Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbiate

Numero di risultati: 115 in 3 pagine

  • Pagina 1 di 3

Le belle maniere

179935
Francesca Fiorentina 3 occorrenze
  • 1918
  • Libreria editrice internazionale
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Abbiate per loro tutte le premure, preparate la modesta bevanda preferita, o l'occorrente per fumare, o il mazzo di carte per una partita, nella quale, sebbene con un po'di sacrifizio, farete il quarto, se occorre. Non sfoggiate la vostra cultura; non vi date delle arie; dite pure il vostro parere, quando si tratta di cose attinenti alla famiglia, alla casa; ma non prendete parte alle conversazioni non adatte a giovinette; del resto sarà facile per voi isolarvi, pur rimanendo nella stessa stanza, con un semplice lavoretto. Non c'è bisogno, si sa, di mettere in mostra toppe e rammendi:un ricamo, una trina, un grembiulino saranno più adatti.

Pagina 198

Ebbene, abbiate compassione dell'angosciosa melanconia che ogni persona priva di simpatiche attrattive deve sentire; compensatela voi con la vostra benevolenza. Non vi consiglio di fingere, perchè non è finzione, sotto qualunque suo aspetto, la carità; e voi siete caritatevoli nell'atto d'offrire un sorriso, una parola buona a chi ne soffre la miseria, come sareste porgendo il vostro borsellino al mendico che non ha da sfamarsi. Forse più ancora! E, d'altra parte, non tutti i momenti della nostra vita sono quali noi li vorremmo, non tutti i bocconi adatti al nostro palato; ma anche a quelli che non ci gustano noi non dobbiamo fare boccacce. Non c'è merito a sorridere ai visi belli, freschi, simpatici, a trattenersi in conversazione con chi ha la voce melodica e la pronuncia gradevole:il merito sta nel far buon viso a chi non ci attira con alcuna grazia d'aspetto o di maniere, con chi è brutto, sciancato, disprezzato dagli altri; il dovere nostro è di dare a chi ne manca un po' dell'amore che noi riceviamo. Perchè dovremmo anche noi concorrere a commettere un'ingiustizia? E grande ingiustizia è quella di schierarsi tutti dalla parte di chi è lieto e sereno o per natura o per circostanze favorevoli, e lasciare sole nell'ombra le creature disprezzate, senza gioia, senza sorriso. Badate, figliole mie, che vi potrà accadere, se voi non avrete compatimento, di divenire un giorno voi stesse antipatiche e di non ottenere dagli altri quella benevolenza ch'io vi consiglio.

Pagina 64

Nel caso poi che riceveste voi stesse, con vostra madre, qualche visita, invece di farla, abbiate tutta la cortesia modesta che riveli in voi la padroncina di casa e, nello stesso tempo, la fanciulla; non arie, non pedanterie, non sfoggi inutili d'abiti e di parole. In casa vostra, della vostra mamma, la ritenutezza può sembrare superbia. Siate sempre pronte al gesto umile, all'offerta semplice; correte incontro alla signora che entra, chinatevi per metterle sotto i piedi un panchettino, aiutatela a indossare la pelliccia che s'era tolta, apritele l'uscio del salotto e accompagnatela fino a quello di casa; mostratevi, insomma, fanciulle che sanno d'esser donne domani e dell'adolescenza conservano le piccole mossette graziose, ma della femminilità vera hanno già il buon senso e l'accortezza. Norme per le visite ad amiche e compagne vostre sono inutili:vero? Basterà che sappiate tener conto dei consigli sparpagliati qua e là ne' diversi capitoli, dove si tratta di discrezione, di curiosità, di maldicenza, di arie, e d'altro e d'altro ancora.

Pagina 96

Il Galateo

181316
Brunella Gasperini 2 occorrenze
  • 1912
  • Baldini e Castoldi s.r.l.
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Non abbiate paura di mostrarvi impreparati o di usare un linguaggio troppo semplice e casereccio: sarete molto più simpatici di quelle piovre dei dibattiti che si incontrano un po' dovunque, ansiosi di essere ascoltati e di ascoltarsi, esibendo un linguaggio che suppongono tecnico o dotto, zeppo di espressioni sindacal-politiche o pseudo intellettuali, («la poiesi», «l'analisi strutturalistica», «nella misura in cui», «a livello di», e così via). Questo non è un linguaggio dotto, è un linguaggio prefabbricato. Rendetevi conto che la maggioranza delle assemblee è fatta di gente come noi e preferisce sentire un linguaggio più familiare e spontaneo. Badate solo a non ripetervi, a non uscire di tema, e soprattutto a essere brevi. Le assemblee hanno un sistema nervoso molto labile: sono congenitamente portate alla distrazione, al chiacchiericcio, al baccanale, al sonno.

Pagina 129

Dite pressappoco: «Abbiate pazienza, sarò retrogrado, ma non mi va, ecco tutto. Siete liberissimi di fumare la vostra erba, ma non qui. Scusatemi». Se i fumatori d'erba sono persone civili, rinunceranno a fumare. Se non lo sono, se ne andranno. Voi non vi offenderete.

Pagina 134

Il tesoro

182034
Vanna Piccini 2 occorrenze
  • 1951
  • Cavallotti editori
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Lungi dal divenire trascurata e sciatta nel vestire, abbiate della vostra persona una cura minuziosa e scrupolosa. Dacchè inevitabilmente questo stato rispettabile, altera temporaneamente anche le donne più belle, cercate di compensare ogni deficienza estetica col buon gusto l'ingegnosità del vestire, nell'acconciarvi. Anche le vesti da camera più comode e casalinghe, possono avere la loro eleganza e la loro leggiadria relativa. Non trascurate alcuna delle risorse che può offrirvi la toletta per rimediare alle forme poco aggraziate che va prendendo la vostra persona, al colorito opaco che assume il vostro viso.

Pagina 641

Se volete esser felici nei vostri figli, abbiate di mira nell'educarli, non il soddisfacimento delle loro vanità o della vostra, ma il loro perfezionamento, il loro merito reale. Occupatevi sempre; studiate per sapere, non per mostrarvi colti. Lavorate; il lavoro è dovere, è risorsa, è conforto, è fonte di consolazioni dolcissime. Leggete; i vostri libri favoriti siano quelli che dopo letti vi lasciano un po' migliori di prima. Verso la Patria siate tutto un amore ardente, e questo amore si tramuti in una prontezza sincera a ogni sacrificio. Inculcate nei figli devozione incondizionata alla Patria loro. Inculcate nei figli devozione incondizionata alla Patria loro. Non vi gettate fuori della vostra sfera naturale; studiatevi di conoscerla questa sfera, e di adempierne tutti i doveri.

Pagina 652

Il saper vivere

185985
Donna Letizia 1 occorrenze
  • 1960
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Abbiate il buon senso di ricordare che fino a poco tempo prima vi sareste ritenuti offesi se avessero azzardata la più lieve critica contro l'uno o l'altra di voi.

