molto di più). Non ci importa qui stabilire il perché, ci limitiamo ad annotare il fatto, a titolo di cronaca. In linea di massima, oggi c'è comunque
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noterebbe nemmeno, se non ci fossero i soliti ansiosi, impazienti, nervosi, che subito si affannano a esibire la loro scorta di rampini: cioè di quei
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negli strati più evoluti della popolazione giovane. Ma naturalmente, non ci sono solo i giovani «nuovi» (intendiamo, di nuova mentalità). Ci sono ancora
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Una volta, se c'erano ospiti a pranzo, il caffè non si serviva mai a tavola ma in salotto. Oggi, anche se ci sono ospiti, si preferisce servire il
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d'oggi, che dovunque ci tengono a «distinguersi», questa regola appare inconcepibile. E invece è ancora abbastanza buona. Vediamo di interpretarla
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; benigni con l'indeciso che saltella davanti e indietro tipo gallina; pazienti col polemico che ci apostrofa malamente sentendosi vittima di oscuri soprusi
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riusciamo a esorcizzare, sono lì pronti a saltarci addosso nel tempo libero: che spesso, più che libero, ci sembra vuoto. Allora ci prende l'ansia, la
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Fate pure gli scongiuri del caso, ma ci sono anche quelle. Prima di tutto, si spera che la rottura avvenga senza drammi e faide familiari. Oggi una
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estranea e scomoda, se ci ispirerà soggezione o viscerale antipatia; potremo dire: «l'ha arredata l'architetto Famosi». Questa ci sembra una cosa triste
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e ostentata benevolenza ai loro sudditi. Non ci si dovrebbe sforzare di essere «democratici» con gli inferiori, ci si dovrebbe convincere che non si
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prestito biro, matite, blocchi e altri arnesi che avete smarrito. C'è chi non ci bada e presta a sua volta (perdendola) la sua dotazione di scriba, ma ci
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comporta un minimo di riflessione (e perché non consente al destinatario di interloquire, interrompere, divagare) la corrispondenza spesso ci spinge a
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titolo, salvo poi cancellare il «dott.» con un modesto tratto di penna. Questa abitudine appare oggi comica, oltre che superata. Se non ci tenete al
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loro corrispondenza privata, e in ufficio si rassegnino a scrivere senza vergogna, se così vogliono i loro capi: «In riferimento a preg. Vs. 27 u.s. ci
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invitati al ricevimento. Dipende dal grado di amicizia, affetto, interesse che ci legano agli sposi, nonché dalla nostra «disponibilità» (morale e
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litigi e faide familiari, si spera. È gentile dargli il nome della nonna o del nonno, ma se questi hanno dei nomi orrendi, o che tali ci sembrano, è più
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, persuasori più o meno occulti ci mitragliano di suggerimenti, lusinghe, slogan, «idee nuove», operando una specie di lavaggio del cervello
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fastidioso per gli eventuali vicini di divano e di poltrona, coinvolti loro malgrado in quel continuo su e giù. Per contro, ci son quelli che, chiunque entri e
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Secondo il galateo, sarebbe la persona di maggior riguardo che decide il momento del commiato. Ma ci sono persone di sommo riguardo che non la
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alti personaggi, dei quali poco ci importa) non ci si fa più caso: come il semplice saluto, così l'atto di stendere la mano è contemporaneo. Piuttosto
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loro diletti figli e bla bla bla? Se fate una cosa simile non ci sposiamo. Facciamo i concubini.» Il tono era allegro, ma la volontà di eliminare i
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che ci sono persone che possono permettersi molti inviti, e ci sono persone che per motivi vari non possono permettersene neanche uno: sarebbe stupido
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Si sa che nelle nostre case cittadine, sempre più anguste, raramente esiste una camera per gli ospiti. Questo significa che ci si deve precludere la
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, quando si va in casa d'altri bisogna usare i debiti riguardi. Bisogna anzitutto, quando ci si reca in casa altrui presentarsi colla maggiore proprietà
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ci fosse la morte, non ci sarebbe la vita, poichè la vita è rinnovazione continua. Non vi sarebbe lavoro, nè progresso, nè civiltà, giacchè l'azione
