alterare la curva della fatica nel muscolo, pensai di eccitare il nervo del braccio, oppure i muscoli flessori delle dita. Applicando una corrente
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come in quell'ora di non poter dare per voi altro che parole. All'ultimo sogno di Fausto pensai: aprire una terra nuova a mille e a mille, e vederla
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quel segno e rimanessero uniti? Sempre mi ritornava alla mente, a mio malgrado, questa domanda. E pensai che ci dovessero essere dei figliuoli di
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serbassero ancora intatte le scaglie del dì della partenza. Ma trattenni dentro, osservandoli, ogni parola di rimprovero, poichè pensai agli emigranti tedeschi
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registro fioccarono zeri. La mal'educazione è imperdonabile. E pensai con un vero struggimento di cuore al pallido trentenne che sedeva giornalmente su
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... Che cosa orrenda, pensai fra me. E imaginai quella pelle di tigre, bordata di feltro rosso, inchiodata su un muro d'albergo, con le cartoline
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quante volte in carcere io pensai a loro! quanto mi affliggessi di non poter compiere la loro educazione! quanti ardenti voti formassi perché
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facendo più distinto e più vicino. Era forse (pensai) un alpigiano di quella valle, che tardivo, al par di me, si trovava sulla medesima strada per
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con me: nulla. Erano umide. - Non importa - pensai seguitando a camminare - in qualunque caso saprò difendermi randellando con il calcio del fucile
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: durante il cammino egli si voltava sempre per vedere se lo seguivo. Al limitare del bosco si fermò e anche io mi fermai. Che c'è? pensai. Ad un tratto
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rispondermi, stupida! Ed ecco che mi si mette a piangere come una fontana. Finalmente, pensai. Era proprio ora che piangesse. Però da un lato mi
nuova voce fu: - Non me ne importa un fico della sua lettera. Adesso si mette a piangere, pensai. Non può dire questa cosa e continuare a star lí
stanno insieme. - E poi forse lo fanno anche per dispetto. Capacissimi. Te l'ho detto che l'hanno sempre avuta antipatica. Ci pensai un momento; e sí
figliuola del Re di Spagna. — E in che-modo ti trovi lì? — Vidi una fontana limpida come il cristallo, e pensai di lavarmi. Tócca appena quell'acqua
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Lo sapevo, lo lessi nei giornali. Oh! Non puoi credere quante volte pensai di scriverti allora... Ma rimandavo la lettera di giorno in giorno; poi
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mangiare e da dormire, ma non pensasse ad altro. Per sfogare tutto il mio malanimo pensai di farle sapere subito ogni cosa. Le feci dunque sapere che
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giorno rapidi progressi; e una mattina, povera verlia ! la trovai stecchita sul fondo della gabbia. Era piume e ossa; non pesava due grammi ! Pensai
ogni più lieve modificazione il fascino cadeva, che aborriva sopratutto da ogni significazione di precisa individualità particolare; dimodochè pensai sin
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noi abbiamo visto era una rappresentazione. In tempo reale. Ricordo che, come tanti altri, quando vidi quelle immagini in tv pensai subito che si
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non poco vantaggiosa all'umanità, perciò pensai bene d'indicare le ricette già scritte espressamente per chi è in tal cura, il modo di formarne alcune
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trattata a sé, ma dispersa qua e là in poche e laconiche ricette nei trattati più celebrati, come se fosse cosa da vergognarsene; e pensai che l’Art
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, pensai di modificarla in modo che riescisse più gentile di aspetto e di gusto più delicato.