Pagina 88

Galateo per tutte le occasioni

187947
Sabrina Carollo 9 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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Siate puntuali: non è una festa in cui apparire sul più bello, quindi abbiate rispetto anche dell'ora. Così come non è carino allontanarsi prima della fine delle esequie, sgattaiolando via furtivamente. Affrontare simili momenti è faticoso per tutti, ma abbiate il coraggio di andare fino in fondo. Non trattandosi di un momento di gioia, è meglio evitare gli abbigliamenti chiassosi e i colori sgargianti. Da quando il nero è stato sdoganato dalla moda siete facilitati nel compito. Comunque anche le altre tonalità più scure andranno bene. Se siete facili alle lacrime cercate di piangere il più sommessamente possibile; ma se siete soliti nascondere le vostre emozioni, non giudicate chi secondo tradizione usa il fazzoletto. Il momento delle condoglianze è quello più difficile: si tratta di trovare validi argomenti in poche frasi, capaci di esprimere quanto vorreste. La cosa migliore è riportare alla memoria un ricordo piacevole della persona scomparsa, per aiutarvi a trasmettere ai suoi cari la sua vicinanza attraverso ciò che ha fatto e detto. Più facile è redigere un biglietto di condoglianze per scritto. Farete piacere a chi lo leggerà se ricorderete con stima e affetto chi non c'è più e aiuterete a mantenere viva la sua persona nel cuore di chi è stato vicino al defunto. Cercate dunque di evitare le solite formule che sanno di abitudine e di poca sincerità, e sforzatevi di trovare in voi un sentimento autentico. Se i familiari vogliono pubblicare un necrologio, scelgano per tempo il quotidiano cittadino più diffuso e adoperino una formula asciutta, in cui annunciare il giorno del decesso e quello del funerale, con l'orario e il luogo. Gli amici e i conoscenti che vorranno pubblicare il proprio cordoglio, potranno scegliere la formula che preferiscono, sempre nell'ambito della sintesi. Lasciate la fantasia correre in altri ambiti. Una gaffe in simili occasioni è più difficile da tollerare. Sempre necessario, da parte dei familiari, ringraziare per scritto le persone che hanno partecipato al dolore della famiglia. Che disponiate di biglietti personalizzati o vi affidiate alla fornitura delle società che si occupano delle esequie, rispondete ai messaggi di cordoglio anche solo con un saluto, ma sempre necessariamente a penna.

Pagina 138

Non costringete i genitori a una costante rincorsa ansiosa; - se avete a cena tutta la famiglia, abbiate l'accortezza di pensare a un menù non troppo ricercato: difficile che i bambini apprezzino lo sformato di pescatrice, mentre andranno sicuramente pazzi per le patatine. Se si intrattengono per poco tempo, un bicchiere di latte e dei biscottini li faranno probabilmente felici. Evitate di offrire caramelle e cioccolata, per non incorrere nelle occhiatacce dei genitori.

Pagina 159

Sia che abbiate bisogno solo occasionalmente di una tata per i bambini, per esempio qualche sera al mese per concedervi un'uscita rilassante, sia che, in tempi di affollamento scolastico, decidiate di affidarvi quotidianamente a una persona per la cura del vostro tesoro mentre siete al lavoro, le regole sono le stesse. un cucchiaino con la scritta "Basta un poco di zucchero..." ✓ Massimo rispetto reciproco. ✓ Una volta indagato a fondo sulle referenze e le qualità della persona a cui lasciate il piccino, fiducia. ✓ Costanza. Non cambiate baby sitter di frequente, i bambini hanno bisogno di riferimenti fissi. ✓ Spiegazioni chiare su orari (la puntualità deve essere non solo sua nell'arrivare, ma anche vostra nel permetterle di andare via quando concordato), gestione degli spuntini (suoi e dei bambini), compiti (vanno anche accompagnati a nuoto-musica- judo-ceramica-festediamichetti- biblioteca?). ✓ Lasciate sempre più di un numero - se possibile, ovviamente - da chiamare in caso di necessità. ✓ Fate in modo di stabilire alcune ore di "inserimento", ovvero di conoscenza reciproca in cui siete in casa ma senza intervenire nel loro gioco (ore che vanno naturalmente pagate). Non tormentate la tata con telefonate continue per sapere ogni movimento del vostro bambino. ✓ Lasciate un po' di libertà sui metodi. Chiariti i principi fondamentali e i no assoluti nel momento in cui fate la vostra scelta, non pretendete poi che la baby sitter si comporti proprio come fareste voi. Ognuno ha il suo stile, ognuno le sue caratteristiche. Il bambino risulterà solo arricchito da tale diversità. ✓ Non siate gelose della tata, finireste per creare tensioni. Anche se passa più tempo di voi con il bambino, la mamma è insostituibile. Abbiate fiducia nella natura. ✓ Ovviamente anche in questo caso puntualità e precisione nei pagamenti e possibilmente un piccolo regalo o una ricompensa aggiuntiva a fine trattamento. ✓ Se la baby sitter rimane con voi a lungo, un regalo a Natale è doveroso. ✓ Naturalmente, da parte sua è necessaria una notevole discrezione nei vostri confronti; inoltre, niente estranei, nè telefonate a raffica. I badanti non sono tate. Sono persone chiamate a prendersi cura dei nostri cari infermi o troppo anziani per stare da soli. Un compito importante e ancor più faticoso del precedente, visto che gli anziani sono - non sempre ma spesso - più pesanti e dunque più impegnativi da accudire dei piccoli. Oltre a quanto detto in precedenza per le tate dei bimbi, va aggiunta particolare attenzione all'attrezzatura che può alleviare la vita dell'anziano e anche quella di chi lo soccorre: bastoni, carrozzine e "comode", strumenti infermieristici, letti e biancheria speciali in caso di infermi.

Pagina 168

. ✓ Se volete mangiare, abbiate pietà e rimanete nella carrozza ristorazione. Nemmeno l'acqua sarebbe ammessa, a meno che non vogliate tenervi la bottiglia rigorosamente in mano fino alla fine del viaggio. Non sono infatti previsti spazi dove appoggiarla. ✓ Se volete ascoltare della musica, ricordatevi di tenere il volume basso anche con cuffie o auricolari, perché si sente praticamente tutto lo stesso. ✓ Se volete leggere un libro, sceglietevi uno di taglia piccola. ✓ Se volete leggere un quotidiano, scordatevelo. ✓ Quando si scende, si saluta e si augura buon viaggio a chi prosegue.

Pagina 175

Abbiate accortezza di non fare molto rumore specialmente se nel palazzo abitano persone anziane o malate, bambini piccoli o persone che fanno turni di notte. Comunque almeno nelle prime ore del pomeriggio dovrebbe essere rispettato un periodo di silenzio, così come dopo le 9.00 di sera fino alla stessa ora la mattina. Capita poi l'occasione in cui, per ristrutturazioni o lavori di manutenzione, è inevitabile infastidire i vicini con rumori, a volte anche forti. Fate in modo che i lavori durino il meno possibile - mai nel fine settimana - scusatevi con le persone che abitano accanto e fate loro sapere con esattezza la durata dell'incomodo.

