Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: era

Numero di risultati: 192 in 4 pagine

  • Pagina 2 di 4

Otto giorni in una soffitta

204651
Giraud, H. 2 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
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potremo curarla quando è malata, perchè questo era davvero un gran pensiero. - Ed è il solo che ne abbia avuto davvero. I nove anni di Maurizio, gli

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Pagina 127

asciugare al sole. Per fortuna era una scarpa di tela. Però hanno rimpianto l'assenza di Francesco, e bisognerà, ritornare, quando egli sarà guarito. Alla

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Pagina 99

Gemme - Corso completo di letture

206918
Grassini, G. B., Morini, Carla 9 occorrenze
  • 1905
  • Remo Sandron - Editore
  • Milano - Palermo - Napoli
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Maria sì, perchè e bella per la tua no perchè è fatta di stracci.- L'Emilia rimase mortificata e si strinse fra le braccia la sua pupattola. Non era

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Pagina 15

. Aldo diceva che il suo vestitino nuovo era più bello di quello di Ferruccio. Ferruccio sosteneva ch'era più bello il suo. Si accapigliarono per questo

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Pagina 22

Lucio ha un grave difetto: quando deve andare a scuola manca sempre qualcosa nella sua cartella. Ieri mattina era tardi, e Lucio incominciò a correre

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Pagina 27

L' Emilia così piccina sapeva fare tante belle cose. Cuciva benino, faceva la calza era in tutto d'aiuto alla mamma. Un giorno mentre si metteva un

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Pagina 34

. Florilli. Enzo tornò a casa da scuola. La mamma era uscita ed egli ne approfittò per fare l'esperimento. Prese due sottane vecchie della mamma, e se le

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Pagina 42

I. Che sí fà? Il giorno dopo era il compleanno del babbo. - Che si fa - chiese la Maria a Lucio. - Portiamogli un bel mazzo di fiori - propose Lucio

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Pagina 44

Enzo. - Ma perchè ora dài quei brutti nomi alle bestie? - A Enzo non parve vero di fare il sapiente con un rettile (la lucertole) Tonino, che era più

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sùbito due soldi di pere e due soldi di ciliege e se le era mangiate tutte. Figuratevi poi quello che è accaduto! Mal di ventre... e, peggio

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Pagina 63

si aspettava. Era quasi finito il pranzo, quando Tonino volle correre in cucina per vedere se il pasticciere aveva portato un certo dolce di cui aveva

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Pagina 64

Angiola Maria

207156
Carcano, Giulio 18 occorrenze
  • 1874
  • Paolo Carrara
  • Milano
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, le molte fabbriche degne d'esser vedute. Il giovine era stato a Milano in altri tempi, e aveva conosciuta la città; egli si faceva dunque compagno

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La fanciullesca amicizia ch' era nata tra le due figlie del signore inglese e Maria non poteva certamente durare più che un passatempo di campagna

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Pagina 154

cuore, in luogo dell' amore e del pianto. Le due sorelle la credevano ammalata, Vittorina la guardava mestamente, dicendole che non era più quella

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parecchie grosse valigie, era sepolto in mezzo a un mucchio di fardelli il fedele cameriere del vecchio signore; due altri servitori stavano a cassetta. Il

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appena sappia il suo nome, di padre in figlio; se quando battè, stanco del cammino, alla porta altrui, nessuno gli aperse, se nessuno sa che egli era vivo

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avrebbe potuto confidarsi a nessuna Ma tutto questo era nulla ancora; il peso della vita essa l'aveva portato in silenzio e con rassegnazione fino a quel

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freddi del dicembre; eppure, benchè un nebbione fitto fitto impregnasse l'aria e le vie de' suoi vapori, la finestra di quella stanza era spalancata

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inglese aveva preso a pigione la villa per tutta la state di quell' anno. Era un vecchio signore venuto co' suoi figliuoli a cercare, sotto il

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suo ardore politico; e, ceduto il diritto della lettura al signor Gaspero, si era rassegnato alla parte dell' ascoltatore, accontentandosi, durante

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ricordo, Maria singhiozzava. Il giovine era commosso e sorpreso da contrarii pensieri. « Ecco, » ripigliò indi a poco Maria, « che le ho aperta l' anima mia

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ad ora così tarda su quella via. E guardandomi prima un poco, con cert'aria diffidente, ch' era forse un resto della sperienza di fresco imparata

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bisaccia, un resto di pollanca fredda, e un bel pane bianco, messi in serbo la mattina: perocchè l'ospite mio, come poi seppi, era uno di quelli che nel

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' era chetamente addormentato nel suo seggiolone a canto del camino, dopo aver veduto il fondo della sua antica e fedele galéda. Erano forse passate

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Non era finita la canzone, che le due sorelle discernevano, al basso della costiera, un giovine agitare un fazzoletto bianco; quel giovine sùbito fu

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Pagina 43

, commosse dalla brezza freschissima a una lieve increspatura; un leggiero vapore, che non era una nebbia, ma pareva quell' immenso velo di luce quieta che

