Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: aberrazioni

Numero di risultati: 8 in 1 pagine

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La questione dell'università italiana

387900
Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Dopo tante fatiche e tante aberrazioni ritornerete sulle antiche vie degli avi, alla religione delle vostre madri, al Vero davanti al quale chinan la fronte e Dante Alighieri e Michelangelo e Raffaello e il Vico e il Muratori e Alessandro Manzoni e tutte le maggiori glorie italiane.

Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

389483
Toniolo, Giuseppe 5 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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e poiché anche le aberrazioni umane possono essere talora estesissime e secolari, presentando carattere di una certa generalità e costanza, così una seconda dimostrazione dovrà desumersi dalla consonanza di quei procedimenti con i fini essenzialmente morali dell'incivilimento.

Pagina 1.117

Simultaneamente la ripresa di ricerche sociali fra cultori cattolici ebbe vigore dalle battaglie delpensiero scientifico, dai tempi napoleonici fino a questo XX secolo; traendo del pari profitto inatteso dalle conquiste e dalle aberrazioni della enciclopedia moderna; — dalla originalità delle moderne analisi filologiche (linguistiche); — dal fervore degli studi storici in tutta la loro ampiezza; — e dal predominio stesso delle scienze fisico-naturali-biologiche,le quali, materializzando le dottrine morali sociali e la coscienza delle democrazie moderne, provocarono la riabilitazione dello spiritualismo nella cultura filosofica-religiosa.

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Questa visione per l'economia è destinata a divenire il sangue che colora e feconda una sterile osteologia, il sale che la preserva da aberrazioni corruttrici, la luce che le dischiude più vasti e sicuri orizzonti. Tutti infatti convengono ormai, che i problemi economici sono prima e massimamente problemi di morale e di diritto di civiltà, specialmente nel dominio della distribuzione della ricchezza.

Pagina 1.29

Di qui l'origine di tutte le aberrazioni della economia malthusiana.

Pagina 1.82

Nessun altro periodo storico, come i secoli XIX e XX, attesta la verità di queste osservazioni; nessun altro fece indagini così insistenti e dibattute, in Ispecie intorno al metodo delle scienze sociali,riuscendo a risultati commisti di veraci avanzamenti e di infeconde o deplorevoli aberrazioni; quest'ultime connesse con lo spregio ed almeno con la insufficienza della necessaria cultura filosofica, per cui molti trattano di metodologia senza competenza o con pregiudizi sistematici.

Pagina 1.96

Crisi e rinnovamento dello Stato

401949
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1922
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 232-263.
  • Politica
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E neppure la rivoluzione francese e il laicismo liberale, anche nelle loro transitorie aberrazioni o nelle lotte sul terreno politico dell'influenza civile della chiesa, poterono sopprimerla o variarla; come non potrebbe neppure il socialismo (se domani trionfasse, non dico nel suo trasformismo collaborazionista, ma nel suo primitivo aspetto materialista, edonista e dittatoriale), sopprimere l'impronta, la forza della civiltà cristiana, della sua etica, dei suoi istituti e della sua espansione.

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Introduzione alla sez. "Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922)

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 101-131.
  • Politica
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Le leggi dello stato dei Soviets in Russia sul regime familiare valgono quanto le aberrazioni etiche della rivoluzione francese. Si dirà che le rivoluzioni segnano periodi di turbamento, che nel trasformare istituti pubblici esse arrivano ad eccessi, che prima legalizzano e poi modificano. Però, coloro che affermano l'assoluto etico dello stato non possono logicamente distinguere fra la potenza e l'atto, fra la norma e la risultante, fra la teoria e la pratica, perché logicamente l'assoluto è sempre in atto e l'idea è sempre realtà. Infatti in quale momento lo stato non è stato? L'assoluto non è assoluto? Il primo etico non è primo etico? Se vi è questo momento, sia nella barbarie della schiavitù, sia nella fucina della rivoluzione, sia nel traviamento dell'assolutismo, non c'è più lo stato primo assoluto e lo stato primo etico; c'è solo la storia umana che si evolve nel relativismo di causa ed effetto, nel realismo della potenza divenuta atto, nel dualismo dell'etica naturale in contrasto con l'egoismo umano.

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