(di città, di campagna, di zone continentali e marittime) di un vasto paese — e in cui i tratti distintivi della propria fisionomia riproducono a vario
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Le convivenze territoriali. – Campagna e città. 1. Intendonsi per quelle «un insieme di mutue relazioni umane connesse col fatto della dimora». Or
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2. La importanza della città rispetto alla campagna nell'incivilimento e nella stessa economia (in cui si distinsero Summer Maine, Ratzel, Curtius
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prevalentemente agricoli, radicati alla campagna, con duplice forma o di dimora collettiva in villaggio («Dorfsystem») o di dimore isolate sul podere
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Così la costituzione organica di città e campagna in ogni suo rispetto erasi nettamente definita nel medio evo, non accentrando però quella (la città
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Importanza e funzioni. ‒ 1. Nel rispetto sociologico città e campagna raffigurano forme di specificazione demografico-sociali determinate dalla sede
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città e campagna deriva la normale circolazione della vita fisica e morale; guai se fisiologicamente le stirpi sane e feconde della campagna non
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2. La campagna invece rimane a rappresentare, coll'isolamento delle famiglie o di gruppi collettivi: — il sentimento di saldezza degli organismi
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rispettivamente a due serie di ceti agricolo-fondiari e industriali-mercantili. Ove manchi questo dualismo fra città e campagna l'economia rimane sempre
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e rurale si cela un contrasto naturale: la città ha bisogno di prodotti alimentari, che essa non crea, e che la campagna (per la legge di
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campagna, dei contratti agrari, dei volghi rurali, ben poco dipesero da progetti tecnici, dal capitale o da iniziative private; bensì dai dominatori
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matrici (pievi) di campagna, ai monasteri o in luoghi di sbarco fluviale o marittimo pei frequenti scambi («staple-town», Inghilterra). Tale critico
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popolazione di città, di fronte alla classe nobiliare della campagna. Componevansi così le Corporazioni civiche dei nostri «Comuni» e le «burghers'» o
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città e campagna, in seguito alla perturbazione profonda recata dalla peste del 1345-48, per la elevazione dei salari, presentandosi col carattere
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o sestieri, e assoggettando poi la circostante campagna (il contado e distretto), riconosceva consimili libertà a borgate e perfino a castella
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Fu una rivincita (questa volta partita dal trono) della campagna sulle città; — ma non già come ripresa spontanea di energie sociali economiche, ma
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vita patriarcale resistettero in campagna fino ai dì nostri.
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Organi sociali: ‒ Unioni gentilizie, stirpi,nazioni, società universale. – Classi, convivenze territoriali, città e campagna.
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due più decisive: l'una il tempo e il modo con cui la città viene ad erigersi e vigoreggiare in mezzo alla campagna, determinando così, colla
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spirito di larghezza della città, in parte trapassa alla campagna (comunque a quella soggetta), ove i comuni favoriscono la mobilitazione della terra e
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e campagna (Gneist, Bry, Ashley).
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fu il sorgere o il ricomporsi nel medio evo delle città di fronte alla campagna e il raccogliersi in quelle (specialmente presso le nazioni latine
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delle comunicazioni quasi resero indifferente per la sede delle industrie moderne la scelta fra città e campagna; — e allora prese il sopravvento il
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dell'Ungheria, delle maremme, della campagna romana. — Generalmente (ciò è decisivo) nei paesi di agricoltura progredita, dietro la persecuzione delle leggi
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invano) i coltivatori a lavorare e seminare la campagna romana, anche riluttanti quegli inerti latifondisti.
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1. Il beneficio della presenza permanente nella campagna dei proprietari o padroni della terra può essere eliso da cause antieconomiche, p. e. le
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, distese all'ingiro della campagna. È il risultato di differenti fattori sociali, civili, giuridici, nei vari popoli e tempi; e si riannoda alle
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danaro la campagna feudale; ovvero i principati nostri del sec. XV, inizio di organismi politici robusti, sicché i Visconti riprendono i sisterni
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Parmentier, — tuttociò non era soltanto moda, sentimentalismo o l'idillio della campagna che riappare alle festose nazioni decadenti, bensì bisogno
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affittanzieri speculatori e sfruttatori delle miserabili contadiname. Cosi fra noi nella campagna romana e in Sicilia.
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, che nella Baviera renana moltiplicò intorno al 1870 le unioni rurali,vivendo fra la gente di campagna e gareggiando con essa nei mutui doveri, diritti
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proprietari conservatori («lords») inglesi, pur residenti in campagna colle lor sontuose castella, e i medi proprietari (la «gentry»), specie di
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i salariati,in favore dei quali coi recenti «Allotments acts» del 1887-90-94, si dà facoltà ai comuni (di città e campagna) di comperare (in qualche
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creare e moltiplicare i piccoli proprietari,elevando a tale condizione i semplici coltivatori o i proletari della campagna (ciò che si reputa massima
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officine; la diffusione degli esercizi industriali in città e in campagna in combinazione coll'esercizio agrario; la possibilità di usufruire delle
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campagna, in ogni paese e contiene, impersona e scolpisce l'organismo tipico per eccellenza della grande industria moderna, scientifica, capitalistica
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, nelle marche germaniche, poi nelle domuscultae della campagna romana ai tempi di Gregorio Magno, e successivamente in Irlanda, Inghilterra, Francia
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