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Pagina 56

riflessi del sole cadente. Un letto di foggia antica, e chiuso da verdi cortine di seta, era collocato nell' alcova che s'apriva nel fondo: allato, un

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Pagina 74

la giovinetta; « qui, ne' dintorni. No, egli non era partito, come avete creduto. Son due mesi che sta in una povera casa, non lontano di noi

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Pagina 81

riconducesse al seno de' suoi, la conoscenza del giovine e saggio vicecurato era stata una gioia, una fortuna per lui. Trovandosi solo, sentiva la necessità di

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Pagina 96

Quell'estate al castello

213751
Solinas Donghi, Beatrice 5 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
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scivolava sopra con un luccichio misterioso. - Oh! - dissi. E Ippolita: - Oh! Difatti nemmeno questa era una cosa dal guic guic. Troppo solenne. Roba

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uh accipicchia! L'«uh accipicchia» non faceva parte del canto, mi era venuto fuori per una slittata piú lunga che per poco non mi mandava a sbattere

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. Risultò che il Rarissimo, l'Introvabile, tra loro non c'era, cosí nonna non diventò ricca come Bonaventura, però ne ricavò lo stesso una bella somma. La

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Pagina 162

, - (ah ecco, era un liuto, il chitarrone), - e la dama si affacciava al verone e stava a sentire. Idea! Facciamo un gioco. Tu vai a metterti sul

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Pagina 23

Ippolita adesso era rossa infuocata e picchiava il piede con tanta forza che per il contraccolpo le trecce le rimbalzavano sulla schiena. Non pareva

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Pagina 48

I miei amici di Villa Castelli

214172
Ciarlantini, Franco 9 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
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I SOLDATI Stamane da Villa Castelli son passati i soldati. Mario stava accudendo ad alcini suoi lavori di vimini quando udì un suono di fanfana. Era

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Pagina 100

tentò un'altra e un'altra ancora e tutte dovette buttarle con gran gioia delle galline. Una delusione per Mario! Proprio non c'era da fidarsi delle

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Pagina 101

gli era offerto; figurarsi che balocco di lusso per la bestia! Mario avrebbe voluto levarglielo, ma s'accorse che aveva una certa paura.... Tentò, ma

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Pagina 14

scuola s'inclinavano e tutti i presenti facevano il saluto romano. Mario, che era in fila coi suoi compagni proprio davanti alla lapide, si sentíva

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Pagina 21

neve, fin che giunse in una specie di grande pianura. Anche lì il suolo era tutto coperto di neve. Neve da per tutto. La bimba si sentì smarrita, e

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Pagina 39

una rozza baracca oscillante sopra le ruote. V'eran due uomini bruni di pelle e alcune donne scarmigliate e vestite di cenci variopinti; c'era pure una

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Pagina 45

. Questo fanciullo si chiamava Raniero e non faceva proprio male a nessuno. Era molto timido e la gente credeva che invece fosse molto superbo. Per questo

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Pagina 51

. Partirono a piedi prima dell'alba. L'aria era fresca e la campagna silenziosa come se dormisse. Mario seguiva il babbo, dandosi un'aria di uomo fatto

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Pagina 74

, pensava invece che quel capretto era una bestiola adatta alla sua statura e che gli sarebbe stato abbastanza facile condurlo al pascolo e insegnargli

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Pagina 75

Sempronio e Sempronella

214670
Ambrosini, Luigi 7 occorrenze
  • 1922
  • G. B. Paravia e C.
  • Torino - Milano - Padova - Firenze - Roma - Napoli - Palermo
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nel bosco verde a vedere le migliaia di foglie danzare sui rami. Andarono e trovarono tutto più bello del solito. Era un incanto. Il musco baciava

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Pagina 31

era un pastorello, che passava la giornata custodendo le pecore del babbo. Il babbo le tosava, il babbo le mungeva, il babbo aveva da fare le ricottine

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Pagina 35

? Sempronella guardò curiosa, e capì che era il ritratto di un fanciullo; ma non s'accorse che assomigliava a Sempronio, e non seppe dire altro che

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Pagina 38

miseramente. La barchetta è perduta! Non aveva nè remi nè vela: non aveva nè passeggero, nè capitano, nè pilota: era una qualunque barchetta di carta, di

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Pagina 62

DOMESTICO Domestico, il secondo, era un ragazzo ubbidiente e tranquillo, ma senzavolontà. Egli passava il giorno aiutando il babbo e la mamma. Se suo

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Pagina 65

le pianticelle crebbero. In maggio il campo era tutto una selva fittissima di asticciuole alte e sottili: il canapaio era fatto. Il pigliamosche

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Pagina 72

TUNA, LA TESSITRICE Il suo nome era Rosa, ma tutti la chiamavano Tuna. Tuna, da Fortuna, poichè la buona vecchietta soleva dire che la fortuna del

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Pagina 79