Pagina 191

Buon per voi se non temete gli intrusi, ma abbiate rispetto per chi invece è più diffidente. -Non chiudetelo però sulla faccia del vicino che sta entrando dopo di voi. Tenere aperta la porta anche a lui è un gesto di cortesia che non costa nulla ma che mantiene in buono stato i rapporti. -Non immischiarsi nelle faccende altrui, ma nemmeno ignorare gli eventi più felici o evidenti come una nascita, un matrimonio, un incidente. -Presenziare alle riunioni di condominio. Sono noiosissime, è vero, ma non si può mancare sempre. Sono tra le poche occasioni di confronto specifico con i vicini che si hanno. -Se si apre inawertitamente la posta altrui, perché finita per errore nella nostra cassetta delle lettere, portarla immediatamente al proprietario scusandosi o, in caso di rapporti formali, inserirla nella corretta cassetta avendo cura di scrivere sulla busta una piccola nota: "aperta per errore".

Pagina 193

. ✓ Abbiate un po' di senso di responsabilità. Non infilatevi in situazioni pericolose per il gusto dell'avventura o per dimostrare qualcosa. ✓ Se viaggiate all'estero, abbiate rispetto di usi e costumi dei popoli che vi ospitano. Andare in un altro paese è come entrare in casa d'altri. ✓ Non fotografate ogni cosa come giapponesi impazziti. Ricordare attraverso le foto è piacevole, ma non dimenticate di godervi la vacanza nel tentativo di schedarla per immagini. E soprattutto non mettetevi in posa accanto a ogni edificio o monumento-simbolo del luogo in cui vi trovate, come per assicurare chi vedrà la foto (o voi stessi?) che ci siete stati davvero. Se proprio vi viene un'idea simpatica, mettetela in atto, ma con intelligenza e rara continenza - la torre di Pisa l'hanno sostenuta praticamente tutti, nell'illusione ottica delle fotografie, quindi lasciate perdere. ✓ Non fotografate persone che non conoscete, come se fosse scontato che a loro faccia piacere. Considerare qualcuno "pittoresco" tanto da finire nel vostro rullino non è necessariamente fargli un complimento. Fate attenzione alla sensibilità altrui: se potete, chiedete il permesso, se negato, non insistete. ✓ Non ordinate spaghetti invece del piatto locale per lamentarvi poi che sono scotti e con un sugo improponibile. ✓ Se visitate una città, abbiate rispetto per chi sta lavorando e non è come voi rilassato e con parecchio tempo a disposizione, dunque cercate di non essere d'intralcio. ✓ È cortese imparare quelle due o tre parole nella lingua del posto, sicuramente buongiorno, buonasera e grazie.

Pagina 198

Non se ne può fare una colpa a nessuno, pertanto abbiate la pazienza di aspettare. È consentito interrompere solo nel caso in cui la persona che vi parla stia cominciando a raccontare un episodio o un concetto che vi aveva già esposto in precedenza. Con atteggiamento di chi è concentrato ad ascoltare, annuite aggiungendo un generico "certo, come mi dicevi l'altra volta". In questo modo darete a intendere di aver colto nella ripetizione l'intenzione di sottolineare il concetto e non l'arteriosclerosi di chi parla. Eviterete di dover scegliere tra lo sgradevole imbarazzo del vostro interlocutore e una noiosa ripetizione dettagliata a voi stessi. Quasi banale ricordarlo, in qualunque caso non bisogna mai e poi mai sbadigliare in faccia al prossimo che parla, a nessuna ora del giorno e della notte. Attenzione alle domande: sono un'arma a doppio taglio. Se dimostrano interesse e possono aiutare ad aumentare il grado di confidenza, approfondendo la conoscenza interpersonale, è anche vero che possono essere sgradevolmente indiscrete. Usate sempre molto tatto, procedete per piccoli passi e cercate di capire il limite. In generale se domandate per sincero interesse verso l'altro - e non per gratuita curiosità o peggio per cercare difetti e frustrazioni - il limite da non superare vi apparirà naturale. Evitate comunque di immischiarvi nelle conversazioni altrui, se non vi vengono fatti palesi inviti a intervenire. Un'ultima fondamentale attenzione, spesso e volentieri sgradevolmente disattesa: guardate chi vi parla. Sono decisamente detestabili e cafoni quelli che si guardano in giro come a cercare qualcun altro mentre si sta conversando con loro.

Pagina 26

Se volete esibirvi in discese spericolate, zigzagando a una velocità di crociera che rasenta i 100 all'ora tra ignari e tranquilli sciatori della domenica, cercatevi piste nerissime e solitarie, oppure abbiate il coraggio di infilarvi in un fuoripista. Se volete rischiare di sbattere, assicuratevi almeno di andare contro un abete e non un'altra persona. I genitori ammoniscano le proprie schegge impazzite che meglio note con il nome di piccoli sciatori al rispetto degli altri durante le discese. Lo snowboard è divertente, ma la neve è fredda. Non potete sostituirvi ai cannoni sparando tormente di neve sugli altri ogni volta che frenate. Fate in modo di imparare bene la tecnica prima di lanciarvi per le piste. Se state facendo una passeggiata su un sentiero di montagna, in estate, ricordatevi di salutare le persone che incrociate lungo il cammino, come buona abitudine sulle cime. Se trovate qualcuno in difficoltà, mettetegli a disposizione i vostri mezzi (telefonino, eventuali appoggi, medicazioni, acqua). I rifugi suono luoghi di ospitalità, non di invasione. Abbiatene rispetto e attenetevi alle regole. Non attraversate campi coltivati. Non usate moto e fuoristrada sui sentieri di montagna.

Pagina 60

Il pollo non si mangia con le mani. Galateo moderno

188675
Pitigrilli (Dino Segre) 1 occorrenze
  • 1957
  • Milano
  • Casa Editrice Sonzogno
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. - Non ve ne abbiate a male, signore - gli disse il presidente: - io ho l'abitudine di disprezzare ciò che ho intenzione di comperare. Infatti pochi minuti dopo fu apposto al quadro il cartellino «comperato dal signor Presidente della Repubblica».

Pagina 78

IL nuovo bon ton a tavola e l'arte di conoscere gli altri

190822
Schira Roberta 1 occorrenze
  • 2013
  • Salani
  • Milano
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. - Se volete andare al ristorante con i figli, abbiate l'accortezza di sceglierne uno adatto sia per gli spazi che per il menu, ma soprattutto per l'atmosfera generale. Mettetevi nei panni della coppietta al tavolo vicino e pensate se vi farebbe piacere avere gli occhi e le orecchie di un ragazzino appiccicati addosso. - Se organizzate una cena con gli amici, prevedete una portata e un angolo dedicato ai bambini o ai ragazzi: si divertiranno di più. - Se optate per uscire in un locale adatto a loro, portatevi comunque un foglio e delle matite. In molti paesi del Nord Europa, per esempio, è normale che la tovaglietta sia un foglio bianco e che le mamme vengano dotate di una bella scatola di pastelli colorati. - Se vostro figlio è maleducato a tavola chiedetevi: da chi ha preso esempio? - Non sgridateli davanti a tutti mettendo a disagio l'intero ristorante; fatelo a casa con calma con un semplice trucco: sedetevi a tavola e mimate, esagerando un po', il loro comportamento. Vedersi «dall'esterno» sarà molto utile.

