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Per tale fine pratico essa è condotta dalle stesse sue teorie a contare: — sopra il movente dell'interesse come sopra quello del dovere di giustizia e di carità; — sulla iniziativa individuale,come sulla cooperazione delle classi sociali; — sopra la libertà morale civile e sopra la coazione giuridica dello Stato; — ed anzi essa conta massimamente sulla autorità, costituzione ed azione mondiale della Chiesa;e previene così ogni abuso di statolatria, coll'affermare la superiorità intrinseca della società religiosa sulla società politica e quindi la libertà di tutte le energie spirituali, con beneficio di ogni funzione di civiltà anche economica. — Così si comprende, come spesso dottrinari di questa scuola si trovino alla testa del movimento pratico cattolico (Ketteler, Hitze, Manning, de Mun, Decurtins, ecc.); come essa, venuta ultima, pur incontri crescente rispetto nella scienza, insieme dispieghi estesa influenza nella vita sociale dei popoli, e nella legislazione politico-economica degli Stati. Le differenze fra gruppi di questi studiosi reggitori del movimento economico cristiano, non sono che accidentali (di mezzi più che di principi) e valgono a rendere più vivace la loro propaganda, la quale, nell'ordine ideale o pratico, si trova del resto preparata e apprezzata spesso da liberali illuminati (Iourdan, Cauwès, Luzzatti, ecc.) e per l'uno l'altro rispetto dai più dotti economisti di ogni scuola contemporanea (p. e. A. Wagner, G. Schmoller, Philippovich).
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Ma tuttociò non fu conseguenza fatale delle macchine, ma bensì enorme abuso umano dei benefici di esse, in danno della civiltà. A ripararvi insorgono oggi la pubblica coscienza e le leggi.
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