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dolcezza — Il male e il rimedio — « Un punto sol fu quello che ci vinse » — Nel turbine — Lettere d' amore — La prima volta — L'amante — Le rivali
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IL LIBRO DELLE SPESE C' è un libro umile che si tien nascosto, che si trafuga se resta alla luce, di cui ci si vergogna quasi, che si apre con un
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terribile giorno, quello, e lo strazio del disinganno è così crudele che avremmo preferito morire. E ci sembra di non poter sopravvivere allo schianto di
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rosei sogni insieme sognati! Quante speranze che ci davano le ali ! Quante ore di innocenti trepidazioni, di pure emozioni, vissute insieme ! Ed
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questo va benissimo quando i sospetti sono ancora sospetti, ma quando ci troviamo dinanzi alla realtà, quando possediamo prove infallibili, dovremo
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soavità e la delicatezza del ricordo. » Ed è vero. Così se anche il primo amore ci è costato affanni o delusioni : se anche svanì lieve come un
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sdrucciolevole non ci si può arrestare quando si vorrebbe e talora bisogna andare fino in fondo, sino alla caduta vergognosa e fatale. Il rimedio deve
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UN PUNTO SOL FU QUELLO CHE CI VINSE Si guarisce qualche volta, ma qualche volta si soccombe. Il nemico ch'è dentro di noi, vigile, aggressivo
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significhi spendere poco, ma non è sempre vero. Ascoltiamo la sapienza antica che ci ammonisce per mezzo del proverbio: «Chi più spende meno spende. » Se
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assorbirà in sè come un raggio ribeve la gocciola d'acqua. Tutta la natura parla d'amore e ci presenta un perpetuo spettacolo di nozze; tutta l'arte
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NUOVE EBBREZZE Eppure, sia benedetto l'amore ! Benedetto questo tiranno assoluto, anche se ci devastò il cuore come un giardino su cui sia passato un
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Ma la più pura, la più ardente, la più poetica descrizione del bacio d'amore, ci viene da una squisita donna, Elisabetta Browning, la moglie del
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LE CONSOLAZIONI Ma il più delle volte la vita ci riafferra e ci trascina giù, lungo la corrente, col cuore spezzato. Necessità materiali e morali ci
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di una dolcezza quieta e poetica, come una rovina s' ammanta di museo e d' edera: Buoni e profondi conforti ci scortano nella vita che abbiamo rifatta
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ignoto dolore, una tristezza ignota, ma in modo così evidente che ci rimasero scolpiti nella memoria per anni. E nel leggere, dopo pochi giorni dell
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— avvicina spesso gli uomini, ma, pur troppo, molte volte essi sono felici di dimenticare d' essersi trovati insieme. Quando invece è il dolore che ci
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sono una delle parti dell'organismo alla quale chiediamo una costante Eva Regina. 33 fatica e del cui mantenimento meno ci curiamo. L'igiene dei denti
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le donne bellissime ne sono fornite, ma che la natura ha riservato la simpatia come compenso a quelle che ha meno favorito. Quante volte ci è accaduto
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ignorante : dalla fanciulla sbocciata appena alla signora che sfiorisce, tutte ci interessiamo, ci occupiamo anzi, della moda. Non so più chi scrisse
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di pensieri, tutto un ordine di sensazioni. I lunghi guanti bianchi, infilati sempre un po' nervosamente, ci parlano di ore mondane, del parapetto di
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LE DONNE CHE PIACCIONO AGLI UOMINI Quali sono le donne che piacciono agli uomini ? « La donna che ci somiglia ci è antipatica, disse Ernesto Renan
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vignette romantiche del buon tempo antico. Ad ogni modo quella storia ci fu cara perchè fu la storia del più grande amore della nostra vita; e noi
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, ogni minor disgrazia appare quasi invidiabile. E di questo possiamo pur farne la prova da noi stessi, quando presi da una malattia ci auguriamo riavere
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' incoscienza individuale, mentre è tutta assorta nel sogno dell' infinito. Dunque meno ascoltiamo noi medesimi, meno ci sentiamo vivere e più penetrerà in noi la
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languiva di nostalgia e di tristezza. Ci sentiamo più forti, ci sentiamo più buone. L'avere a fianco un altro essere — un essere caro a cui siamo care — al
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