Pagina 100

La giovinetta educata alla morale ed istruita nei lavori femminili, nella economia domestica e nelle cose più convenienti al suo stato

192039
Tonar, Gozzi, Taterna, Carrer, Lambruschini, ecc. ecc. 5 occorrenze
  • 1888
  • Libreria G. B. Petrini
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
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Disossate il vostro pezzo di bue, legatelo collo spago rotolando in pezzo riquadro ; cogli ossi si formerà un ottimo brodo, purchè lo abbiate a tenere d'occhio con ogni cura, sia schiumandolo che moderandogli il fuoco, come si è detto, all'uopo di ottenere ad un tempo un brodo nutritivo e un allesso tenero e saporito. Guarnite il vostro pezzo di bue sia di una salsa di pomi d'oro, sia di cavoli tagliati in quarti, passati prima in acqua bollente e cotti poscia nel brodo grasso della pentola d'allesso, da cui caverete le carote intiere; quindi tagliatele in due parti. Attorniate il vostro pezzo di bue allesso con un cuoricino di cavolo e una fetta dì carota alternatamente. Potrete aggiungere eziandio un grosso salsicciotto, che avrete fatto cuocere coi cavoli, riducendolo a fette e soprapponendo ad ognuna di esse un cuoricino di cavolo.

Pagina 237

Bisogna perciò che abbiate la cura di raccorla di mano in mano che ve n'è, di riporla in luogo asciutto, per averne in quella maggior quantità che potete, imperciocchè, lasciandola lungamente all'azione del fuoco, consuma. Giova qui avvertirvi d'una cosa, ed è, che certe famiglie sogliono concedere la cenere alla serva; questa è una cattiva massima di economia, imperciocchè mettono la serva nella tentazione di bruciare molta legna per aversi più cenere che può; sarebbe molto più vantaggioso a queste famiglie se dessero alla medesima una lira alla fine del mese, quando avesse risparmiato maggior quantità di combustibile.

Pagina 261

Abbiate, figlie, grande stima della vita, e finché ve ne resta un momento, adoperatela ai nobili destini per cui Iddio ce l'ha data. Gran che ! nascendo verme della terra, può l'uomo, dice il poeta,

Pagina 52

Abbiate cura pertanto della vostra salute, figliuole ; essa é come il sole della vita, tramontato il quale nulla più ride al mondo. E vivrete sane, se vi manterrete sobrie ed operose. Non piglia ruggine il ferro che lavora. Mentre che sano però vedete che il corpo cresca agile e forte : sono queste le condizioni a fare buona prova nella lotta incessante per la vita. Come sareste madri di degna prole, se veniste su floscie, accasciate ed infermiccie? La facilità in compiere le cose giovevoli alla vita costituisce l'acquisto dell'arte nelle svariate sue gradazioni, mestiere, professione, arte nobile o bella. Voi imparatela l'arte, e mettetela da parte : potreste averne grande necessità nella vita. È un braccio di più che uno acquista allora che impara a fare una cosa utile: e più se ne sanno delle cose, più una persona è stimabile e cercata. Ponete mente, non vi sono arti servili, tutte sono degne dell'uomo libero, e conferiscono alla sua dignità ed indipendenza, anche le meccaniche e manuali. Quelle poi necessarie al buon governo della casa sono le più adatte all'indole della donna, e le più pregiate in essa. Nessuno apprezza una ragazza che non sa adoperare i ferri e l'ago, ovvero maneggiare al bisogno la granata, la mestola ed il ramaiuolo. Regina della casa, può la donna restare straniera alle occupazioni di essa? Nessuno vi veda mai, figliuole, colle mani in mano, scioperate, ciondoline e solo buone a mettere lingua nei fatti altrui. Nulla di peggio. Accudite anzi sollecite il tempo, e moltiplicatelo con incessante operosità nelle cose convenienti ed utili al vostro stato. Acquisterete così facilità e grazia in esse, rinvigorirete la fibbra, e tenendola in moto non vi prenderà contagio di malattia. L'essere sane, vigorose, sciolte nell'operare, credetelo a me costituisce tale grazia, a cui nessuna regge in confronto. - Ma ecco un esempio di ragazza molto bene allevata, dalla quale parecchie cose avete da imparare, anche per quello che riguarda la cura delle facoltà vostre esteriori.

Pagina 54

Non prendete il cucchiaio e la forchetta come se aveste da imbrandire una spada ; ma tenete l'uno col pollice e coll'indice, sostenendolo col medio, e l'altra col pollice e col medio premendola coll'indice: non colmate il cucchiaio, nè colla forchetta infilzate troppa roba, ancorchè fosse appetitosa molto e tale da farvi correre l'acquolina in bocca, perchè non abbiate fa rendere le labbra lucide per untume, a spalancare la bocca ed a gonfiare le gote, imperciocchè le son queste sconcie cose. Non toccate le pietanze colle mani, ma col coltello e colla forchetta, né col dosso di esse o col dito tergetevi le labbra, ma sì al tovagliuolino, che è fatto per questo: rompete il pane colle mani o tagliatelo col coltello. Invitate a pranzo fuori di casa, non mettetevi a tavola prima degli altri, ma aspettate, che il padrone vi collochi; non ispiegate il tovagliuolino, nè mettetevi a mangiare prima che il padrone o la persona più distinta v'abbia dato l'esempio ; non fate le smorfie; non mostrate predilezione più per una vivanda che per un'altra; lasciate sul tondino la vivanda che non volete più mangiare, che non è necessario di sforzarvi quando n'avete abbastanza ; astenetevi dal tossire, dallo sputare, dal soffiarvi il naso più che potete, e nel bisogno abbiate quei riguardi che abbiamo detto più sopra. Non soffiate sulla minestra, non fiutate le vivande, che ciò fa nausea; non mangiate con troppa fretta nè con troppa lentezza; non succhiate le ossa per trarvi il midollo, nè rosicchiatele per ispolparle, ma staccate la carne col coltello, altrimenti lasciatele; non toccate colla forchetta o col cucchiaio il piatto comune, nè rimettete nel piatto comune ciò che fu già nel vostro ; non presentate ad altri ciò che voi già gustaste, non fregatevi i denti col tovagliuolino, nè con esso asciugatevi il sudore. Quando prendete il bicchiere dove v'hanno mesciuto vino od acqua, procurate d'avere le mani pulite, onde non insudiciarlo, non prendetelo con due mani, nè votatelo in bocca come il votereste in un imbuto, ma bevete con bel garbo, guardandovi dal fare gorgoglio nella gorgia ; tergetevi col tovagliuolino la bocca prima e dopo. Non riempite troppo il bicchiere, nè lasciatelo pieno sulla tavola,onde evitare il pericolo di versarlo, chè questa sarebbe una sgarbatezza. Guardatevi, bevendo, dal tossire. Non porgete altrui il vino che voi avete già gustato, meno che la persona sia domestica. Non fate la zuppa secreta, cioè non bevete con la bocca piena di pane od altro, perchè vi mettereste nel pericolo di sbruffare in faccia ad alcuno, sopra i piatti o di fare altre sconcezze. Non bevete nè a tondini nè a piatti.

