Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: pianto

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ARABELLA

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De Marchi, Emilio 10 occorrenze

, cercò di soffocarvi dentro il gran pianto e la passione che rompevale lo stomaco. Ferruccio le circondò la testa col braccio e vi posò le labbra un

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la mano che percote. La sua disgrazia l'aveva avvicinato a quella donna, s'era inginocchiato davanti a lei, aveva pianto nelle sue mani; l'aveva fatta

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non aveva il capo a queste cose. Lo piantò, traversò di nuovo la piazza della Scala, e per la via di Santa Margherita venne verso la via Torino. Era il

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..." "Zia Colomba" proruppe Ferruccio con una intonazione, quasi con un grido di pianto. "Questo è brutto, questo è orribile. O quest'uomo non sa quel che

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sullo zucchero, ordinò che si chiudesse un battente della porta e vi piantò due belle guardie di Questura. La vecchia benefattrice era troppo conosciuta

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coscienza mescolata alle ombre dei sogni, Arabella fu presa da un tal delirio di pianto, che una bambina schiacciata dalle ruote di un carro non

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morta, ho pianto; quasi ho pregato che fosse morta davvero." "Perché?" "Non so spiegarmi. Mi pareva allora che a una morta si potesse voler bene più

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dimenticata sui ferri. La buttò via. Sentì il pianto salire fino alla gola, ma con un crudele sforzo lo respinse e ricompose l'animo a una tranquilla e

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piangeva più dai giorni della sua fanciullezza; era un pianto che da tre o quattro mesi andava via via addensandosi nel suo cuore. Naldo, ammaestrato

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fretta la madre della signora Arabella." "Che è capitato?" "Una cosa orribile, zia... Io tremo ancora..." e il ragazzo, scoppiando in un pianto dirotto

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Il signor dottorino

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De Marchi, Emilio 1 occorrenze

coprendosi il viso con ambo le mani esclamò: - Si può soffrire piú di cosí? - uno scoppio di pianto disse quanto non è concesso a noi di imaginare. Il

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La morte dell'amore

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De Roberto, Federico 5 occorrenze

lacrime, io ho pianto con te. Tu hai voluto riscattare col tuo sangue il mio pianto; ora, comprendi, quando questo è avvenuto fra due creature, esse non

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diventava uno struggimento a cui le carezze non bastavano più, ma che aveva bisogno di traboccare in pianto, io le dicevo, guardandola negli occhi, tenendola

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’impero d’uno di quei sogni mostruosi durante i quali sappiamo però di sognare. Ed un pianto sconsolato, inesauribile, grondava dai miei occhi; uno di quei

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; ripensando alla crudeltà della quale aveva dato prova nel restar sorda alle mie preghiere, al mio pianto, alla mia disperazione; per un poco il mio

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il pianto muto e soave che sgorgò dai miei occhi quando la gioia dié luogo alla tenerezza, quando tutta la mia gratitudine della quale ero capace

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