Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: avevo

Numero di risultati: 47 in 1 pagine

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Eva Regina

203879
Jolanda (Marchesa Plattis Maiocchi) 2 occorrenze
  • 1912
  • Milano
  • Luigi Perrella
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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dei figliuoli per soccorso e difesa. Tu avevi una salvezza nelle tempeste della vita, io non l' avevo. Ora anneghiamo tutte due, ma chi più stolta e

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ancora pagata, ed egli la pagò. Gli dissi che avevo una sorella che desiderava maritarsi ed egli le fece una dote. Gli dissi che avevo molti gioielli, ma

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XXIII Legislatura – Tornata del 18 maggio 1912

570075
Marcora 6 occorrenze
  • 1912
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
  • s
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Io che avevo preso impegno di presentare alla Camera una riforma così importante come questa, che era il fondamento del programma del Ministero, ho

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avevo proposto quella scheda, perchè l'avevo presa da un disegno di legge, proposto già da una Commissione della Camera. Dopo gli studi fatti dalla

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L'onorevole Pantano sostiene (e mi mette così in condizioni un po' difficili) la scheda, che io avevo prima proposto. Però ho già

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Questa supposizione, tutt'altro che fallace, a motivo della quale avevo presentato il mio emendamento, resta pur sempre anche dopo che l'articolo 51

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sistema di votazione proposto dalla Commissione, anzichè la scheda ministeriale che io avevo creduto di dover riproporre, con alcune modificazioni.

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Al secondo comma dell'articolo 20 avevo proposto che la Commissione elettorale comunale non fosse presieduta dal sindaco, bensì dal pretore o dal

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Epistolario ascetico Vol.II

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Rosmini, Antonio 1 occorrenze

, sì edificante contessa d' Auzer mi riuscì tanto più amara, quanto più improvvisa. Avevo bensì udito dal M. Gustavo, quando passò rapidamente di qui

Epistolario ascetico Vol.III

632687
Rosmini, Antonio 1 occorrenze

riconoscenza verso Sua Santità, e poi, rammentando i diversi atti co' quali avevo procurato di soddisfare al volere della Sua Santità medesima per quanto aveva

C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE

658171
Capuana, Luigi 1 occorrenze

! Fu un lampo. E, invece della ragazza, che cosa si trovò fra le braccia? Un ceppo bitorzoluto! - Maestà, ve l'avevo pur detto io: Chi tocca stronca, Chi

IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA

683027
Bertelli, Luigi - Vamba 36 occorrenze
  • 1912
  • MARZOCCO Sessantunesima edizione
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Virginia non sentisse, quando la palla, che avevo legata alle calosce di mia sorella, per vedere se rimbalzava di più, andava a colpire lo specchio

avevo tutte le ragioni d'averlo preso in uggia e di accarezzare l'idea di fargli qualche tiro che gli servisse di lezione... E il tiro gliel'ho fatto

ragazzi dall'alto al basso, perché nessuno di loro s'era mai trovato a un pericolo come quello che avevo passato io... Ma però sbagliavo: ce n'era uno

voluto dare una grande importanza, non si sa perché. Ecco come sta il fatto. Ieri avevo portato a scuola una boccettina d'inchiostro rosso che avevo

Olga a far visita alla mamma e mi ha fatto molte feste, dicendo che ero cresciuto, che avevo gli occhi intelligenti, e molte altre cose che dicono le

sacrificio per la felicità delle sue proprie sorelle? Io avevo il rimorso della vendetta che m'ero già presa di loro con la brutta celia delle fotografie

. - Infatti è corsa in casa ed è tornata in giardino con un bell'orologino d'oro. Io che avevo portato con me un piccolo mortaio dove Caterina pesta le