Pagina 86

Saper vivere. Norme di buona creanza

193513
Matilde Serao 1 occorrenze
  • 2012
  • Mursis
  • Milano
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Se avete un gaio ritrovo di amici, andateci subito e passate, così, il fatidico momento della mezzanotte, e abbiate una emozione di allegria, non una emozione di ricordi: se avete un elegantissimo ritrovo mondano, dove sapete di trovare della gente molto simpatica, un vostro amabile flirt, un amico spiritoso, andateci subitissimo a flirtare e bevete dello champagne e abbracciate lietamente l'amico: evitate la solitudine: evitate i ricordi: non guardate gli antichi ritratti non guardate nei cassetti che da tempo non avete aperti: la tentazione è grande, ma vincetela, se no, voi rimpiangerete troppo il passato e finirete per piangere. Ciò è di pessimo augurio! E nel giorno di Capo d'Anno, abbiate la ferma volontà di esser sereno: di non trovare troppo meschino il dono che vi si fa e di non badare al dono che manca: di accogliere bene ogni più umile voto: di contentarvi di quanto la vita vi dà: di non aver nervi: di compatire ai nervi altrui: di aver della bonomia nel cuore e dell'equilibrio nella mente: di perdonare ogni capriccio e di non aver capricci: di lasciarvi andare quietamente alla corrente dell'esistenza, senza trovarla né troppo buona né troppo cattiva. Fate le visite che più vi piacciono: abbiate una filosofia ottimista o, almeno, uno scetticismo giocondo. E rammentatevi che chi sa vivere un giorno, sa vivere un anno, e che un anno può governare tutta la vostra vita.

Pagina 149

Nuovo galateo. Tomo II

194690
Melchiorre Gioia 1 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
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Il notissimo Dacier, entusiasta della scienza degli antichi, ascoltando un giorno una dama che non ne parlava con troppo rispetto, e principalmente del divino Platone, le disse con tutta la gentilezza degli eroi d'Omero: Certamente madama non degnasi di leggere altro scrittore antico che Petronio (ciascun sa che Petronio é l'autore diletto de'dissoluti): Perdonate, replicò ella, io aspetto per leggerlo, che voi ne abbiate fatto un santo. Chi vorrebbe dare al frizzo di quella dama la taccia di impulito?

Pagina 147

Galateo morale

197645
Giacinto Gallenga 9 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
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Abbiate in presenza dei servi i massimi riguardi alla moglie, ai figlioli; evitate in loro presenza i diverbi, le rivelazioni di fatti che richiedono la massima segretezza; onde non venga meno in loro la reverenza a voi, alle donne vostre, ai vostri figli, amici, congiunti; e non diasi occasione a dispiaceri e a danni di cui possono rendersi autori quei servi che non fossero modelli di discrezione. Marito, non prender parte coi servitori contro la moglie; moglie, non contro il marito; figli, non contro il padre e la madre vostra, contro le sorelle, contro un vostro superiore o compagno, qual ch'esso sia. Non permettete, genitori, in soverchia famigliarità dei servi verso di voi o verso i vostri; ciò non conferisce al rispetto che avete diritto e dovere di esigere per voi e per gli altri da loro.

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Date il vostro nome chiaro e preciso ai servitori che vi debbono annunziare; ed abbiate sempre in tasca qualche carta di visita da consegnare in assenza dei padroni per non obbligare i servi a fare degli sforzi per ricordarsi il vostro nome, e i padroni a torturarsi il cervello per indovinarlo dietro le imperfette indicazioni delle persone di servizio. Non insistete, allorché vi vien detto che i padroni non si trovano in casa; ciò è come dar ad intendere che voi sospettate il contrario. Vi sono tanti casi in cui un'occupazione importante, una indisposizione, un colloquio con altre persone non permette loro di ricevervi in quell'istante. Non avvi in ciò pur l'ombra di un affronto; giacché non havvi modo più civile di liberarsi da una visita che sarebbe causa di ritardo al disbrigo di un affare importante, il cui differimento potrebbe recar grave danno. Ciò non esclude la stima e l'affezione verso il visitatore; e si dimostrerebbe davvero stupido ed indiscreto chi ne traesse pretesto di offendersi e di tenere il broncio. Per altro chi fa dire di non essere in casa non deve parlare in modo da essere udito dal visitatore; né tanto meno deve farlo attendere e mandargli a dire dopo un certo tempo da colui che glielo ha annunziato, che il padrone non c'è; sarebbe lo stesso come dirgli: c'è, ma non per lei! e s'avrebbe ragione, in tal caso, di risentirsene. Alcuni si permettono entrare in casa altrui senza farsi annunziare ove accada che essi trovino aperta la porta dell'abitazione. Non v'ha inciviltà maggiore di questa. Si deve fare ogni sforzo per farsi udire da qua di dentro; e qualora non possiate, farete meglio ad andarvene e non penetrare nell'appartamento col rischio di farvi sorprendere ed accusare, per lo meno, d'indiscrezione. E nemmeno, giunti in anticamera od altro luogo, dietro invito dei padroni o dei servi, dovete insinuarvi nelle sale più riservate prima di esserne sollecitati (né origliare, sopratutto, alle porte). Ad un'umile fortuna non è sempre data di arredare con egual lusso e proprietà tutto l'alloggio, o forse la camera in cui vi si riceve non è decentemente ammobigliata fuorché a spese di tutte le altre. La povertà non è delitto, ma il gentiluomo cerca onestamente di dissimularla; a nessuno per quanto famigliare, è lecito di violare dei misteri sotto i quali si nascondono talora durissime privazioni e sofferenze ineffabili.

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Abbiate l'occhio ai ragazzi che conducete in compagnia vostra affinché non commettano guasti e non siano obbligati coloro a che intendete di far cortesia, a guardarsi la persona, gli abiti, i mobili dalle loro imprese di qualsivoglia natura.

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Abbiate sempre una buona parola per tutti, fuorché pel curioso e pell'indiscreto che vanno a trovarvi col solo scopo di schiacciare la noia, o che intervengono senza essere stati da voi invitati, a rimorchio di una vostra conoscenza che si prende la libertà incivile di introdurveli, motu-proprio, in casa e di farli partecipare al vostri divertimenti. E neanche si devono risparmiare - senza per altro adoperar soverchia sgarbatezza, onde non inimicarsele — quelle certe persone che s'immettono arditamente nel vostro domicilio per ispiare le vostre azioni e notar le persone che si recano da voi. Questi audaci importuni sono per l'ordinario ciarlieri eziandio; e voi non ignorate che le chiacchere degli imbecilli e dei maligni trovano sempre degli orecchi pronti ad accogliere le loro goffaggini e le loro calunnie.

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Procurate di eliminare l'inquietudine dalla vostra faccia, dai vostri discorsi, insomma non abbiate l'aria di temere per lui, di fargli i conti dei dì che gli restano, poiché sarebbe lo stesso che allearsi colla malattia per precipitare l'ammalato. E se questi viene per disgrazia a mancare, non è d'uopo, qualunque sia la vostra convinzione, di affannarvi a convincere quei di casa che ne fu carnefice il medico colla sua ignoranza. Questo si chiama mettere ad altrui la disperazione, il rimorso nell'anima. Aspettate per fare queste confidenze che il dolore siasi calmato e soltanto per ovviare ad ulteriori disgrazie che potessero derivare dall'incuria o dall'inettezza riconosciuta nel curante. E bisogna poi avere molti riguardi e andar come si dice col calzare di piombo prima di metter odii e sospetti attorno a una persona che non ha il più delle volte veruna colpa dello sfortunato esito della sua assistenza.

