ˮ XVII. Della Credenza,
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ˮ XIV. Della verdura in generale.
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trifole, poco sale, pepe, spezieria, il tutto incorporatelo bene: prendete della gradisella di majale, stendetela con acqua tiepida e tagliatela a pezzi
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28. Fate cuocere in brasura, dopo d'averlo imbianchito come sopra il lacetto, tagliatelo a fette, formate un fricassé con della sostanza, o del coulì
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33. Fate cuocere a lesso della coradella nel brodo, lasciatela venir fredda, tagliatela a fette piuttosto grosse, infarinatele e mettetele in una
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DELLA POLLERIA IN GENERALE.
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Avanzi della tavola.
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(cap. 19 n. 26), unitegli i pezzetti della lingua, fate friggere nella grassa delle cassettine di carta rotonde, od ovate rizzate, indi mettete nelle
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’ascié. Apparecchiate della gradisella di majale sciolta nell’acqua tepida e tagliatela a quadretti, prendete i pezzetti della cinivella involta nell
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questo letto i pezzi della lepre, fateli gratinare, bagnateli con un mezzo di vino bianco bollente, stuffatela, fatela cuocere dolcemente, conditela con
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pernice disossata, il fegato della lepre, un pezzo di lardo bello, una tettina di vitello cotta in brodo, tridate il tutto mettendovi sale, pepe e poca
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), unite a queste un poco della loro cottura, versate della guarnizione sul piatto, ponetevi sopra le gilardine e servitele con crostoni di sfogliata.
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2. Composta la pasta come ai num. 131 e 132 del capitolo 16 si dividerà la pasta, con poco meno della metà della medesima si farà il fondo del
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Se lo presenterete freddo, ponete della geladina nel cammino del pasticcio come si e praticato nei numeri antecedenti: questo si potrà servire anche
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Quando non vorreste prevalervi della gradina grassa potrete fare un suolo di dadi ed un suolo di detta salsa sino che sia empito il bonetto.
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47. L’apparecchio sarà come l’antecedente, in luogo della gremolata gli verserete sopra la salsa alla bajo-nesa (capitolo 19, n. 52), e guarniteli
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16. Prendete un pezzo di manzo di culatta cotto in ristretto o in brodo, tagliatelo a fette della lunghezza di un palmo della mano, fate un ascié di
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nella medesima, levatele dalla sua cottura, tagliatele della grandezza di un palmo della mano, immergetele nel butirro purgato, impanatele, fatele
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24. Apparecchiate una pasta d’amandole come al n. 179 di questo capitolo, stendetela sopra un foglio di rame untato di cera e tiratela della
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18.a) Pigliate mezza libbra di fesa di vitello tritiate ben fina e una tettina di vitello cotta nel biodo, parata della sua pelesina e once quattro
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gradisella di majale, tagliatela in pezzi grandi come il palmo della mano, mettete in questi pezzi un cucchiajo di ragottino, rottolateli, ossia
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62. b) Pigliate un mezzo di latte e un mezzo d’acqua, un’oncia di butirro, poco sale, e bollendo unitevi della farina, in modo che resti una
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zucchero, se invece della colla di pesce avete della colla di piedi, purgatela, dolcificatela, unitela al composto e tiratelo al fornello: indi
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Se avvanza della pasta sfogliata potrete servirvene il giorno seguente per mezza sfogliata per far rizzoli o timballi.
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In quanto al gusto della vaniglia questo va pestato con poco zucchero in pane, passatelo al sedaccio e servitevene.
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Della credenza che serve per il dessert.
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all’uso della fabbrica di santa Maria Novella.
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colore d’oro, bagnatela con sugo, o brodo buono, fatela incorporare, tiratela della liquidezza della salsa lasciandola bollire per un’ora, sgrassatela e
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I bianchi e corboglioni per i pesci si trovano nel capitolo 25 della cucina magra.
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63. Prendete un pezzo di vitello cotto arrosto od anche ristretto, e freddo tagliatelo, a fettine piatte della grandezza di uno scudo, con una parte
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DELLA CUCINA MAGRA
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30. Fate una mezza sfogliata (capitolo 16 n. 129), servitevi della sfogliata del giorno indietro, tiratela della grossezza d’un mezzo scudo: prontate
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, tagliatela a fette e con un copa-pasta tagliatela della grandezza d’uno scudo, tagliate a fettine del formaggio dolce, o d’orsera della grandezza e
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della cucina d’olio.
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Le parti migliori del bue sono la fetta di mezzo della culatta e tutta la parte della culatta, le coste, il bianco costato, la punta di petto, la
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4. Trovasi la ricetta al capitolo 16 n. 101, come pure si può fare qualunque geladina servendosi della colla di pesce (capitolo 16 n. 87).
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Detti, ed Errico avvolto in un mantello passa rasente la porta della corte.
Detti, Clara nel fondo della via da Scudiere con stivali e speroni, e lentamente si avanza verso l’osteria, mentre Strangolabene seguita a bere
Fine della prima parte.
Fine della parte seconda.
Il Figlio della Zingara.
Fine della parte terza.
(odesi il suono dell’organo della vicina cappella)
Un diruto abituro sulle falde di un monte della Biscaglia; nel fondo, quasi tutto aperto, arde un gran fuoco. – I primi albori.
Fine della parte terza
[Il figlio della Zingara.]
Fine della prima parte
Fine della seconda parte
Un diserto abituro sulle falde di un monte della Biscaglia; nel fondo, tutto aperto, arde un gran fuoco. – I primi albori. –
Detti e Bice che comparisce nel fondo della via in costume virile, con stivali e speroni, e lentamente si avanza verso l’osteria. Spessi lampi e