cerimonia nuziale per una colazione in onore degli sposi. PARTECIPAZIONE DI NOZZE CON BIGLIETTO D'INVITO AL RINFRESCO Carlo e Arabella dopo la cerimonia
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quarant' anni, sir Guglielmo s' era ammogliato con Arabella Randale, che l' aveva fatto padre d' Arnoldo e di quelle due care giovinette, Elisa e
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Arabella ringraziò la Colomba e mentre questa avviavasi in cerca del signor Tognino per parlargli del vecchio Berretta, e commuoverlo sullo stato del
salutarla. Arabella rimontò adagio le scale, provando ad ogni gradino la fatica e la pena di chi sente crescere a poco a poco un peso, che altri vada
a rotoli, dall'abitudine che avevano tutti di comandare, nessuno di obbedire. Naldo, il fratellino di Arabella, un ragazzo sugli undici anni, vivo
Arabella promise alla Colomba che si sarebbe lasciata vedere più tardi e andò a fare una visita allo zio Borrola per chiedergli un consiglio. Gli zii
Arabella era entrata nella sua nuova casa accolta come una regina. Il sor Tognino non badò a spendere perché gli sposi avessero un bell'appartamento
tutti e due!" Arabella fece un passo avanti. Stando sempre dietro la torbida impannata di vetro, ebbe la comodità di contemplare la famosa cantante in
occhi: "una cosa orribile, se lei non ci aiuta, buona signora." "Che cosa?" chiese Arabella, conducendo il giovine verso il canapè e invitandolo con un
nuova e premurosa. Salvare Arabella voleva anche dire salvare quanto di meno disprezzabile era rimasto in lui e insieme quanto di veramente prezioso
Arabella per cinque o sei giorni stette a un filo di voltar via anche lei, abbruciata da una febbre di quaranta gradi; e rimase al di qua per miracolo
Arabella non aveva ancora detto di sì. Essa aspettava che parlasse in lei qualche altra ragione, dopo quella degli altri. Lorenzo non era un giovane
Barnaba. Non scambiarono quattro parole lungo il viaggio. Arabella, chiusa in un duro risentimento, se lo tirava dietro come un ragazzo che ella avesse
biglietto d'Arabella, figlia di parenti che egli non aveva mai voluto riconoscere, ma della quale il prevosto gli diceva un mondo di bene. Lasciò il
, Arabella presso le madri canossiane a Cremenno, un paesello di montagna, che respira l'aria del lago, dove la ragazzina poté ricevere una completa
Se ad Arabella il denaro avesse potuto portare una consolazione, c'era da ringraziarne la Provvidenza; ma questa sovrabbondanza di fortuna e di
Arabella da quindici giorni aveva lasciato il letto, ma la cattiva stagione non permetteva ancora di parlar di campagna. Molti fatti nuovi e
Dopo il vivo colloquio con suo suocero, Arabella si trovò nel fitto d'una battaglia, prima ancora che avesse risoluto di gettarvisi. Già quella
Arabella Pianelli, seppe chi era, indovinò nell'aria modesta e seria della ragazza una donnina di valore e come se lo colpisse una ispirazione poetica
Quando uscì dalla stanza provò il senso di chi cammina al buio per anditi sconosciuti. Egli doveva fare qualche cosa per mettere Arabella al sicuro
. Chi avrebbe potuto immaginare che Arabella... Era proprio lei? chi le aveva dato questo coraggio? chi l'aveva così bene informata? dov'era venuta a
, Paolina Bianconi maritata a un Maccagno, orefice all'insegna dell'àncora, e Arabella Pianelli, da tre mesi sposa a Lorenzo Maccagno. Casa Maccagno su
per desiderio della signora Arabella incaricato lo stesso avvocato Baruffa. Prove positive che il defunto avesse carpito un testamento nessuno le
esitando. "Lei sì, ma non so se a quest'ora può ricevere. Provi." Il ragazzo cominciò a montare le scale a due gradini per volta. Arabella non era una
"Dio solo sa quel che è bene e quel che è male" scriveva Arabella qualche giorno dopo a Maria Arundelli "e tutte le volte che entriamo a giudicare