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Non precipitatevi, appena verranno i servitori a dare il serviti in tavola, verso la sala da pranzo, né, là giunti, abbiate l'imprudenza di scegliervi da voi stessi il posto; questo vi verrà assegnato dai padroni. Non mostrate dispiacere del sito che vi hanno destinato, né di avere al fianco questa o quell'altra persona; né commettete lo sgarbo di cambiare il posto con altri. Per questo approvo assai l'usanza di scrivere su appositi cartellini i nomi dei convitati, giacché così si vien ad evitare la seccatura delle discussioni sulla precedenza e il perditempo delle cerimonie. Ma con tal sistema fa d'uopo di molto tatto, di molta pratica delle convenienze, molta conoscenza dei caratteri dei convitati per parte dei padroni di casa; onde non offendere la suscettibilità delle persone. Lasciate prima sedere a tavola le signore e le persone a voi soprastanti di età, e di condizione. Appena seduti, salutate con un cenno cortese di capo, con qualche graziosa parola i vostri vicini. Se avete ai lati delle signore, siate loro gentili di ogni possibile attenzione, servendo loro da bere, porgendo loro i piatti, ecc.

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La seconda, abbiate riguardo ai servitori; qualche monetuccia, un pezzettino di carta al personale di servizio varrà ad ingraziarvelo (e ciò non è sempre inutile a chi frequenta la società) e varrà, eziandio a dimostrare che i pranzi, se avete l'abitudine di accettarli, non formano per voi un ramo di speculazione. Anche un'avvertenza e finisco. Ogniqualvolta siete intervenuti a un pranzo, a una serata da un parente, da un amico, da qualunque persona, dovete, sotto pena di grave mancanza al galateo, far loro una visita entro la quindicina dal giorno della serata o del pranzo. Quando non accettate invito, dovete immediatamente scusarvene con una lettera di ringraziamento per dimostrargli la vostra gratitudine, il vostro dispiacere di doverlo rifiutare, e non lasciare chi vi ha usato gentilezza incerto della vostra venuta.

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Non abbiate paura d'un filo d'aria che vada a colpire i vostri bambini: non vi spaventi un piccolo mal di capo, una leggera infreddatura: insomma non opprimeteli di cure soverchie che avranno per effetto di renderli timidi, cagionevoli, inetti. Avvezzateli dai loro teneri anni alle privazioni, ai sacrifizi; avvezzateli a soffrire, avvezzateli insomma alla vita quale si presenta poi nel corso degli anni. «Ma non basta — è sempre il D'Azeglio che vi parla — avvezzateli a soffrire il caldo e il freddo, le intemperie, perchè sapete che inevitabilmente dovranno esporsi in appresso a soli ardenti, a nevi, a pioggie, ecc.: e, poi non potendo ignorare che i figli saranno esposti ugualmente a delusioni, a sventure, pensate anche da questo lato ad avvezzarli a soffrire. Insomma i bambini hanno diritto di non essere sacrificati ad inopportune e dannose tenerezze. Bisogna avvezzarli a patire, ed ubbidire quando il dovere e la necessità lo impongono». Non s'hanno quindi a soddisfare tutte le voglie, tutti i capricci dei fanciulli, e conviene anzi qualche volta lasciarli alle prose coi disinganni e coi dispiaceri. Né ciò vuol mica dire contrariarli sistematicamente, poiché ciò servirebbe unicamente ad irritarli, e predisporli alla ribellione. Guai se essi s'accorgono che voi siate dalla parte del torto, che le vostre opposizioni sono guidate, piuttosto che dalla ragione e dall'affetto, dal capriccio e dall'ostinazione. Non seguite la moda ridicola e dannosa di mandare in volta, i ragazzi colle gambe nude per far pompa delle loro carni morbide, bianche, rigogliose, come fareste di una poppatola, a costo di far guadagnare a quei poverini delle costipazioni; non fate dei figli vostri, dei soggetti da esposizione; avvezzateli anche da fanciulli alla dignità e al riserbo. A qualunque condizione essi appartengano, sia il vestir loro decente e modesto, onde non abbiano ad inorgoglirsi osservando la differenza tra i loro abiti costosi e brillanti con quelli dei fanciulli delle classi inferiori; poichè ciò farebbe nascere in loro un sentimento di disprezzo per la mediocrità e povertà, mentre voi sapete che il disprezzo voi non dovete in quei teneri cuori ispirarlo fuorché per il vizio.

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Proprietari che avete un cuore pensate che anche i portinai sono di carne ed ossa, e non abbiate quindi la crudeltà di lasciarli ammuffire ed abbrutirsi in quei sozzi, ed angusti bugigattoli dove stentano a muoversi e a respirare in un ambiente ammorbato dal soverchio ammucchiarsi delle persone, e dove l'aria già troppo scarsa e, per così dire, stagnante trovasi per di più viziata dai mortiferi efflussi dello stufe e dei bracieri. I portinai hanno il dovere di servirvi, di esporsi anche, se occorre, ai più gravi rischi per assicurare voi e i pigionanti vostri; ma non avete voi il diritto di attentare alla loro salute, alla loro moralità, negando ad essi l'aria, lo spazio ed il sole. Proibite loro assolutamente di ubbriacarsi: il portinaio deve essere, nella modesta sfera delle sue attribuzioni, circondato di quel prestigio che è indispensabile per mantener l'ordine nella casa affidata alla sua custodia. Devon essere i suoi pregi essenziali la buona condotta e l'urbanità, con tutti e particolarmente con gl'inquilini dello stabile a lui affidato.

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Signorilità

199498
Contessa Elena Morozzo Della Rocca nata Muzzati 1 occorrenze
  • 1933
  • Lanciano
  • Giuseppe Carabba Editore
  • paraletteratura-galateo
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E non abbiate paura di suggerire, di affermare queste cose, perchè, ciò facendo, produrrete un ideale che si rivestirà di forma materiale. In questo modo utilizzerete agenti fra i più sottili e potenti dell'universo».

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Come presentarmi in società

200410
Erminia Vescovi 1 occorrenze
  • 1954
  • Brescia
  • Vannini
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Abbiate pazienza con costoro, o gentili lettori e lettrici, che mi avete seguito fin qui. Della loro scortesia la colpa può essere una educazione trascurata, una indole infelice: perciò non sarebbe generoso, e forse nemmeno giusto, esiger da loro quello che invece dovremo esigere rigorosamente da noi. Anch'essi, colla frequentazione assidua di persone ben educate, col ricever da loro prove costanti di cortesia, posson pian piano essere indotti a far un esame di coscienza, ed esser punti dalla buona e nobile volontà di fare altrettanto. Ognuno nella società faccia tutto quanto può di meglio, colla parola e coll'esempio, per diffondere la vera gentilezza, e come il progresso si mostra sempre più confortante nello sviluppo della cultura e nella mitezza dei costumi (nonostante le querimonie di certi brontoloni!) così si giungerà anche, e forse fra non molto, a far sì che universalmente regni anche la correttezza dei modi, l'arte di ben trattare, in qualsiasi ceto sociale. E in questo, come in tutto il resto, l'Italia nostra, gentil sangue latino, deve stare al primo posto!

