appunto Messina la prima città che rividi venendo da Roma: con quale commozione, possono immaginare tutti coloro che hanno rivisto dopo circa un mezzo
per la scala dell'infermeria, la rividi accanto al verricello, in mezzo a un gruppo di donne che sporgevano verso di lei i bambini lattanti, perchè la
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. Otto anni dopo la rividi; eravamo due giovinette. Sua madre pregò il mio babbo di lasciarmi andare a passar alcuni giorni a Vercelli con sua figlia. La
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. Entrai in salotto, e restai letteralmente a bocca aperta, davanti alla fidanzata, snella, carina, elegantissima, vestita di velo azzurro. La rividi il
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rideva, rideva da bimba sguaiata, e mangiava per due. Guardandola bene ravvisai la Matilde. Passarono circa altri quattro anni e la rividi quando
promessa della madre, che gli sarebbe stato permesso di rimanere in Reggio. Allora solamente lo rividi. Com'era pallido e sparuto! Ma l'amor puro si
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lei." Il 4 novembre del 1854, dopo tre anni e quattro mesi di crudele prigionia rividi la luce del giorno. Una monaca di quelle che vivono fuor del
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perseguitava in ogni luogo, m'attirava ineluttabilmente a sè, mi magnetizzava. Il giorno appresso lo rividi al passeggio: lo rividi la sera al teatro. D'allora
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consenso alla separazione: lasciata a sè sola, quella donna si sarebbe perduta. Fummo messi in presenza l'uno dell'altra, la rividi.... Ella non potè
così dicendo, furibondo, staccò lo schioppo a due canne dal muro, se lo messe ad armacollo e andò giù per i campi; non lo rividi più fino a sera
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questo giovane che mi amava in tal modo, e mi amava senza speranza... Poi, non ci pensai più... - Poco tempo fa lo rividi in una festa: - riprese la
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che Pietro me ne dia prima il permesso. Addio. Tre mesi dopo rividi Angiolini al Caffè di Sicilia. Gli domandai di Brusio; era ritornato in Siracusa
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Lo rividi in fatti a Genova, a Torino, a Firenze, a Milano. Non lo rividi a Venezia.
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... “FUMMO CARICATI SU CAMION DIVERSI, STIPATI DI EBREI. NON RIVIDI MAI PIÙ NESSUNO DELLA MIA FAMIGLIA, E NON SEPPI MAI PIÙ NIENTE DI LORO, A PARTE
sola nella luce catastrofica. Non seppi mai come, costeggiando torpidi canali, rividi la mia ombra che mi derideva nel fondo. Mi accompagnò per strade
alla bella viaggiatrice, quando, sceso per comprare dei giornali, la vidi affacciata a un finestrino del mio stesso treno. In breve, la rividi, potete
raffinatamente furba il giorno dopo, quando la rividi alla finestra, indifferente e serena come le altre volte! Volli mostrarle che sapevo essere altrettanto
. Finalmente un giorno, quando meno me l'aspettavo, la rividi alla Posta. Non me n'ero accorto; mi ero accostato allo sportello sopra pensiero: ma il
morta da un pezzo quando, tornato dall'università, rividi in casa nostra la spinetta a lei cosí cara. Mi rivenne subito alla mente quella scena
alla lesta, come usa in Ameri ca. Quando lo rividi, pareva invecchiato di dieci anni. Aveva consumato tanta energia e tanti capitali, ma non aveva
? ... Perché non so spiegarmi il ricordo, nettissimo, precisissimo, di una passeggiata solitaria pel Viale dei Colli dove io la rividi alcuni giorni dopo, sempre
- sentii una cattiva gioia, un malvagio sollievo. Passai piú volte, solo, inutilmente, per quella via. Una mattina però rividi «Sorrisino», accoccolata in
sor Checco Tozzi e dalla sua interessante famiglia. Il sor Checco Tozzi lo rividi d'allora in poi una volta sola, e fu un giorno molto tempo appresso
camera e li rividi. Terribile! Terribile! Era dunque lei? la sua fronte? le sue guance? le sue labbra che avevo tanto baciate? Era il suo sguardo che
moltissimo tempo, la rividi in persona; era una rovina, invecchiata, disfatta, non più donna. E dopo averla riveduta così nella vita, io la sognai ancora
, egli doveva piangere com’io piangevo perché sapeva che lo piangevo… Un giorno lo rividi. Corsi da lui –. Ella quasi gridò: – Chi avrebbe potuto
, rividi l'antro buio dei vampiri e il brahamino dal petto canuto, e la Dea sogghignante di tra le sbarre al riverbero del braciere sanguigno. Confortai
possidente. Otto anni dopo la rividi; eravamo due giovinette. Sua madre pregò il mio babbo di lasciarmi andare a passar alcuni giorni a Vercelli con sua
della pietra, Proseguii, attraversai per lungo il villaggio e sbucai sul sagrato; rividi il dolce pendio erboso, i sedili scavati nel masso, e le
avvenire, continuò ma con una inflessione di voce e con un atteggiamento che accennavano alla catastrofe: - Sissignori. E rividi, che non mi parea vero
Una mesta mi additarono giovinetta a brun vestita, e mi dissero: - É la Rita che ha perduto il genitor! - Pochi mesi sorvolarono, la rividi in una
, niente da dire. Mi ringraziò, e non lo rividi mai più. Non occorre aggiungere che nessuna delle lettere che scrivemmo quel giorno giunse mai a
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rividi più se non un anno dopo in Italia. Nella zuppa c' erano infatti terriccio e sassolini, e solo dopo un anno, quasi a scusarsi, lui mi raccontò che
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tutta di seta rossa e mi guardò più a lungo del solito. La sera seguente invano l'aspettai, invano la chiamai: non la rividi più. - È un'avventura strana
carrozza. *** La rividi anche mascherata ad un veglione della Pergola. La folla si apriva susurrante dinanzi a lei, e sguardi bramosi l'accompagnavano come
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