perchè l'orchestra suoni e non ha ultimate due battute, si urla perché cessi. E questo è spirito. Esce un'artista abbigliato da festa: è accolto
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, finemente abbigliato! E n'esce questa mistura di ingenuità impubere e di affusolata câlinerie, di scenica e di realtà. Si pensa a un'anticamera di liceo
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Detti, Enrico abbigliato come Godvino, poi Aroldo, Mina al braccio di Egberto, Elena, Scudieri, Paggi, ecc.
abbigliato, senza grazie, nè risalti, nè curve, sia dinanzi che di dietro, che di fianco. Mani discrete, piedi ignobili. Peccato che il viso fosse, come
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la campava, sempre abbigliato, benché con un'ombra di gofferia teutonica, secondo l'ultima voga, in un quartierino di nobile apparenza e pieno di