Come si fa e come non si fa. Manuale moderno di galateo

200795
Simonetta Malaspina 13 occorrenze
  • 1970
  • Milano
  • Giovanni de Vecchio Editore
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Abbiate rispetto del morto e dei suoi parenti, e condividete il loro dolore, tenendo un atteggiamento di circostanza. Dopo la cerimonia potete fare le condoglianze ai parenti del defunto, ma se.vi accorgete che non è il momento opportuno rimandate questa formalità ad altra circostanza: ancora una volta il galateo s'identifica con la comprensione e l'adattamento alla particolare occasione. Se non vi riesce di dire due parole per esprimere le vostre condoglianze, limitatevi a stringere sentitamente la mano delle persone in lutto. Gli amici del defunto non sono obbligati ad accompagnarlo fino al cimitero, a meno che non siano espressamente pregati da qualcuno della famiglia: in questo caso non possono esimersi. Al funerale di una persona amica non è necessario che le donne vestano di nero: ma comunque devono escludere categoricamente le tinte vivaci e avere sul capo un velo nero. Gli uomini avranno una cravatta scura, possibilmente nera. Soltanto i bambini possono indossare abiti comuni.

Quando togliete la tenda, abbiate cura di controllare che il luogo sia nelle stesse condizioni in cui lo avete trovato. Eliminate le cartacce, i barattoli vuoti, le bottiglie inservibili: non nascondendo il tutto dietro un cespuglio o buttandolo in un ruscello; se proprio non c'è una pattumiera nelle vicinanze, rassegnatevi a portare via tutto con voi o almeno a sotterrarlo. Se siete in un campeggio già organizzato, attenetevi alle regole, tenendo conto delle persone che si trovano nelle tende accanto, e rispettando turni per il bagno, per l'acqua, ecc. La maggiore libertà non deve certo consentirvi di mostrarvi in abbigliamento intimo o trasandato, giacché anche per un campeggiatore valgono le solite regole della decenza e del rispetto per il prossimo. Se andate al campeggio con altre persone, state al gioco sino in fondo, e non fatevi venire nostalgie per le comodità di casa vostra o dell'albergo: fareste la figura del guastafeste, incapace di apprezzare i vantaggi di una vacanza insolita, all'aria aperta. Per evitare sorprese, comunque, partite bene organizzati, con le idee chiare su quello che vi aspetta, con spirito di adattamento e con un po' di spensieratezza.

Mettete nel frigorifero qualche bottiglietta di succo di frutta ma abbiate anche una buona scorta di arance e limoni con i quali preparerete, il mattino dopo, un'ottima bevanda da mettere in un paio di caraffe di cristallo (o- vetro). Gil invitati non gradiranno soltanto liquori ma accetteranno con piacere qualche bibita fresca. Terzo consiglio: non fate in casa pasticcini e torte, a meno che non siate cuoche abilissime. Ordinate tutto dal vostro fornitore, calcolando tre o quattro dolci a persona e altrettanti salatini. Nei buffet, specialmente se si tratta di un cocktail, è preferibile offrire tartine di piccolo formato, stuzzichini in genere, piccoli panini farciti. Le esigenze cambiano secondo l'ora, il tipo di ricevimento e l'età degli invitati. Per un buffet destinato ai ragazzi, bisogna calcolare il maggiore

Può anche darsi che abbiate ragione e che subito troviate altri disposti a darvela, ma non è il caso di esporre le vostre rimostranze con tanto chiassoso sdegno. Una volta giunti all'agognato primo posto, sbrigate sollecitamente ciò che dovete fare tenendo conto degli altri che attendono.

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È quindi necessario che abbiate i denti in ordine, puliti, sani. Se nel mangiare vi si infila nei denti un frammento di carne o una briciola di pane, evitate di fare smorfie con la bocca al solo scopo di togliere con la lingua la causa di tanto fastidio. E soprattutto guardatevi bene dall'usare lo stuzzicadenti. Non servirà coprire il gesto con la mano o goffamente con il tovagliolo. Non fareste che rendere più evidente la vostra ineducata manovra. I denti - si dice - diventano più bianchi e più belli se ogni sera si prende una mela a morsi. Seguite pure questo consiglio, ma non dimenticate che a tavola queste esibizioni sono categoricamente escluse. Rimandate l'operazione di pulizia a quando sarete soli nella stanza da bagno.

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Abbiate riguardo per gli altri e non siate egoisti. Non fate i furbi, per il solo gusto di imbrogliare: rispettate i turni, non trattenete il resto che vi è stato dato in più, cedete il posto a sedere o il passo a chi di dovere, scusate chi vi urta senza volerlo, non imprecate contro chi vi sorpassa con l'automobile... Guardate il mondo con simpatia e discrezione, e siate sempre ben disposti verso tutte le persone.

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Lo ritroverete, non abbiate paura. Se però vi trovate in un paese straniero, rivolgetevi soltanto ai facchini autorizzati. Se al momento del pagamento vi chiede una cifra esorbitante (diversa da quella regolamentare, di solito precisata in cartelli all'ingresso della stazione) non fate il pitocco, sia pure per una questione di principio. Il facchino troverebbe centomila e una ragione per giustificare la sua richiesta: se volete evitare scene e discussioni spiacevoli, rassegnatevi. Altrimenti preparatevi a sostenere un colloquio non precisamente pacato!

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Sia che riceviate spesso, sia che no, è bene che abbiate sempre un bar abbastanza fornito di bottiglie. Come minimo consigliamo: una bottiglia di cognac, una di whisky, una di liquore dolce per le signore e almeno una bottiglia di buon aperitivo. A questo minimo indispensabile si possono aggiungere una bottiglia di gin (necessario per certi cocktail), una di vodka, una di grappa, una di rum, una di maraschino, e altre a vostra scelta. Come accessori sono necessari un secchiello per il ghiaccio, uno shaker per preparare i cocktail (e amalgamare liquori di diversa intensità), uno spremilimoni, un coltellino per tagliare la scorza degli agrumi. Se non vi piace il mobile-bar, potete mettere le bottiglie su un vassoio o su un carrello a portata di mano. Di solito è il padrone di casa che serve i liquori: si presuppone che egli se ne intenda più della moglie. Non è mai la cameriera a servire i liquori. I bicchieri non vanno riempiti fino all'orlo, soprattutto nel caso particolare del cognac che viene servito in bicchieri a pallone molto grandi, o del whisky che si beve in bicchieri simili a quelli da bibita. La bottiglia non va messa sul tavolo: lasciatela a disposizione degli ospiti su un tavolino a parte, su un vassoio, o su un carrello. Non si beve un liquore in un sorso solo, nemmeno se volete darvi le arie di grande bevitore; e neppure dovete centellinare il liquido con aria leziosa. Non trattenete il liquido in bocca, e non schioccate la lingua. Non umettatevi le labbra come un gattone che si pulisce i baffi dopo aver bevuto il latte. Se il padrone di casa vi rinnova l'offerta, potete rifiutare senza offenderlo. Non lasciate il vostro bicchiere a destra o a sinistra col solo risultato di confonderlo con quello degli altri. Non abusate dell'ospitalità dei vostri amici. Bevete sì, ma con moderazione, e se non siete abituali all'alcool, o non vi piace, o semplicemente non lo reggete, chiedete una bevanda analcolica. I liquori dovrebbero essere sempre di ottima marca. Anche chi non ama bere, ha l'obbligo di essere informato sulla qualità dei liquori che offre agli amici, riservando ad altre cose il desiderio di risparmiare. Non si bevono liquori di mattina. Il liquore si offre dopo il caffè a colazione, nel pomeriggio o al termine di un pranzo la sera. I bambini non devono bere liquori, neppure per assaggiarli. Agli adolescenti è permesso bere, ma in circostanze eccezionali e in quantità limitatissima.

