Della cucina.
Pagina 005
Ognuno ben sa di quale importanza sia la conservazione della nettezza de’vasi. Un' arte come quella della cucina, che ha per suo scopo particolare il
Pagina 008
Della compera delle diverse materie per la cucina.
Pagina 011
Quello che si è detto della condizione nella quale debbono trovarsi i polli per esser giudiziosamente acquistati, può altresì applicarsi al
Pagina 014
F. Della conservazione delle vivande.
Pagina 015
della medesima, maturi e ben freschi, cosicché alcuna parte non presenti il minimo principio di corruzione.
Pagina 015
Tra le invenzioni più necessarie relative all'esercizio dell'arte importantissima della cucina economica a vapore, che in questi ottimi anni si è
Pagina 021
Non si è rappresentata la pentola di latta che è della figura delle ordinarie, e che entra nel corpo del calefattore; ma si è bensì esposta sotto il
Pagina 024
Ma si è bensì nella figura A delineato il coperchio della gabbia medesima, che ne fa vedere la forma e l'uso, nella figura 5 veggonsi una scodella
Pagina 025
Si versa l'acqua nel tubo c della figura 1 onde riempiere la cavità della doppia parete; poi si adagia sul fondo g, i, h il focolare della figura 3
Pagina 026
del suo manico, e in essa si fanno cuocere il bollito e la zuppa; ad essa si adatta il coperchio della figura 2, che esattamente la ottura, o pure si
Pagina 026
La gabbia della quale si è fatta menzione, è destinata a! servizio di una mensa più abbondante; essa è lo scheletro di un apparato per cucinare due o
Pagina 027
Se al coperchio della gabbia si sostituisce la scodella della figura 5, può ottenersi un altro piatto, o sottoporsi il fritto e l'arrosto ad una
Pagina 027
, diminuendosi a piacere l'originaria quantità d'acqua, che si versa nell'apparecchio, in ragione della quale si produce un risparmio anche di combustibile.
Pagina 031
, si stemperi la farina con un bicchiero all' incirca del detto brodo per ciascun cucchiajo della farina medesima; si condisca con sale e pepe a piacere
Pagina 042
Un cucchiajo o due, o più, secondo il numero della famiglia o de' commensali; stemperati poco tempo avanti che la zuppa si serva su la mensa
Pagina 045
atte a fare al momento della purea.
Pagina 053
Altri usi della purea.
Pagina 055
Levatene la pelle, tagliane delle fette della grossezza incirca di una costa di coltello; taglierai pure in fette sottili del pane cui avrai tolta la
Pagina 075
sfoglia di pasta, di quella grandezza che basti a coprir il fondo della casseruola, ben unta da prima con butirro, e su questa di-fendi la composizione o
Pagina 099
Da una coscia di vitello taglierai alcune fette della larghezza di due dita, e della lunghezza di cinque, non però troppo grosse; inlardate con lardo
Pagina 110
Cuoci una tettina intiera, tagliala in felle della grossezza di un dito, e spargi questo di sale. Quindi metti a fuoco una casseruola con olio e
Pagina 123
Quello che si è detto della trotta, può applicarsi egualmente allo storione ad altri pesci marini e fluviali, qualora si vogliano servire su la
Pagina 132
Si taglia da prima alle arringhe l'estremità della testa e della coda, poi si lasciano per quattro ore nell'acqua tiepida o meglio ancora neI latte
Pagina 135
porrai due cucchiaj della salsa suddetta, poscia il piccione, sul quale spargerai alcun poco della medesima. Avanti di portarli alla mensa, li porrai
Pagina 145
addensi; poi si piglia della membrana interna, o della volgarmente detta gradella di majale, e con essa s'involge ciascun beccaccino, unitamente ad un
Pagina 147
di cannella, ed alcuni garofani, ed in essa si tengono immerse durante una notte. Si arrostiscono quindi, servendosi della marinata per salsa.
Pagina 150
. Condensata la salsa, vi si unisce qualche poco della marinata e della sgocciolatura dell'arrosto, unitamente ad un pajo di cucchiaj di crema ed alcuni
Pagina 151
Nel mese di febbrajo quando le insalate ordinarie sono ancora rare, si posson fare delle eccellenti insalate colle masse novelle della scorzonera che
Pagina 162
Cuoci le lumache nell'acqua, lavale più volte, stroppicciandole con sale trito, e tagliale nel senso della loro lunghezza. Trita quindi alcune
Pagina 167
Indurite che siano le uova, mondatele e tagliatele in due; levatene il tosso, che pesterete unitamente a della mollica di pane inzuppata nell'aceto
Pagina 172
Piglia della farina, aggiugnivi un poco di sale, e forma una pasta con crema in modo che sia alquanto soda. Ne porrai la metà sul fondo di una
Pagina 185
della pasta superiormente indicata, quindi lo stufato e finalmente l'altra metà della pasta e mantieni costantemente un fuoco moderato.
Pagina 193
Preso un pezzo della pasta pei pasticci, stendilo della grossezza di un dito e tagliane fuori un pezzo rotondo od ovale a piacere, cui formerai un
Pagina 197
Sì copre un piatto di latta ben unto con una foglia della pasta, altre volte indicata per le torte, della grossezza di mezzo dito incirca, e ridotta
Pagina 227
Si prepara nel modo consueto una pasta detta da noi comunemente frolla, della densità di un dito, che servire dee per il fondo di sotto del pasticcio
Pagina 229
della camera non è mai maggiore di sei gradi del termometro di Reaumur. Vi si lascia il latte per cinque giorni, poi se ne toglie la crema, e si fa
Pagina 238
della evaporazione; si forma in diverse riprese della schiuma, e questa si toglie di mano in mano che si forma, e non si ricorre alla filtrazione se non
Pagina 247
differente dalla gelatina, dalla fibrina e della grascia; essa è il principio il più tonico, il più saporoso e il più ristorante delle carni rosse, quella
Pagina 247
La cattiva qualità dell'acqua, derivante dalla presenza del gesso o della terra calcarea nell'acqua stessa, può altresì correggersi, versandovi
Pagina 255
due gioini; allora prendete della calce viva in polvere fina, fregatene l'oggetto fino a che la ruggine scompari. Rimedio contro la diarrea.
Pagina 263
disaggradevole, ma al contrario mandi l'odore de' funghi ordinari (agarictis campestris), o del tartufo, o della spugnola, o del prugnolo, o della farina
Pagina 271
(le Dame ed i Cavalieri entrano dal fondo. Enrico, Pinto e Giovanna restano ancor soli per un istante sul davanti della scena; ma si ode sempre dai
(i soldati s’impadroniscono di Giovanna; appena ella tocca la soglia della sala di giustizia, Enrico getta un grido)
(dall’alto della gradinata, e da ogni parte accorrono i Soldati Portoghesi e le lor donne, i primi con torce e spade)
, Vasconcello s’avvicina ad Enrico, che si trova solo sul davanti della scena.)
spettatore il palazzo della principessa Giovanna De Guzman, a sinistra l’ingresso ad una caserma.
Cortile d’una fortezza. A sinistra una stanza che conduce all’alloggio dei prigionieri. A dritta, cancello che comunica con l’interno della fortezza
(la folla che è nel cortile della cittadella e dietro i Soldati s’inginocchia e prega. – Pinto e Giovanna preceduti dai due romiti si dirigono verso
(Carlo e Mendez con parecchi soldati Spagnuoli hanno recato una tavola dinanzi la porta della caserma, vi s’assiedono intorno e bevono. Soldati