Il Maralli da iersera è di un umore terribile. Prima di tutto se la prese con me perché non lo avevo avvertito, come mi era stato detto, quando il

chiamar le guardie! Bisogna farlo arrestare!... - Ma io che avevo capito tutto non ho potuto fare a meno di esternare il mio dispiacere: - Ah, i miei

fondo è un bravo ragazzo e diventerà qualche cosa. Or ora mi ha sorpreso mentre avevo dinanzi a me il giornalino, e lo ha sfogliato guardando le figure

io non avevo voglia di ritornare nella mia stanzaccia tutta sporca e in disordine; non avevo voglia di annoiarmi. - Se mi mascherassi da donna? - Ho

birbante? - Io gli ho risposto di no, che avevo trovato le fotografie a quel modo in camera delle mie sorelle, e sono scappato via perché aveva un viso

gioia al giornalino, dipingendo il disegno del serraglio che avevo fatto alla villa della zia Bettina mentre ero in prigione aspettando il babbo. Poi ho

... e questo, capirai, è un buon segno perché vuol dire che ci saranno pochi legati... - E a me che avevo steso la mano per aprir la maniglia della

nella più completa oscurità. La scena alla quale avevo assistito dal palchetto era stata brevissima, ma abbastanza interessante. Se non altro essa mi

davanti all'uscio di scuola senza neppure toccar terra... - Come! - ho detto - in pallone? - Ho detto così, ma avevo capito benissimo che l'idea era

Barozzo strizzando un occhio. E poco dopo mi disse: - Addio, Stoppani, vo a studiare - e se n'andò dalla parte dove era andato il Pezzi. Io che avevo

di trattenersi la sera come era stato stabilito prima? Naturalmente io che avevo fatto tutto il mio progetto per fare i fuochi stasera in giardino

piangere... Ma, d'altra parte, che ho a fare se tutte le cose, anche le più semplici, mi vanno a rovescio! Come avevo stabilito, ieri sera volli dare la

avevo visto Ambrogio andare in cucina ad assettare lo scaldino, come fa tutte le mattine, e naturalmente stavo in vedetta. A un certo punto si è

avevo forata. Ma se la tela mi vietava la vista non mi impediva l’udito; e io sentivo, sebbene non riuscendo ad afferrar le parole, la voce del signor

esser descritta dalla penna di un Salgari. Iermattina, dunque, mentre tutti dormivano, fuggii da casa come avevo stabilito, dirigendomi verso la

incamminandosi verso l'uscita. - E ora quella bella provvista di riso posson farsela fritta. - Io non risposi. Avevo adocchiato un sacco di fichi

. Io naturalmente ho tirato nel prezzo, e dài, picchia e mena me l'ha rilasciata per duecentocinquanta lire. Gli ho dati tutti i quattrini che avevo in

sapere che qualche altra volta mi aveva dato nell'occhio quel gingillo, e che sempre avevo provato una grande tentazione di vedere che cosa succede in

avevo un triste presentimento, come appare dalle righe che scrissi in fretta e furia qui nel giornalino; e il presentimento non mi ingannava. Uscendo

!... Avevo appena smesso di scrivere, che arrivò alla villa il mio babbo. La zia Bettina aveva incominciato a raccontargli le mie prodezze come le

una pedata nel corridoio che son riuscito a scansare per miracolo, e ha borbottato fremendo: - Canaglia, ti avevo proibito di venir qui!.. - Poi è

più e pensando a quello che avevo visto e sentito la sera prima dal buco fatto attraverso il fondatore del collegio, gridai con quanto fiato avevo

tremore continuo che mi dava la paralisi. - Ora io mi ricordavo benissimo che questo fatto al povero signor Venanzio l'avevo detto proprio io

domattina alle otto, perché ora è troppo tardi per riaccompagnarti a casa tua. Io non capivo più nulla, non avevo la forza né di parlare né di

avrei avuto!... Non so come sia andata che mi sono addormentato quasi subito; forse avevo sonno, o ero stanco. Il fatto è, che dopo una buona dormita, ho

in automobile per paura della lezione che gli avevo promesso. Lui allora mi spiegò che in questi giorni essendo i suoi genitori a Napoli per la

filo e per segno come andò la faccenda. Ieri mattina, mentre la sora Matilde era fuori di casa, andai nel suo salottino da lavoro dove avevo visto

cosa da nulla. Il fatto è che mi è toccato di smetter di mangiare per andare a far vedere in che posto avevo lasciato Maria. Era una vergogna sentire

raccontato che tutto il fatto com'era andato era descritto qui nel mio giornalino, in quelle pagine che fortunatamente avevo potuto salvare dal