viali ombrosi e le siepi mandavano il buon odore della robinia. Arabella, che da quindici giorni trovavasi alle Cascine in casa de' suoi a rifare le
faccia, e arrivò nel momento appunto che Arabella stramazzava mezza morta ai piedi della scala. Tornava dall'aver fatto una visita a Maria Arundelli che
"Io ti regalerò questo paio di calze, Ferruccio, ma tu devi spiegarmi un mistero, cioè, come ha fatto il signor Lorenzo a sposare la signora Arabella
Arabella a lasciare Milano. Andò coll'amico fino a Tremezzo, vide la casa e il sito; gli piacquero, combinarono il prezzo e se ne tornò solo a Como
giova né ai vivi né ai morti. Tu mordi la tua catena e imprechi contro di me: così siamo due anime perdute. Va a casa, Arabella, abbraccia la tua
..." domandò la Colomba senza levar gli occhi d'addosso al figliuolo. "Come un cane; non mi ha lasciato parlare." "E la signora Arabella?" "Io mi butto nel
?" Così il Botola con una certa furia; e voltosi a Lorenzo, seguitò: "Intanto abbiamo buone notizie della signora Arabella. È venuta a Milano sua madre e
denari... Se non trovi lui cerca la sora Arabella". La Colomba abbassò gli occhi, ma, sentendo che Ferruccio cominciava a tremare come una foglia, lo
Il giovedí dopo Pasqua Arabella doveva fare la sua prima comunione. Lo zio Demetrio si svegliò piú presto del solito, e saltò giú in fretta. Per la
tanto col capo, che non vide Arabella, se non quando la ragazzetta gli pose la mano sulla spalla. Dietro di lei, trascinando un paio di scarpe non sue
Anche Arabella in mezzo alle scosse della sua casa usciva quasi trasfigurata. Non piú bambina oramai, perché aveva già troppo sofferto, e non
far senza di certe formalità, cominciarono a gridare, a picchiare, a piangere. Arabella, smorta come un lino, taceva, si muoveva per la casa
. Subito dopo Demetrio sentí un passetto sulla scala, quindi l'uscio si aprí e comparve Arabella. "Sei tu?" esclamò lo zio, lasciando cadere la forchetta
concretava il suo pensiero d'amore, vedeva venire avanti Arabella nella luce del volto pallido e degli occhi pensierosi. Non era una luce di questo mondo che
benissimo nel riposo e nella verde quiete di Chiaravalle. Arabella fu una dolce infermiera; il dottor Chiodo prestò le cure piú amorose e non risparmiò le
solaio. "C'è la mamma?" chiese lo zio ad Arabella che venne ad aprire l'uscio. "È ancora a letto." "Quando siete tornati?" "Ieri." "Chi vi ha
bigliettino, o veniva Arabella in persona a rabbonirlo, a chiamarlo indietro sul campo di battaglia, dove, quando non si moriva di disperazione, si moriva
dall'ultimo passo. E quei poveri figliuoli? E la sua cara Arabella? Questa veniva quasi piú avanti degli altri bambini nella sua chiara biondezza, nella sua
Son passati molti giorni dalla partenza di Beatrice da Milano. Con lei sono andati i maschietti e la casa è chiusa. Arabella, per non perdere il
bene che gli aveva fatto la letterina di Arabella. Se la teneva sempre con sé, nel portafogli, sul cuore, e nei momenti d'estasi la leggeva dieci volte
"La mamma è in letto" disse Arabella. "Si sente male?" "Son già tre giorni." "Perché non mi avete avvisato?" "Non ha voluto. Credo che abbia la
di Arabella. Apro per caso il cassettino della tavoletta, e guarda che cosa trovo ... ." La Carolina cacciò la mano in una delle grandi tasche del
, si stava lí come impauriti, quando un rumoroso battere di pantofolette chiamò la mia attenzione e mi fece guardare in su. Arabella, coi capelli
difenderla? Che tradimento, che bassa insidia, che vergogna!.. Come tornare davanti a’ suoi figliuoli, davanti alla sua Arabella? per chi l'avevano presa
degli umori, gliene dicevano di belle e di brutte. La signora Grissini, tutta commossa, Arabella, Mario, Naldo, un po' mortificati, Beatrice, l'Elisa