bisogno di definirlo, quel vuoto, fino al terrore e allo spasimo: nella negazione affermarsi. E i nomi: il leccio, la nuvola, lo storno, il motore che ronfa
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Nei pressi del Giuba abitava una zia del marito. Aveva i capelli lunghi fino alle natiche, li pettinava per ore, gli dava l'azzurretto come al bucato
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messo a cantare a squarciagola sotto le finestre del vigliacco, fino a notte tarda. E quello ha chiamato la polizia.
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I folletti in casa. Quando spariscono le chiavi o l'accendino, prima se ne lagna a voce alta, poi esce dalla stanza e conta fino a dieci. Quindi
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