C' era una volta un asino piccino piccino e tanto bello e si chiamava «Vip». Tutti gli facevano le carezze e gli dicevano: - Come sei bello, Vip
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L'Emilia e la Maria avevano preso una buona abitudine. Si alzavano prestino, e, prima di andare a scuola, facevano ogni mattina una corsa nel
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infilò una per braccio. Quindi salì sulla tavola nella sala da pranzo, e poi cominciò ad agitare le braccia con le due sottane che facevano da ali
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bambole le scolare. Maestra e bidella fabbricarono una cattedra. la cattedra I tavolini e le sedie della stanza da pranzo di Bebè, la bambola, facevano
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della riva, o facevano una corsa su la montagna, e Arnoldo veniva con esse in compagnia. Era un alternar di risa schiette e d'allegri modi, un dolce
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Fra l'una e l'altra canzone facevano pausa; e le ultime voci s'andavano perdendo a poco a poco nell'aria silenziosa della notte, si che quasi non
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andasse molto a sangue all'altro, pure lo star insieme e la necessità di sostenersi in credito facevano che si cercassero come due vecchi colleghi, o
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lui, non ebbi cuor di parlarne. Se sapeste! il nobile duca era uscito de' gangheri.... le vostre superbe zie, la marchesa.... la viscontessa, facevano
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il passato e l'avvenire, il perdono del male che qui ci fu fatto! Così, e premendo la destra sul cuore, in cui il dolore e lo sdegno si facevano
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da posta, avevano attraversata la città, uscendo per la porta Vercellina. I postiglioni toccavan di sproni alla spacciata, facevano scoppiar le fruste
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, ondeggiante, della candela vicina a spegnersi; i suoi pensieri erravano dietro le incerte larve della fantasia, si facevano tutti di fosco colore; una
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parola, o le facevano qualche malignuzza domanda; ma essa non rispondeva che sollevando i suoi begli occhi, aprendo appena le labbra a un leggero
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volta; facevano un trambusto, un frastornío, da risvegliare i sette dormienti della leggenda. - E quella gran gara era l'effetto di due sole parole
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rapiscono alla contemplazione dell' infinito, all'entusiasmo dell'anima che dianzi ti facevano maggiori di te stesso, per ripiombarti nella realtà delle
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, morti, che talora ci fuggono dinanzi agli occhi ne' sogni. L'alpigiano mi condusse lungo la costiera, per certe viottole che facevano giravolta a
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bicchiere; e i conti si facevano con le dita. Le donne di campagna poi non si sognava nemmeno che fosse necessario istruirle. Allora così andava il mondo
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' era un' infinità di mele, e che quattro o cinque bambini erano in terra come tanti gatti, e facevano a chi ne raccoglieva di più. Ma quando la
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, l'Acqua e il Fuoco. Non facevano che picchiarsi continuamente.... Non sei mica in collera con me?... Non ti è mica dispiaciuto?... E il babbo, che
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stata una volta da sola, ma appena entrata era venuta via subito perché i pipistrelli le facevano impressione. A me non tanto. Ne avevo visti due
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, quando si sta dentro a un giallo. La contessa poi non era svenuta. Rimasto solo con lei (cioè, c'ero ancora io, ma non mi facevano caso), le fa: - Ippolita
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scoppiai fuori quasi senza accorgermene: - Be', ma è colpa loro, in fondo! Non capirono; o facevano finta. - Loro... di chi? Mi feci piccola piccola
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avuto ragione, se in cambio adesso doveva dar torto a sua madre. Loro non erano stati i nemici che facevano di tutto per separarle e che la
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aveva buttato via tutti i giornalini. Diceva che facevano disordine e questo senz'altro era vero, però c'ero rimasta molto male perché erano quasi
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forse erano pini, non ho mica mai i capito la differenza, insomma certi alberi scuri scuri che facevano una bell'ombra, ma Ippolita si lamentava lo
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ragione; anch'io ce l'avrei avuta con gli zii, se mi avessero fatto passare le vacanze come le facevano passare a lei. Già, perché anche nel pomeriggio
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facevano molto principessina, secondo me): proprio come nei romanzi. La guardavo, sotto sotto, pensando queste cose, e cosí mi accorsi che anche
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scuola s'inclinavano e tutti i presenti facevano il saluto romano. Mario, che era in fila coi suoi compagni proprio davanti alla lapide, si sentíva
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gli facevano mille sgarberie. Abituato ad essere trattato male, il mondo gli sembrava una sola cattiveria, e non osava più nemmeno sorridere. Nel
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dei rami. Gli albicocchi a spalliera rivestivano tutto un muro e mostravano i bei frutti gialli, che facevano venire l'acquolina in bocca. - Nel
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IL PONTE DEI BUGIARDI Tornando a casa, compare Festo narrò ai fanciulli una storiella. Una volta due viandanti facevano la strada insieme; uno veniva
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reti, e reti, e reti. E il merlo, seduto su una frasca, cantava: - È finita! Gli uccelli che passavano, gli facevano grandi risate di scherno; e
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requie, e i piedi e le gambe facevano una ginnastica ininterrotta: di modo che la vecchierella s'appoggiava appena sul duro sedile. E allora, per ore e
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