corsivo. Aristide Briand, presente, si volse a un vicino e mormorò: - E' il ritratto di imbecille più riuscito che io abbia udito finora.
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creatura santa, a cui è impossibile, non volere bene. » - « Proprio, mormorò fra i denti, un vecchietto, che passava lì sorridendo, ciò che dice il poeta
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, il fantasma del passato. Un altro le sedette accanto sui cuscini del vagone, le cinse la vita, le mormorò all' orecchio parole di desiderio e di
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, se non conforta, interrompe almeno la fatica d' un gran dolore. E la misera n'aveva tanto bisogno! Il giorno seguente, si mormorò da alcuni, e la
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sul terreno. - No, mormorò loro Guccio, i cani mi conoscono e se ne staranno zitti. Ma se sentono voi faranno un grande urlìo. I due fascisti si
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, minacciando di capovolgersi. Passarono così alcuni minuti; Marino mormorò: - Ecco, ecco, si vedono. In realtà si vedeva semplicemente un chiarore giallastro
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Tit diventò pallido e chiese, con un fremito delle labbra: — Chi ha parlato? — Io no, — mormorò Caterinuccia. — Neanch'io, — strillò la solita voce
soldo a Tit. Allora Tit apparve ancora piú triste, perché vide che il soldo era bucato. — È bucato, non ha corso, — mormorò. — Non si può comperare pane
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litigare? Pensiamo piuttosto alla vera morale della storia. — Forse, — mormorò timidamente un grillo zoppo, nascosto in un angolo del vagone e di cui nessuno
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felice: — Sei guarito, eh, Tit? — mormorò. — Se hai fame, ti darò la minestra che ha portato il nano. Tit mangiò, e fu molto allegro, a rivedere la
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Madonna che non ci pensassi! — mormorò il respinto; e senza aggiunger sillaba prese la corsa giù per la scala di tavole, che rintronò cupamente sotto il
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pensieri che a quelli della sua amica, mormorò: - Eh sì! qualcuno che ci voglia bene è necessario come il pane. Io non son troppo dolce di cuore, ma
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, sorrisi di dolcezza. - Tu mi ami? - chiese l'uomo. - Ti amo - mormorò il fantasma. Io, cui sulle labbra si affollavano gli insulti, dissi a voce alta
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amo - Non dovete amarmi -mormorò lei senza scomporsi, seguitando a sorridere. - E perchè? - Perchè ho marito - ribattè ella, ma placidamente. E gli
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più profondo avvilimento; ella era combattuta da tanti sentimenti diversi. - Ho anch'io un bimbo di questa età - mormorò il maggiore. - Non Io vedrò più
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stesso, - mormorò Albina per confortarla, ma lei stessa piangeva. - Del resto, - riprese la padrona, seguendo il filo del suo angoscioso pensiero, - mio
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pensieri che a quelli della sua amica, mormorò: - Eh sì! qualcuno che ci voglia bene è necessario come il pane. Io non son troppo dolce di cuore, ma
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, scuotendo la lesta mormorò: - No, no: è impossibile: non avrei coraggio. - Fa' come vuoi; io te lo dico per il tuo bene, e chi sa che un giorno tu non
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che non si sia fatta lusingare, mormorò l'Assuntina sopra pensiero, mentre la vedeva partire, dalla finestra. Le ragazze son tutte tanto grulle!.... E
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. Il silenzio sembrava insormontabile. Infine Roberto mormorò : — Cosa volete che faccia?... dite... Ella lo guardò smarrita, con un'angoscia
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delle acque, Giulio mormorò:
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- «non mi giudicate una sciocca - mormorò con grazia languida - sono intontita. Il vostro ingegno mi spaventa. Vi supplico di spiegarmi le ragioni
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– Va bene, mormorò Marcello, egli è vile come me!