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“... PENSAI CHE DELIRASSE, MA SU UNA COSA AVEVA RAGIONE: NON C’ERA TEMPO. IL VACCINO ANTIRABBICO VA INIETTATO ENTRO QUARANTOTTO ORE DAL MORSO... E
vicini, Meno male, pensai. Voleva parlare ed i suoi vicini con molto sforzo imposero un relativo silenzio ai tumultuanti lontani. E Sforza cominciò, ma
impressione. E pensai: se l'idea appartiene allo stesso pittore, peccato che egli all'essere un mediocre artista non ha preferito essere un buon
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linea centrale del dorso, e gira con grazia intorno ai lati. La similitudine può parere fantastica, ma io pensai che il corpo di un uomo cosi fattamente
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con noi. Pensai prima che l'estrema fatica impedisse loro di interessarsi a ciò che avevano intorno; ma uno mi confessò, entrando nella capanna, che
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girare sulle cime più alte e più deserte del Monte Rosa, dove tranne qualche insetto trasportato dal vento, manca ogni traccia di vita, e pensai che queste
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douloureuse aux muscles huméraux était très pénible, et je pensai avec compassion à ces malades que j'ai souvent vus hors d'haleine. Un mal de tête et
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rispose sorridendo: "Sono utili a noi che li portiamo." Diede una tale scrollatina di spalle, che subito pensai ad uno speziale venuto in voga per un suo
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del cervello ad un timpano registratore. Vedendo che ottenevansi dei tracciati molto belli della circolazione sanguigna nel cervello, pensai di
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Appena mi accorsi che la luce era troppo viva e che non era possibile un raffronto colle esperienze di Torino, pensai che potevo fare egualmente uno
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Prima di partire pel Monte Rosa pensai che non bastava misurare la forza in basso ed in alto, ma che dovevo studiare in che modo si modificassero la
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Dopo il mio ritorno in Inghilterra, pensai che se avessi lavorato come aveva fatto Lyell nel campo della geologia, cioè raccogliendo tutti i fatti
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Colori brillanti dei bruchi. – Mentre io rifletteva intorno alla bellezza di molte farfalle, pensai che alcuni bruchi sono splendidamente coloriti, e
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’ingresso e l’uscita dei dati pensai a una cartolina magnetica che poteva fungere anche da memoria permanente o archivio. Fu il prototipo dei floppy disk. La
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sostituzione di questa, pensai bene, come farò per lo spettroscopio, di toccarlo in queste pagine, dando la descrizione ed il modo d’usare del cromo-citometro.
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Bologna nel 1895 pensai di utilizzare le oscillazioni elettriche trasmesse attraverso l'etere dello spazio per ottenere un nuovo sistema di telegrafia
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“All’inizio – scrive la Bell – pensai che si trattasse di qualche interferenza. Ma alla fine di novembre mi convinsi che erano segnali reali che
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Riflettendo a questi fatti pensai che se la Melipona avesse fabbricato le sue sfere a una data distanza fra loro e le avesse formate di uguale
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galla meno facilmente del legno secco; e pensai che le onde potevano gettare a terra delle piante e dei rami e deporli sui banchi ove si sarebbero
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Diretto da considerazioni teoriche pensai che potrebbero ottenersi importanti risultati, rispetto alla natura ed ai rapporti delle specie che variano
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Io non pensai ad essere ostile a Roma, come me l'ha voluto far dire l'onorevole Baccelli. Mi innalzo ad un concetto più elevato, e vedo Roma come una
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incaricati di sorvegliare la costruzione di queste linee. Appena io vidi questo libretto, pensai di trovare in esso tutte quelle ragioni che avessero
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di fabbricazione interna, pensai se per avventura non convenisse anche a noi di adottare il sistema che in altri paesi è conosciuto sotto il nome di
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, pensai, non la rivedrò mai più in vita mia. Fra poco un oscuro treno addormentato mi riporterà veloce verso il caldo cielo d’Italia, e mai più
e non ci pensai più. Otto giorni dopo ricevetti un'altra lettera con il timbro di Vezzano, dove una tale Purgher scriveva che il signor maestro Chieco
ripercosse l’udito e quasi calmò il mio sussulto. Pensai alle compagne e ad alcuni zolfanelli che tenevo in tasca ma che avevo scordato nell’esaltazione della
Quando rientrai cominciava ad imbrunire. Il curato stava seduto nell'orto, appoggiato al muricciolo, guardava verso la valle. Pensai ch'egli fosse
profili del largo, augusto petto. E allor pensai che poiché brilla il sole sulle paludi e sulle verdi aiuole, irradiar poteva in una festa la pura