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Non potete rifiutare, a meno che non abbiate una ragione validissima. In fondo la richiesta dei neo-genitori presuppose molta stima e simpatia nei vostri confronti dal momento che loro desiderano intrecciare con voi un rapporto di quasi parentela. Ma se questa prospettiva vi sembra troppo impegnativa, rassicuratevi, poiché oggi non si fa più troppo caso a certi obblighi. Ma supponiamo che abbiate accettato l'invito con entusiasmo. Quali saranno i vostri doveri nei riguardi del neonato? Il giorno del battesimo provvederete a inviare un elegante panierino di confetti rosa o celesti ai genitori. Li manderete insieme con un bel cesto di fiori bianchi per la mamma e con un regalino per il neonato: regalino che di solito consiste in un oggetto d'argento (medagliette, portatovaglioli, ecc.), secondo i gusti e le possibilità. Il padrino, poi, regalerà alla comare-madrina una coppa d'argento piena di confetti: quest'ultimo regalo non è obbligatorio, ma è ormai entrato nell'uso di molte località italiane. Perciò ognuno si regolerà come crede e come le circostanze gli impongono. Al sacerdote che avrà celebrato il battesimo, il padrino consegnerà dopo la funzione un'offerta in busta chiusa per la chiesa. Una mancia ai chierichetti. La Chiesa vuole che almeno uno dei due (padrino o madrina) sia di religione cattolica ed esclude i divorziati che si siano risposati, i minorati psichici e gli scomunicati. Se per il battesimo occorrono padrino e madrina, in quanto simbolicamente e in caso di necessità essi avrebbero il compito di sostituirsi ai veri genitori, per la cresima è diverso. Per la bambina ci vorrà solamente la madrina, e per il bambino solamente il padrino. Costoro non hanno compiti particolari e la loro responsabilità futura, nei confronti del cresimando o della cresimanda, è molto più limitata. Durante la cerimonia essi hanno l'obbligo di cingere la fronte del ragazzo (o della ragazza) con la consueta fascia bianca e oro. Non bisogna mai insistere perché una persona faccia da padrino o da madrina. I genitori faranno cosa gradita ai nonni o agli zii se proporranno loro questo incarico. (V. anche le voci Battesimo e Cresima.)

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Se siete amico del vostro paziente, non abbiate alcun imbarazzo nel mandargli la parcella. Sarà vostro dovere impostare i rapporti in termini chiari: l'amico non coverà illusioni e nemmeno si troverà imbarazzato al momento di disobbligarsi con voi; probabilmente egli spenderebbe per un regalo più di quanto voi gli chiedete. E adesso qualche consiglio di ordine generale. Presentatevi davanti al medico in condizioni decorose: egli non è disposto ad aver comprensione per chi non tiene in debito conto l'importanza dell'igiene. In secondo luogo, siate sempre coerenti. Se vi fa male la gola o vi siete rotto piede andate dallo specialista, e non limitatevi alle cure generiche del medico di famiglia. Le specializzazioni, nel campo della medicina, esistono apposta per questo.

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Se gli auguri vengono fatti per iscritto, non abbiate timore di apparire convenzionali. Molto spesso le frasi più ovvie sono le più adatte alle varie occasioni. Non tentate di esprimervi in termini aulici, non è affatto necessario. Ai biglietti di auguri non è obbligatorio mandare una risposta, anche se il farlo risulta più garbato. Ma a una lettera si dovrebbe rispondere sempre, e il tono della risposta sarà quello stesso, affettuoso, dell'augurio. Gli auguri si possono mandare anche su un cartoncino stampato o illustrato. Le nostre cartolerie sono fornite di biglietti per tutti i gusti e per tutte le occasioni. Niente di male, se è il caso, servirsene. Ma il nostro consiglio è quello di andare un po' cauti. Alcuni cartoncini sono un po' troppo spiritosi, e come tali poco graditi a chi li riceve. Può darsi che la battuta o il disegno facciano ridere voi, ma non la persona alla quale sono destinati. In linea di massima suggeriamo l'uso dei cartoncini stampati solamente ai più giovani. Tra persone adulte vale un criterio più rigoroso e tradizionalista; molto meglio un biglietto scritto a mano, senza fronzoli né allusioni falsamente umoristiche. Non tutti sono dotati dello stesso senso di humour. Oggi si fanno gli auguri per molte altre occasioni un tempo sconosciute: per esempio per la festa della mamma, per San Valentino (festa degli innamorati); ecc. Non è necessario seguire la corrente, tuttavia sua sempre gentile ricordare una festa in più che una in meno. Si possono mandare gli auguri a una persona in lutto? Certamente, ma con tatto e discrezione, adeguandosi alle circostanze.

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Quanto ai balli moderni, abbiate il buon senso di rinunciarvi se avete superato i venticinque anni, o per lo meno se non sapete ballarli benissimo. Ma non per questo dovete ostinarvi su una posizione di nostalgia, chiedendo all'orchestra vecchi tanghi o valzer di Strauss oppure insistendo presso la persona che ha l'incarico di cambiare i dischi perché metta in audizione tutti i successi di vent'anni fa. Entrando in un night-club, gli uomini devono precedere la loro dama: e questo non per fare eccezione alla regola che impone di dare sempre la precedenza al gentil sesso, ma per non dare la sensazione alla donna di essere senza accompagnatore. Questo conduce anche a una seconda regola: una donna non deve mai entrare da sola in un locale da ballo. Anche due o più amiche non frequenteranno per nessun motivo un night-club o qualsiasi altro locale da ballo se non c'è almeno un uomo che le accompagni. A che età le ragazze possono andare a ballare? Stando alle regole classiche i diciott'anni sono quelli del debutto in società e del grande ballo in loro onore. In pratica le ragazze d'oggi cominciano a ballare molto prima, magari riunendosi in casa di questa o di quella compagna di scuola o frequentando determinati locali per giovani. Niente di male se tutto si svolge secondo le regole del lecito. Il ballo invece non deve servire da giustificazione e da pretesto per amicizie e riunioni poco consigliabili.

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Con i compagni di viaggio abbiate la stessa riservatezza raccomandata per i viaggi in treno. Non pretendete di fissare i posti in aereo. Chi arriva prima sceglie la poltroncina che vuole. Di solito, al primo volo, il posto preferito è quello vicino al finestrino: ve lo sconsigliamo, in quanto potreste impressionarvi osservando il paesaggio sottostante e qualora soffriste di mal d'aria, vi sarebbe più difficile raggiungere in tempo la toletta. È meglio quindi scegliere un posto che dia sul corridoio, anche perché la hostess potrà assistervi prontamente nel caso aveste bisogno di lei. In aereo si può fumare. Ma quando appare sullo schermo luminoso la scritta "vietato fumare" l'ordine è perentorio e bisogna osservarlo. Di solito esso precede il decollo e l' atterraggio.

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