Faccio la parentesi per chi non sapesse o non volesse capire che cosa voglia dire il titolo del capitolo « All'aperto. » Infatti, all'aperto si fa
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Non basta dire: io faccio questo e quest'altro a fin di bene. Bisogna avere una chiara coscienza del bene; bisogna che il bene a cui si intende, sia
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- in cuor vostro, veh! ma con sincerità - alle domande che vi faccio. Quando v'alzate, la mattina, siete solite rinfrescarvi il corpo - non soltanto
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NON mi risolvo a lasciarvi:e faccio come una mamma che vede allontanarsi la sua figliola, e la richiami per ripeterle ancora i suoi consigli, per
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merenda? In qualche modo, anche per il buco della serratura, ce lo faccio entrare. Siete, o no, future massaie? Sì. E allora abbiate la pazienza di
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ragionano con la mente di cinquant'anni fa, a dir poco. Vi preparate, sì o no, a diventare spose e madri di famiglia? lo faccio conto di sì:comunque
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, poi quasi ribellata. . . - Da me? Che viene a fare? Lo deve sapere che io non faccio nè ricevo visite. . . - Eh, ma vedi:conosce me, m'incontra spesso
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. . . - Pigliami in giro, per soprammercato! Se dovessi mettermi anch'io sul viso la maschera e ricordarmi una regola a ogni movimento che faccio, a ogni parola
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in confidenza, può proporre di contribuire al menu («Vuoi che ti porti l'insalata russa?», «Ti faccio un contorno?») ma accettando senza replicare un
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preavvisare saggiamente, con una frase tipo: «Faccio strada». All'uscita l'uomo dovrebbe cedere il passo alla donna: ma se il ristorante dà su una
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la conquista di uno stile personale. Il secondo è quello di non cadere nella trappola della nudità esibita, con giustificazioni quali: «Lo faccio
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serie: è un'americanata, ma la faccio lo stesso) e un gesto piccolo piccolo: come darsi appuntamento in un bar del centro per un aperitivo, o far
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(«Non ce la faccio più», «sono stressato, sono stanchissima») e non polemizziamo con i colleghi, sia assenti sia presenti; quando non siamo in grado
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- Sulle scale: lo precediamo sia salendo sia scendendo («Faccio strada») - Sulle Porte dei singoli uffici: gli lasciamo il passo, ma lo precediamo
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chiamate fatte e ricevute dal suo cellulare. E non raccontiamoci favole («È un modo per dimostrare affetto e interesse», «Non faccio niente di male, è
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delle camicie si lamentino («È tutto sulle mie spalle», «Faccio la serva a tutti») se non provano neppure a insegnare al Piccolo Lord trentenne (che
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di non voler sapere ciò che faremo nel giro di cinque minuti, tanto «eventualmente ti faccio uno squillo». Perché è come dichiarare implicitamente
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in particolare. Faccio un esempio (non raro, di questi tempi). Una madre permissiva di mia conoscenza, mentre un mattino si stava preparando il caffè
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, curve su due ruote, gimcane, sorpassi al cela-faccio-non-ce-la-faccio. Evitate ai vostri ospiti sobbalzi, scossoni, frenate, nasate sul cruscotto, e
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. Personalmente la detesto. Proprio perché faccio parte della categoria, mi dà molto fastidio questa oleografica, retorica, niente affatto spontanea
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mio figlio, in compenso gli faccio tanti bei regali» o anche: «ieri ho trasceso, l'ho sgridato ingiustamente, mi farò perdonare con un regalo»). I figli
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se non vieni mi offendo», «se non vieni tu non faccio venire nessuno» ecc.). Se la persona rifiuta, non insistete, non indagate, non fate suppliche
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faccio? ed io continuo a dirti:leva in alto il tuo cuore, non ti abbandonare allo scoramento, poichè dopo il peccato io non conosco male peggiore di
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! . . . . . . . . . . 6 Addio al Collegio . . . . . . . . . . 10 Oh! che gioja. . . . . . . . . . . . . 20 Povera me! che faccio? . . . . . . . . 30 Prima
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Nell'immensa quantità di libri di preghiera e di lettura morale, che vengono ogni giorno e dappertutto pubblicati, questo di cui mi faccio per la