Va bene, mormorò Marcello, egli è vile come me!
ci sono sempre, sono sempre io, faccio solo parte di un'altra famiglia"». La madre lo fissò e mormorò parole di grande abnegazione: «Se sei convinto
tuoi, Signore! "Conserva di romanticismo alle cipolle" disse l'ufficiale. "Una cosa lagrimevole". "Io la trovo bellissima" mormorò la signora con
» rispose seccamente dopo qualche momento di riflessione. E Gianni con un profondo saluto si accomiatò. «Il primo passo è fatto», mormorò tra sé il
. - Sta bene! - mormorò il Torresani incurvato sotto il poderoso cannocchiale. In quel momento il vecchio Capo di Sorveglianza somigliava ad un ragno
! - mormorò l'Albani. - No, io non potrei reggere più a lungo a questa lotta. Poi, volgendosi di nuovo al gondoliere - ritorniamo alla città - disse ad alta
alcuni ordigni di metallo giallo, piccolini, rotondi, lucidi. ? Quattro! mormorò. - Ecco i nostri grandi argomenti nella lotta per la rivendicazione
. Tu, biondo e malinconico compagno di visioni, cui palpitando mormoro le torbide canzoni, tu sai le mie battaglie, le mie superbie sai, e presto mi
? Il rajah ha sempre bisogno di te? - Yanez! - mormorò il ministro, guardando il chitmudgar. - Chi sarà? - Taci signore e lasciala parlare per ora
- rispose il portoghese aggrottando la fronte. Poi mormorò fra sé: - Il greco, la tigre nera che ha mangiato i figli del rajah, l'invito ad andarla ad
! Birbante! - mormorò Yanez. - Eri tu che suggerivi al principe! Deve essere quel greco misterioso di cui mi ha parlato quel povero Kaksa Pharaum. Quello deve
! - mormorò Sandokan. - Chissà, forse Tremal-Naik può trovarlo; egli conosce molti narcotici. - Io sono pronta a bere tutto quello che vorrai, Sandokan. - Di
pallone nessuna traccia! "Temo di aver commesso una grave pazzia, che forse mi costerà la pelle" mormorò sospirando. "Bah! Infine ero votato alla morte
occhi verdi della tigre. - Posso fidarmi, - mormorò. - Non temere, Ada, che noi ti salveremo. Soffocò un sospiro e tirò innanzi, camminando curvo e sulla
! Kammamuri fece un salto indietro. - Aiuto! - mormorò egli. - Chi chiama aiuto? Stette in ascolto, con una mano all'orecchio: il venticello notturno che
viva commozione alterò i lineamenti del prigioniero, il quale guardò il sergente che usciva e la feritoia. - Questa notte bisogna fuggire, - mormorò
quell'uomo piangere, si sentì schiantare l'anima. - Padrone, - mormorò egli. Tremal-Naik non l'udì. Colla faccia stretta fra le mani, s'era seduto
il suonatore si trovasse a un centinaio di passi di distanza. - Alto! - mormorò Tremal-Naik. Non aveva ancora terminata la parola, che un secondo
suoi orecchi, tutto insomma lo davano a conoscere a prima vista per un maharatto, gente bellicosa dell'India occidentale. - Povero padrone, - mormorò
stagno, ma non presentavano nascondigli di sorta. - E se salissi lassù, - mormorò egli, guardando la sommità della pagoda. - E perché no? ... Un uomo
rattenendo il respiro. - Corri, Negapatnan! corri! - mormorò come se il fuggiasco fosse lì vicino ad udirlo. - Se ti riprendono, siamo tutti due perduti
inquietudine. - Kammamuri - mormorò con un filo di voce. - Sta' in guardia. - Cos'hai veduto? - chiese il maharatto, trasalendo. - Nulla, ma ho udito
adagio adagio spinse la porta, sporgendo con precauzione la testa. - Nessuno, - mormorò. Aprì una seconda porta, percorse un corridoio lungo e
. - Ragioniamo, Yanez mio - mormorò quando si trovò solo. - Si tratta di fare un gran colpo senza essere scoperto. Si affacciò poi alla finestra
. - Buono - mormorò il portoghese, stropicciandosi allegramente le mani. - Sandokan potrà passare presso la città senz'essere visto da alcun abitante
cappello in testa ed una specie di bastone in mano. Lo riconobbe a prima vista. - Padron Yanez - mormorò. Sporse un braccio e fece alcuni gesti. Il
naufragato. - Molti? - Una sessantina al massimo. Yanez fece una smorfia. - Sessanta uomini! - mormorò. - E forse vi saranno anche dei cannoni. Si mise poi a