le pèsche cotogne, le noci fresche che metterà nel suo sacchettino per giocare nelle fosse lunghe e pulite. La mamma e le sorelle
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torna a casa ha imparato qualche cosa di nuovo e lo racconta. Suo padre è contento che non passi il tempo soltanto a giocare. Mario sa tirare il mantice
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la luce perpetua loro risplenda. Riposino in pace. Così sia». I bambini, a cui piace tanto giocare e muoversi, non capiscono perchè sia bello l'eterno
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sono irrequieti e vorrebbero giocare anche nel breve spazio; ma i giochi sono pericolosi accanto alla fiamma e la mamma non li permette.
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LA PREGHIERA DI CHICCHI Alla sera Chicchi s'addormenta presto, mentre gli altri bambini han voglia ancora di giocare un po'. Allora la mamma Giuditta
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strada e si son messi a giocare a nocino in attesa dell' ora giusta per entrare in scuola. Mentre eran tutti intenti al gioco, il gattone del Razzanella
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L'AIA DI MARIO Nel pomeriggio, Mario non ha più scuola, e se non piove, esce su l'aia a giocare. Come gli piace la sua aia! Sembra una piazza fatta
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GIUOCHI SULL' AIA Quanti giuochi s'inventano sull'aia! Tutti i giorni uno nuovo. Oggi i ragazzi di Villa Castelli voglion giocare ai proverbi: l'idea
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Al terzo piaceva giocare alla palla, ma quella mattina non giocò alla palla. Prestò i suoi servizi a un droghiere e rincasò con una boccetta d'olio e
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molto giocare alla trottola, ma quella mattina non giocò alla trottola. Andò da un ortolano a lavorare, e la sera tornò con un cestino d'erbe e dí patate
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