Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 30 in 1 pagine

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Dei doveri di civiltà ad uso delle fanciulle

188340
Pietro Touhar 5 occorrenze
  • 1880
  • Felice Paggi Libraio-Editore
  • Firenze
  • paraletteratura-galateo
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il consueto. Quando un uomo è in compagnia di più donne, deve dar braccio alla più attempata; chè sarebbe cosa ridicola o strana ch'egli usar volesse

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; ma può bastargli di far conoscere con qualche riflessione accorta e garbata, ch'egli è ben lungi dall'essere convinto; e se tuttavia l'interlocutore

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ch'ella volesse continuare a farvi; imperocchè l'opulenza decaduta suol desiderare di far sempre mostra delle sue abitudini di grandezza anche in seno del

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proprio. Daremo prova di vera generosità se ci asteniamo dall'usare, quanto a un nemico, le armi ch'ei rivolge contro sè stesso; se ci curiamo di far

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sperare ch'ella vorrà credermi sempre, pieno di rispetto, ec. Farò quanto sarà in me per mostrarle sempre il mio ossequio, ec. La prego di tenermi in conto

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Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

205989
Garelli, Felice 1 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
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porta via dal terreno una parte delle sostanze nutritive ch'esso contiene; cioè porta via le sostanze che esso ha dato alle piante per farle crescere, e

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La giovinetta campagnuola

207794
Garelli, Felice 2 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • Paraletteratura - Ragazzi
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come questo tesoro si accresca, e si conservi. L'osservanza delle regole ch'essa prescrive non è punto difficile, nè incomoda, e reca, insieme al

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dà quei frutti ch'essa promette, e la nazione domanda. A queste idee s'informa il libro che presento a voi, signore Maestre. Esso svolge, con

Pagina frontespizio

Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene

215558
Garelli, Felice 1 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
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come questo tesoro si accresca, e si conservi. L'osservanza delle regole ch'essa prescrive non è punto difficile, nè incomoda, e reca, insieme al

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XIII legislatura – Tornata del 27 aprile 1880

570854
Coppino 1 occorrenze
  • 1880
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Onorevole Cavalletto, io credo che ella s'inganni; la questione ch'ella ha sollevata doveva veramente allora essere discussa e definita; e, o buona o

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XIII legislatura – Tornata dell’11 marzo 1880

601564
Farini 5 occorrenze
  • 1880
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Qui la questione non può ridursi ad altro che a sapere se per parte del Governo italiano siasi fatto quello ch'era in suo potere perchè il male non

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variante alle sue buone intenzioni, e dirsi ch'egli non darà nulla tutte le volte che l'impresa risulti obbligata, e che, solo nei casi in cui non si

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della civiltà abbiano e debbano avere per effetto di accrescere i beni diminuendo i sacrifizi necessari per conseguirli. Ed anche gli studi ch'egli

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sia da confondere con quella passiva. Spero ch'esso seguirà la politica ragionevole, pratica, positiva, aliena così dalle avventure come

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L'Italia non ha certamente alcun interesse nè nell'umiliazione di quel gruppo d'alleanze ch'è già formato, nè nell'umiliazione dell'altro ch'è in via

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Nanà a Milano

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Arrighi, Cletto 15 occorrenze

altrettante differenze di linee, di tinte, di chiaroscuri e di avvenimenti. Ma Nanà giunta a Milano non era più nè poteva essere più la stessa donna ch'ella

innamorata pazzamente di un gran Negro, che l'avrebbe lasciata senza neppur una camicia. Era però vero all'incontro ch'ella s'era incapricciata di un

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passione pei cavalli soggiunse il marchese. - Ah, se è così - disse la Elisa - io temerei ch'egli dovesse amare più i cavalli di sua moglie. Quel motto

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è un pezzo ch'ella è conosciuta da me - gli disse il marchese. - Posso dire anch'io che il di lei nome non mi è nuovo. Ell'è grande amico di un mio

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all'aspetto di questa si spaventa e fugge. Nanà s'era accorta ch'egli doveva essere in miseria. Le donne in questo hanno un fiuto straordinario. Essa che lo

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so dire ch'egli è un libertino di prima forza, altro che prete. Correva in que' giorni la voce che l'autore del Faust volesse farsi uomo di chiesa

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, tranquillo, soave e profondo ch'ei provava per la cara vergine compagna della sua infanzia non era ciò ch'egli aveva imaginato dover essere l'amore

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da trenta carati, e cancellar d'un tratto la stima sincera ch'essa aveva dimostrata per sì lungo tempo verso il calunniato. Col giovane di bottega poi

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gioielli dell'immeritato tesoro di tenerezza, ch'egli aveva racchiuso in quell'anima innamorata. - Che hai Elisa?... Tu sei malinconica - le disse Enrico

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abbacinato, credendo ch'ella si burlasse di lui. - Dunque, che ne dici? - gli domandò. - Sei decisa a non vedere in me altra stoffa d'uomo, che quella di cui

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d'una sedia e si lasciò cadere in essa come stanca. Era, in cinque minuti, il secondo sanguinoso insulto, ch'essa riceveva sul viso. Ciò che bolliva

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dubbio..., ch'ella potrà distruggere o avvalorare secondo la verità. Io, come lei può ben pensare, non vorrei per tutto l'oro del mondo ottenere da sua

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fanciulla. - È necessario ch'io esca da questo stato umiliante. - Va benissimo - sclamò il padre. - Tu, Eugenia, pensa a mandarlo ad invitare a pranzo. Entrò

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un melodioso e fresco scroscio di riso accompagnò la risposta del Cicerone. - È lei! - pensò. E dovette sedersi per l'emozione. - Dio fa ch'ella posi

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milione al suo unico figlio Enrico, di passa vent'anni, col patto espresso nel testamento, ch'egli non potesse andar in possesso assoluto e dispotico della

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