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lisci e altre sostanze di simil fatta, e non vi rubi la miglior parte d'un tempo prezioso e sacro ai doveri di sposa, di madre, di cittadina. Qui faccio
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indovinare», «Mi faccio tagliare il collo se...», «Scommetto 100.000 lire contro un soldo che...» e le esclamazioni «Ah, se si fosse dimenticato di venire
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merito suo. Non dice «la mia automobile fa...», ma «io faccio»: - Io faccio quattrocento chilometri, in tre ore. Io faccio qualunque salita in presa
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di Loano la moglie appoggiata alla barca, col salvagente fra le gambe, vi dirà «vede che foto faccio io?» dimenticando che dati i progressi del
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illusioni sul proprio insegnamento, e poichè non me le faccio nemmeno io, darò alcuni consigli, lasciando, come sempre un largo margine alla mia
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rispose: - Ne faccio un ampio uso perchè è una parola che riempie la bocca. Tu, lettrice, se vuoi divenire una donna di una certa categoria, eviterai i
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mio amico è un bravissimo uomo, ma ogni volta che io sento la sua voce per telefono faccio le corna con le dita della mano, domandandomi «che cosa mi
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pelle di tigre che farò uccidere per lei. - E che me ne faccio io della pelle di tigre? - risposi servendomi di crostini di caviale, ova sode con páprika
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in cotal » guisa priva d'animo e d'ogni attiva significazione ». Idem Faccio uso dell'elegantissima traduzione del signor dottor Rasori. 2.° V'ha chi
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crocetta dicendo: «Anch'io lo faccio?» Scommetto che dopo aver letto l'elenco molti di voi cominceranno a sentirsi meno irresistibili a tavola: quello che
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resistere di più. - No... davvero... è meglio se da qui in poi faccio da sola. - Ehi... sei bravo quasi come il mio ex. - Sembri più giovane a vederti che
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lavoro, non dirò migliore, - sarebbe una pretesa ridicola, - ma neppure che s'avvicini al merito di quello. E tuttavia lo faccio. - Perchè? Perchè vi
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salvarlo? - No? - Mi faccio onore di crederlo. - Ebbene, io sto per annegare in un mare di guai. Ho invitati parecchi amici a pranzo. Dovevamo essere
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momento. Le faccio vedere Lotto (Carlo, Carlotto, Lotto) e Vevè (Vincenzo, derivazione inesplicabile) che non sono a scuola. I due signorini entrano
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Ma, lo ripeto, io faccio eccezione per la passione che ebbi sempre pei bambini. Stiano certi che alla generalità i loro bimbi saranno tanto più
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fatto, oltre ad essere una sciocchezza. Il commercio, sia grande che piccolo, non ha mai fatto torto a nessuno.... E faccio grazie del resto della
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, ed anche un poco pei loro babbi. Che farci, miei piccoli amici? Per ora dobbiamo lasciarci. Ma lo faccio con rincrescimento. È vero, le loro mamme
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fanno molte in simili circostanze : - «Non posso: faccio la mamma» con accompagnamento di smorfiette e sorrisi, che vuol dire: rinuncio ai divertimenti
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Ma, dirà taluno di questi operai deboli al ragionamento e privi di energia, di volontà propria: «Io non faccio in fin dei conti che quello che fanno
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concetto della generosità, del buon cuore del Cerise io non faccio che riferire un aneddoto tratto dalla biografia pubblicata su quell'uomo
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proverbio che mette in bocca ai sacri oratori una critica maligna: fate quel ch'io dico, non quel ch'io faccio, giacché non credo che possa tornar
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la faccio» ad alzarmi per l'ora della Messa! Dirò tre «Pater»... Tanto è la stessa cosa! - Niente affatto! Ricordiamo che la Chiesa è madre e madre
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bravo, salite! - Non posso, Maestà. Tengo n' appuntamento. -Ma come? Scherzate! Su; vi aspetto. - Non posso, Maestà. Tengo n' appuntamento, - e faccio
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amico, persona di appetito invidiabile e di umore allegro. - Io - diceva egli - quando sono invitato, faccio onore largamente alle portate. Perchè, se i
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pericoli e si manifesta sempre con una frase: « Infine che male c'è ? Io non faccio niente di male! » Ma la tolleranza dello sposo, gli inviti e
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