Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbandono

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ARABELLA

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De Marchi, Emilio 10 occorrenze

. Era quella stessa figura elegante, bionda e delicata, che ora dormiva nel molle abbandono della stanchezza, che una donnaccia aveva osato toccare

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della sua anima, che nell'abbandono delle forze e della coscienza, usciva a carezzarla. Ma la prosa, cioè la verità, l'aspettava al suo risvegliarsi

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con sua meraviglia l'adirato genitore entrare e mettersi a sedere senza parlare, coll'abbandono di chi stenta a reggersi sulle gambe. Sia che la notte

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camera. Angelica, rivedendola, batté le due mani e gridò: "Viva la sposa!..." Allargò le braccia, nelle quali Arabella si gettò coll'abbandono di una

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alla lingua di fuoco che serpeggiava nel vano nero del caminetto, si abbandonò col pensiero e si lasciò assorbire nella sua stanchezza dai bagliori

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nuova, presa da un senso di abbandono, quasi di squilibrio nel corpo, cresceva in lei il dubbio, se poteva rimanere senza rimorso e senza vergogna a

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il presentimento. Io porto la maledizione... Ora vengo a Milano. Tu non devi andare in prigione..." Parlava quasi inconsciamente, per abbandono

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dominare. Arabella si passò lievemente la sinistra sul volto per rimuoverne una nuvola oscura che l'avvolse, socchiuse gli occhi con un abbandono

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rimprovero Maria Arundelli, stringendosi al petto il suo marmocchio. "Maria, se anche tu mi abbandoni..." "Io non ti abbandono, ma tu adesso sei

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..." tornò a esclamare Arabella con un sincero abbandono di pietà, cercando di sviare il povero vecchio da una corrente che lo trascinava alla disperazione

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Il signor dottorino

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De Marchi, Emilio 1 occorrenze

trovammo soli, lontani dai luoghi testimoni della prima felicità, ella mi si abbandonò piangendo al collo e mi disse: Padre, perdonagli; cedi alla sua

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La morte dell'amore

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De Roberto, Federico 3 occorrenze

previsione dell’abbandono che avremmo sofferto, nascondeva un suggerimento dell’egoismo, significava che ciascuno di noi si credeva più capace d’amore dell

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più triste, più tormentosa, più tragica, è un’altra. Non è la brutale che segue alla morte, o all’abbandono, al tradimento: è la fine lenta, lunga e

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’amor proprio è massimamente offeso nel tradimento e nell’abbandono, bisogna, per guarire radicalmente, che l’amor proprio ottenga la sua rivincita

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