E analogamente, sotto un punto di veduta dinamico, il valore totale d'uso rivela la attuazione della legge suprema edonistica; — per cui nel progresso economico avviene che «ad ogni aumento nel complesso dei beni crescano le soddisfazioni e diminuiscano relativamente i sacrifizi; con tendenza (sotto certe condizioni) di sopravanzare quelle sopra di questi non solo in modo proporzionale ma progressivo».E tal legge ha la sua radice nella stessa natura del bisogno, il quale signoreggia immediatamente il valore di uso nella economia privata di chi produce direttamente per consumare. Il bisogno infatti, — da un lato ha bensì una funzione passiva traendo l'uomo a ricercare l'appagamento, nel quale, siccome effetto delle sue aspirazioni, tende ad acquetarsi; ma da un altro lato dispiega una funzione attiva,siccome causa impellente della operosità umana per produrre e moltiplicare i beni utili quali mezzi dell'appagamento stesso. Operosità, la quale importando per l'uomo una pena (fatica, sofferenza), esso tende a rendere sempre meno onerosa. Ciò precisamente in due modi del pari soggettivi: col suo ingegno,sostituendo alle energie proprie organiche altre forze di natura (progresso intellettuale tecnico); e collasua virtù,abituandosi ad estimare meno gravosa ed anzi gradita una operosità, anco prolungata e più intensa, in vista dei fini elevati della esistenza che con essa consegue (perfezionamento morale). Così il bisogno raggiunge il suo termine mercé il moto accelerato di più coefficienti. È ciò che farebbe per sviluppo di energie interiori un selvaggio od un Robinson Crusoe nell'isolamento che esclude ogni relazione di scambi; esempio che rafferma frattanto questo vero: — che il principio edonistico nell'economia coincide con la duplice legge del valore d'uso, unitario e totale; la quale ne è la espressione fondamentale, radicata nella natura dell'uomo stesso, perché involge, nella sua progressiva attuazione nel tempo, le due condizioni psichiche dello sviluppo dell'intelletto e della volontà, cui è connesso tutto l'incivilimento.
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Così dovunque (attraverso brevi soste e ricorsi) in Caldea, in Egitto, a Sidone, a Cartagine, in Roma, con un cammino accelerato, irrefrenabile, segnato dal diffondersi del latifondo, dall'incentrarsi dei capitali, dal lusso insultante, dalle usure divoratrici in alto; e di ricambio dal dilagare del pauperismo, dell'abbrutimento e della schiavitù in basso. Le formule più odiose e provocanti dell'odierna critica del socialismo contro il capitalismo spadroneggiante, quali la lotta per la conquista del potere, la prevalenza dei forti su i deboli, il trionfo dei ricchi sempre più ricchi sopra i miseri sempre più esausti — sono per quell'età storicamente vere. Esse trovano reale e terribile attuazione lungo 5000 e più anni di paganesimo imperante.
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XVIII in poi, che, col capitalismo olandese, anglosassone e francese e colle grandi compagnie interne e coloniali l'industria mineraria applicandosi nei vari continenti non solo alla estrazione dei metalli preziosi, bensì a tutte le materie utili alla produzione,raggiunse con moto accelerato fino ad oggi un poderoso sviluppo, e con questa integrale funzione economica conseguì alla sua volta una completa costituzione organica e una piena vitalità autonoma la classe mineraria, coi suoi possenti interessi, colla sua solidarietà universale, coi suoi caratteristici processi tecnico-economici, dinanzi alle altre classi produttive.
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