Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accentratrici

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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

389989
Toniolo, Giuseppe 2 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Ma nell'insieme il diritto romano, sempre formalista (comunque poi temperato dall'aequitas e in onta alla mirabile sua genesi storica per mezzo dell'editto del pretore e della giurisprudenza), si ispira prevalentemente a spirito individualistico,dominato più tardi da esigenze politiche accentratrici, sminuendo l'aspetto sociale degli istituti economico-giuridici. Invero:

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. — Tal'altra religione e culto dispiegano forze autonome accentratrici, fondando città religiose distinte da quelle politiche, Dehli in India, Tokio al Giappone, Delfo in Grecia, Mosca in Russia. E nel cristianesimo la genesi e la storia civile della città si confonde con quella delle chiese parrocchiali (specie in Inghilterra), o delle sedi episcopali (specie in Italia e Francia), dovunque con quella dei monasteri; e in una città, Roma, si collocò e si mantiene da 19 secoli il governo religioso del mondo.

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Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

398005
Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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. — Infine le nuove monarchie assolute e accentratrici, le quali aveano interesse di avvalorare ed estendere questo sistema, sia per deprimere o distruggere la classe operaia democratica, sia per legare al trono la nuova borghesia capitalistica e farla servire alla potenza nascente di una economia nazionale, nel periodo delle scoperte coloniali e delle guerre commerciali. Ciò invero non dappertutto, come p. e. a Firenze, ove, accanto alle arti maggiori essendo salite al potere nel 1343 le arti minori, si prolungò un relativo regime di libertà ed uguaglianza; ma a Venezia e altrove, specie in Germania e Francia, la mossa fu generale. Di qui la tendenza delle corporazioni artigiane, per assicurare la produzione, di moltiplicare limiti alla concorrenza dei produttori e dei consumatori; si inclina p. e. a rendere il mestiere ereditario da padre in figlio, a difficultare col lungo tirocinio, con esami tecnici (il capolavoro) e con tasse l'ascesa al posto di maestro, a riservare ad ogni località il diritto di spaccio su certi mercati, ecc. Prevalse così negli statuti quasi dovunque il sistema delle corporazioni chiuse e privilegiate («Zwangund Bannrecht»). Era la esclusione coercitiva del diritto comune di lavorare e vendere per conto proprio;donde la persecuzione in Germania del lavoro abusivo dei «Bönhase» e «Pfuscher», artigiani nascosti come lepri in soffitta. 2. Simultaneamente le grandi manifatture capitalistiche ottengono dai sovrani e dai parlamenti di emanciparsi dai limiti corporativi nel fondare nuove industrie, nel tempo stesso che strappano carte di monopolio per certe ditte («chartered companies») per la fabbricazione e spaccio in patria e nelle colonie.

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