. Cloto annaspava la conocchia, Lachesi rigirava il fuso e la spietata Atropo tagliava colle forbici il filo. Chi era il capo delle nove Muse? - Apollo, che
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conocchia e del fuso. Se così tu la pensassi avresti gran torto, poichè io, pressochè sul finire del secolo decimonono, non mi trovo ancora avanti
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sacrificare eternamente a stringere al seno la conocchia ed a girare fra le tue dita il fuso. Ma, ripeto, non vorrei tu avessi male interpretato le mie
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familiari, diminuire il rispetto. Lo statuto di Valsesia, per es., giunse ad ordinare alle donne di non presentarsi al banco del podestà colla conocchia in
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più bel giorno della vita. Il dono nuziale fra alcune popolazioni si chiama ancora conocchia; è dunque un dono concettoso, un simbolo che vuol
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lavoravano ai loro merletti o alle calzette o anche un po' più alla conocchia, dove il fiore della seta si avvolgeva intorno al fusello tornito
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questa certezza essendo tutta la sua gioja. Seduta sovente al tepido sole delle mattine d' inverno, sotto la nuda pergola della casa, con la conocchia
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le mani le tremano continuamente. Anche oggi ella è sull'aia e fila. Dalla conocchia il filo scende unito e s'attorce sul fuso che prilla. La nonna è
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conocchia e filarono dell'accia. La tessitrice fece la tela: il canapino ne torse il filo. E il merlo, seduto sulla frasca, cantava: - Ci siamo! Ci
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padre pensò d' andarsene in una pianura e chiamare la Sorte: — Sorte, o Sorte! - Gli apparve una vecchia, colla conocchia e col fuso: — Perchè mi hai
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consegnò il sacchetto, dicendole: - Eccoti il danaro, disponne tu, perchè t'appartiene! - Nel sentir questo, Maricchia smise di filare, buttò la conocchia
confusione di oggetti disparati: capi di biancheria, ceste con frutta, ferri da calze, forbici, ditali, una corona di cocco, una conocchia, due fusi, e tra
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bennato Karl che, col biondo capo le- vato - una conocchia di canapa, dicevano le donne - e l'al- bum da disegno tra le mani, se ne stava a lungo come un
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in una pianura e chiamare la Sorte: - Sorte, o Sorte! Gli apparve una vecchia, colla conocchia e col fuso: - Perché mi hai tu chiamata? - Ti ho
bene con latte e riso; da qui a un mese saranno un boccone da Re. - Mi son dimenticata il meglio: per regalo di nozze devi portarmi una conocchia di
conocchia, Lachesi fa sì che il cordello sia sempre teso e Atropo infine, con un coltellino appuntito, recide quel cordello. Nel momento del taglio
, dicendole : - Eccoti il danaro, disponne tu, perché t'appartiene!- Nel sentir questo, Maricchia smise di filare, buttò la conocchia qua, il fuso là e
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