Prefazione
Arturo Graf, in un sintomatico e bellissimo articolo pubblicato nella Nuova Antologia del 1. giugno 1905 e intitolato: Per una fede, finiva in queste
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, a scuoprire in esso l'essenza e insieme la pienezza di questa; la quale non è né un domma, né una gerarchia, né una morale, ma è appunto una vita, e
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pauroso di un mondo che crolla, mentre l'anima sollecita dei problemi spirituali vede l'orizzonte oscuro colorirsi dei segni luminosi d'una rinascita
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che li animava; come la bandiera di un esercito che avanza vittorioso passa via via a mani più alacri ed è premuta alle spalle da più fervido clamore
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esso non fu pensato né scritto sulla linea prefinita di un piano regolare spiega le lacune le ombre le ripetizioni che vi si trovano; spiega alcuni
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E questo è un libro di battaglia...Esso sa quindi, anche, la sorte che lo attende.
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provocate e irritate. Il nostro sforzo é come un corpo estraneo, elemento dissolvitore, introdotto a forza nella compagine politica del clericalismo
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La pubblicazione di queste pagine può anzi essere riguardata, da parte sua, come un atto di sincerità; poiché, a proposito del suo pensiero politico
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raccolti nella seconda parte, quello della decadenza dei nostri istituti politici, per la corruttela morale che li insidia, e quello di un fecondo
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come anche in Italia un processo in gran parte simile, debba condurre inevitabilmente simili risultati, e permetterà quindi allo studioso di
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esercitandosi nelle lotte contro altri uomini ed altri istituti da oltre un decennio; essa non apparisce oggi, nuova ed ignota, ma ha già — non è vanto il
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perspicuo dalle idee espresse in queste pagine; né ciò farà meraviglia a chi pensi come un passato molte volte secolare, e tutto un sistema di
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Accademia della crusca
