vistosamente monco di un'analoga progressione nei valori e nel bilanciamento tra di essi, malinconicamente fermo al palo. L'unico modo quindi per il
particolare a certi rami d'industria, sono i motivi per cui ciascuno si risente alla taccia, quand'anco vera, di monco, di storpio, di gobbo, di guercio
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linguaggio monco e,nell'intimità, ne adottiamo la nomenclatura strampalata; li mettiamo a tavola con noi; vegliamo ai loro bisogni, li vezzeggiamo
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il vecchio monco l'aveva accompagnata alla segheria di Ugo, Rossella aveva trovato lo stabilimento silenzioso; i negri se n'erano andati e Ugo sedeva
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apparenza monco e inconcludente, si viene a convertire, attraverso un’acconcia «inquadratura» in un’opera compiuta a sé stante, cosa che non si verifica
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Biennale non sia troppo monco - l’importante mostra di Licini - questo anziano pioniere dell’astrattismo italiano che meritava d’esser finalmente
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nuovo manoscritto di Dante o del Petrarca monco ed in gran parte illeggibile si adoperasse a riempire di suo capo astutamente, sapientemente, le lacune
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campo in cui vi ho condotti, il ragionamento dovea per necessità esser monco. Chi potrebbe ormai, dopo tanto disperdimento di notizie, tener dietro ai
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questa continuazione il dramma rimane monco nel suo sviluppo e nel suo scopo. Una scommessa fra Dio e il demonio, ecco il punto di partenza del poema
del giornale apparisce monco, poco intelligibile, apparentemente falso, talora; il discorso logico e serrato diviene una serie di affermazioni
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cui il corpo monco era gettato in barca per venire sepolto nel Canal dei Marrani, così fatte impressioni sono romanzesche e false, quando non vengono
la strada avevano ideato un progetto per arricchire tutti. Dovevano dare alloggio e vitto a quella poveretta col bambino monco di braccia: e appena
linguaggio monco e, nell'intimità, ne adottiamo la nomenclatura strampalata; li mettiamo a tavola con noi; vegliamo ai loro bisogni, li vezzeggiamo, li
ciglia lunghe e folte, e le sopracciglia esagerate che si riunivano sopra il naso corto ed un po' monco alla punta. Gli zigomi sporgenti, le mandibole
insudici il sen. Ed ecco un incolpevole bimbo che il capo ha tronco, e inonorati Scevola dall'esil braccio monco, ed orbi crani, e faccie cui sul lercio
una pelle liscia, gialla, scintillavan, come faci, occhi ceruli e rapaci, segno questo che non falla; ed il naso uscia schiacciato monco, nero
ultimata, la strofe si riduce a un monco balbettio di articoli e congiunzioni non più esprimibili a segni, o, secondo un' altra versione, al silenzio
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perduto nel "rumore di fondo": non è una comunicazione, non è un linguaggio, o al più è un linguaggio buio e monco, qual è appunto quello di colui che sta
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1875, restituì lo scartafaccio sempre monco al Pungolo Anche I. Ugo Tarchetti collocava i suoi romanzi nelle appendici del Pungolo ed era riuscito ad