poverina? - I tre fanciulli sono molto imbarazzati. E la mamma chiamava quella una bella sorpresa?! - Ebbene, - dice la signora d'Aufran - andate ad aprire
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 113
.... - La fata Carabossa.... - Proserpina?... - La fanciulla ride: - Non so se abbia tutti questi nomi. So che la mamma la chiamava «mamma Duflet». Fintanto
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina Frontespizio
C' era una volta un asino piccino piccino e tanto bello e si chiamava «Vip». Tutti gli facevano le carezze e gli dicevano: - Come sei bello, Vip
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 18
anche noi! - soggiungevano gli altri due, Anulare e il più piccino che si chiamava Mignolo. E tutti i cinque fratelli lavoravano insieme d'amore e
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 33
che Dante, con sublime verità, chiamava intelletto d' amore. Questo sentimento così grande e puro non è gioia, nè maraviglia, non è nemmeno un' estasi
Paraletteratura - Ragazzi
.... Egli era là, vicino a lei, e la chiamava sotto voce per nome. La fanciulla non rispose, non si rivolse a lui; ma cadendo su le ginocchia, e
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 161
perdesse codeste fantasie, ch 'egli chiamava la scorza del fanciullo, e imparasse a conoscere uomini e cose. Ma era tardi. Io aveva già sposata la parte
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 245
povero Michele non faceva più il viso arcigno, quando se lo chiamava innanzi per saldar i conti, o comandar il desinare. Ond' era, che que' di casa e i
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 266
, mi chiamava il suo buon Bernardo, il suo amico vero. Più d'una volta mi domandò se mi sarei sempre di lui ricordato, ove mai, gli fosse toccato di
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 337
altra cosa, voltavasi bruscamente dall'altro lato, se una d'esse lo chiamava teneramente col nome di padre; poi le congedava con mal piglio , dicendo
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 74
.... che tu lodavi sempre quando venivi a visitar la Scuola? Si chiamava Giovannina Mosca: ma noi la chiamavamo moscerino perché era piccola e magra
Paraletteratura - Ragazzi
meglio non mi risultavano poi niente antipatici. Lui anzi, il conte, a parlarci era persino divertente. E la contessa era molto gentile, mi chiamava
Paraletteratura - Ragazzi
. Anche per il nome la prendevamo in giro: la Guasti, spiritosa, la chiamava Ippopotamo, oppure Ip-ip-urrà. Che cosa non si direbbe, a scuola, pur di
Paraletteratura - Ragazzi
vicina e naturalmente non si chiamava X, ma nei libri tante volte non si dicono i nomi veri dei posti.) - Ma si. Non vorrai che parta dalla stazione del
Paraletteratura - Ragazzi
- Remigio e Vittorina - e la cuoca, che si chiamava Adele ed era una grassona che le piaceva molto ridere. Li avevamo sentiti anche io e Ippolita il giorno
Paraletteratura - Ragazzi
intorno sembrava che friggesse, da tanto che stridevano le cicale. Il cameriere - autista (avevo scoperto che si chiamava Remigio, come l'eroe del
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 15
bell'e sistemate. Una barbarie, la chiamava Ippolita. Magari proprio una barbarie no, però una barba lo era di certo. Quasi quasi mi veniva da darle
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 29
chiacchieravano, certo mai immaginando che noi fossimo cosí vicine. Remigio e la cuoca discutevano di non so cosa e la cameriera, che si chiamava
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 42
posta appena arrivava, su un vassoio d'argento sopra un mobile a tre gambe che si chiamava consòl. Stavo li, aspettavo, senza piú farmi impressionare
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 57
in un castello alto alto e scuro scuro, abitava un gigante che si chiamava Gigante Zucca. Questo Gigante era assai cattivo; derubava la gente, faceva
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 119
. Questo fanciullo si chiamava Raniero e non faceva proprio male a nessuno. Era molto timido e la gente credeva che invece fosse molto superbo. Per questo
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 51
I BALILLA C'è un inno che tutti i ragazzi che frequentano la scuola sanno a memoria e si chiama l'inno di Mameli, perchè l'autore si chiamava
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 79
e si chiamava appunto il Coniglio bianco. Un giorno un Gallo sentì piangere il bel Coniglio e gli domandò: - O di che Piangi? - Ho paura. - Ma di che
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 90
IL CIECO DI GUERRA C'era una volta un bravo giovanotto; si chiamava Pinotto. Aveva vent'anni, faceva l'intagliatore. Quindici anni aveva studiato
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 41
IL CONTADINO E LA SCUOLA C'era una volta, in un paese lontano lontano, un povero contadino che aveva tre figli. Il maggiore si chiamava Rustico, il
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 64