gravitando intorno a Milano, Venezia, Genova, Pisa, Firenze, i massimi gangli economici e di cultura in quella inattesa resurrezione. Per virtù del suo
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) e s. Antonino da Firenze (m. 1555), fino agli ultimi rappresentanti della scolastica, Gabriel Biel tedesco (m. 1495), G. Savonarola ferrarese (m
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parve ritrarre in un altro studio: L'odierno problema sociologico,Firenze, 1905), della cui influenza sull'economia conviene oggi tenga conto chi intende
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rinascimento cristiano. Ma tuttavia la potente Firenze medioevale non oltrepassò mai 90 mila abitanti; lo Stato veneto intero un milione; e all'esordire
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Firenze, imitate dalle anse (federazioni cittadine) commerciali del mare del Nord e Baltico; e la sua efficacia duratura dalla circostanza di aver
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centro africano e la Polinesia. Le fattorie di Firenze e Venezia accelerarono l'educazione economica e civile di tutta Europa centrale e occidentale
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altre terrestri come Milano e soprattutto Firenze, il massimo ganglio mercantile e monetario del medio evo. E salvo ancora che intere nazioni spostassero
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) nell'Europa civile più del 10, 20%, e raramente le maggiori città (forse appena Venezia, Milano, Firenze) toccando o superando i 100 mila abitanti
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la sua cultura sopra tre continenti; e modernamente da Venezia e Firenze, che ispirarono tanta parte della civiltà europea nell'evo medio (Balbo
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Seguono per reazione a questo predominio fondiario o militare le corporazioni dei mercanti:in Venezia le scuole grandi (con nome greco), in Firenze i
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volte al commercio locale, le quali riescono talora ad afferrare il potere (in Firenze, le Arti minori nel 1345); — e ulteriormente in tutta Europa
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a Firenze) in Francia e dovunque. — La lotta generalmente in Europa si compone coll'intervento spesso del poter regio; sicché le gilde artigiane
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di mercanti, e sciolto sovente con civile sapienza. E alcuni Comuni come Genova, Firenze, Venezia, nel governo delle loro fattorie e colonie in tutta
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dell'età antica o moderna; sicché Firenze porge l'esempio della più grande democrazia, come Venezia della più sapiente e duratura aristocrazia del mondo. E
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armi a gonfaloni, attribuì le prime funzioni militari di pubblica difesa (le sedici compagnie dell'arti in Firenze). — Soprattutto allentò e trasformò il
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. IX, Venezia sec. X, Pisa sec. XI, Firenze sec. XIII, Milano sec. XV), poi in Germania (prima quella di Aquisgrana), e dovunque: — arte la quale
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quel turbinio intrecciata, a Milano, a Genova, a Firenze, a Parigi, nelle Fiandre, nei borghi inglesi, coinvolgeva con vivacità febbrile tutte le
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e dei commerci, come può dirsi della borghesia dei nostri liberi comuni medioevali, in ispecie di Firenze. — I loro abusi invece possono divenire
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dono ai futuri mercanti e imprenditori di un mondo nuovo. — Organizzatori potenti essi reggono 30.000 telai nella sola Firenze, disseminano le spiagge
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2. Questo tipo anticipato di impresari moderni, offerto principalmente dall'Italia e più da Firenze nei sec. XII-XV (G. Capponi, Perrens, Pöhlmann
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ispecie di Milano, Genova, Venezia, soprattutto di Firenze.
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Questo principio valse non solo per la Germania, ma per i nostri comuni sovrani (compresi Firenze e Venezia); perdurò in Francia fino alla
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trasformazioni del suolo. Fanno eccezione i governi comunali intelligenti e ricchi di Italia, nella Lombardia, a Pisa, a Firenze, ove trattavasi di
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a Milano, Firenze, a Parigi, nelle Fiandre, sul Reno; il cui sviluppo e valore trovansi ormai illustrati mirabilmente (Roscher, Bücher, Doren
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artigiani più potenti (p. e. l'Arte di Por Santamaria in Firenze), favoriti più tardi dall'istituzione delle fiere o mercati più ampli in luoghi
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metà del sec. XIII, con tappe rispondenti alle riforme anco politiche in Firenze dei frati gaudenti (1252), di Dino Oompagni (1282), di Giano della
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intorno a Firenze, o negli orologi da parete nella Selva Nera; ovvero può affrontare i prezzi alti ma aleatori di alcuni prodotti, come i tessuti di seta
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L'avvento di essa si prepara remotamente nel sec. XIV a Firenze, in cui i grandi mercanti dell' Arte della lana («lanifices») davano fra il 1336-38
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) dell'industrie medioevali, p. e. nelle tintorie o gualchiere nell'arte della lana a Firenze (Doren), e come nella industria moderna essa abbia rinvenuto
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sociali nel medio evo, specialmente italico. Quelle potenti compagnie di Genova, Milano, Firenze, che acquistarono storica rinomanza nel mondo
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umiliati si fecero maestri in ben 145 conventi in Lombardia e Toscana, e a Firenze, nell'industria e mercatura dei panni raffinati (Lampertico). Gli
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(coalizione) non mancano saggi di scioperi, anche in Germania (Janssen). Che se a Firenze per ragioni politiche rimasero fissate a 21 le arti maggiori e
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libertà dei re), come quelle di Bologna del 1256, che si ispirano a ragioni religioso-cristiane, e di Firenze del 1289, che si appellano al diritto naturale
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dappertutto, come p. e. a Firenze, ove, accanto alle arti maggiori essendo salite al potere nel 1343 le arti minori, si prolungò un relativo regime di libertà
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