Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

ITTIG

Risultati per: accade

Numero di risultati: 15 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Liberalità e matrimonio - abstract in versione elettronica

121797
Di Cristo, Rosalia 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Sovente accade che la promessa di matrimonio, le nozze stesse, la vita di coppia, poi, instaurata siano accompagnate dalla realizzazione di attribuzioni liberali: vengono integrate così vere e proprie donazioni dirette od indirette ex artt. 769 ss. c.c.; doni fatti a causa della promessa di matrimonio ex art 80 c.c.; donazioni obnuziali ex art. 785 c.c. b) La mancata celebrazione del matrimonio. Il collegamento sussistete tra tali liberalità ed il matrimonio fa sì che la sua mancata celebrazione incida sull'atto stesso. In particolare, i doni dovranno essere restituiti; la donazione nuziale verrà meno, essendo la sua efficacia subordinata alla celebrazione stessa. Quanto alla donazione tout court, avrà medesima sorte soltanto qualora il donante abbia dedotto in condizione risolutiva l'evento delle mancate nozze. c) Lo scioglimento del matrimonio. In linea generale, invece, la sentenza di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del vincolo non incide sull'atto di liberalità che rimane, pertanto, fermo.

Note minime (vagamente antistoriche) sugli effetti perversi delle sentenze interpretative di rigetto in materia penale - abstract in versione elettronica

121999
Oddi, Alessandro 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Accade spesso che la Corte costituzionale, chiamata ad esprimersi sulla legittimità di una fattispecie di reato sospettata di vioalre l'art. 25, comma 2 Cost., si pronunci con una sentenza interpretativa di rigetto che, attraverso la valorizzazione in chiave ermeneutica del principio di offensività, ridefinisce il contenuto di quella meesima fattispecie, salvandola così dall'annullamento. Simili decisioni prestano il fianco a numerose critiche: non soltanto per la debolezza del presupposto teorico da cui muovono, ma anche -e soprattutto- per gli effetti perversi che inevitabilmente determinano.

Separazione delle carriere e imparzialità del giudice: un circolo virtuoso - abstract in versione elettronica

122123
Amodio, Ennio 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Con la separazione delle carriere verrà irrobustita anche l'imparzialità del giudice che potrà essere meglio inquadrata distinguendo due situazioni di deficit: il giudice troppo passivo, come accade nelle indagini preliminari in cui il pubblico ministero assume un ruolo preminente; il giudice troppo attivo, che nel dibattimento interferisce nell'elaborazione della prova condotta dalle parti. Questa duplice anomalia deve essere superata.

Conciliazione e mediazione: modelli differenti di risoluzione dei conflitti? - abstract in versione elettronica

123681
Foddai, Maria Antonietta 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Non altrettanto accade in Francia, dove i termini "médiation" e "conciliation", definiscono due istituti giuridici e due differenti modelli di gestione dei conflitti. Anche in Italia le parole "conciliazione" e "mediazione" hanno una diversa area di impiego: si riferiscono a campi, pratiche e modelli diversi di gestione dei conflitti. Entrambe indicano una modalità consensuale e volontaria di composizione delle controversie che si svolge alla presenza di un terzo imparziale che guida le parti nella ricerca di una soluzione al conflitto. b) Differenziazione degli ambiti di competenza. Tuttavia, in questi ultimi venti anni si è assistito ad una spontanea e progressiva differenziazione tra i rispettivi ambiti di competenza: la "conciliazione" descrive la composizione delle controversie in campo civile e commerciale, la "mediazione" definisce invece la gestione dei conflitti in ambito sociale, scolastico, penale e familiare. Il fenomeno italiano degli Adr ci offre un panorama rigorosamente separato di pratiche, percorsi formativi e argomenti teorici che indicano la tendenza in atto verso una differenziazione tra la prassi della mediazione e quella della conciliazione. In sostanza sembra di assistere alla progressiva costruzione di un confine tra ambiti disciplinari sui quali bisognerebbe riflettere con attenzione. Il legislatore, che di recente è intervenuto nella materia con il d.lg. n. 28 del 2010, non ha accolto questa distinzione. La norma citata distingue tra "mediazione" e "conciliazione", ma non per regolare due pratiche autonome, quanto piuttosto per istituire una relazione di mezzo a fine tra le due, prevedendo che l'attività di mediazione sia finalizzata alla conciliazione.

Incapacità di alimentazione e idratazione autonoma: un confronto fra il neonato, il lattante ed il soggetto adulto - abstract in versione elettronica

123923
De Luca, Daniele; Virdis, Andrea; Di Pietro, Maria Luisa 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

All'interno dell'ampio quadro assistenziale della persona in stato vegetativo (SV), alimentazione e idratazione artificiale rappresentano un aspetto di fondamentale importanza, similmente a quanto accade nell'ambito dell'assistenza rivolta a neonati e più in generale a lattanti. Poiché spesso l'assenza di funzioni fisiologiche o di relazione con l'esterno vengono addotte per giustificare l'interruzione delle procedure assistenziali nelle persone in SV, l'articolo intende affrontare la questione della doverosità dell'idratazione e dell'alimentazione artificiale in tali persone, attraverso un confronto fra le diverse "funzioni" vitali, fisiologiche o comportamentali e relazionali presenti sia nei soggetti in SV sia nei neonati e nei lattanti. Alla luce di tale confronto, si evince come la sola ragione per cui possa essere erroneamente sostenuta la liceità dell'interruzione dell'alimentazione nei soggetti in SV è di natura ideologica e non scientifica.

La "sostituzione" degli amministratori di società quotate cessati in corso di mandato: voto di lista, principio maggioritario - abstract in versione elettronica

124423
Negri Clementi, Annapaola; Federici, Filippo Maria 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

La prossima stagione delle assemblee di approvazione del bilancio farà sì che tornino attuali (come ciclicamente accade) le riflessioni sul voto di lista e sulla problematica "sostituzione" degli amministratori - di minoranza e non - di società quotate cessati in corso di mandato. Il tema concerne le modalità di sostituzione di uno o più membri del consiglio di amministrazione a seguito della cessazione dalla carica prima della scadenza naturale del mandato nelle società quotate. Ci si interroga, infatti, se la sostituzione dell'amministratore cessato in corso di mandato debba avvenire con il meccanismo del voto di lista previsto dall'art. 147 ter, D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 ovvero se si debbano prendere in considerazione diverse discipline, quali quelle contenute nello statuto o il criterio generale del diritto societario del voto secondo principio maggioritario.

I contratti ceduti unitamente all'azienda e le responsabilità dell'alienante - abstract in versione elettronica

124947
Urso, Alberto 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

A sostegno della conclusione si pone l'essenziale rilievo per cui, a fronte della modificazione soggettiva del rapporto patita, il terzo contraente risulta già tutelato tramite l'istituto del recesso, analogamente a quanto accade in altre ipotesi ove nessuna responsabilità è prevista a vantaggio del recedente (artt. 1722, n. 4, 1833, 2° co., 1918, 4° co., e 2612, 2° co., c.c.). - 4. La posizione dell'acquirente e il significato dell'art. 2558, 2° co., c.c. - 4.1. In realtà non può escludersi che tanto il terzo quanto l'acquirente subiscano danni in conseguenza della cessione dell'azienda. E, anche a fronte di una lettura sistematica della disposizione, deve superarsi l'impostazione unilaterale per la quale l'alienante dovrebbe essere responsabile esclusivamente verso l'una o l'altra delle parti coinvolte nella vicenda traslativa dell'azienda. Occorre invece riflettere sull'effettiva portata della disposizione, la quale, più che fondare positivamente una specifica fattispecie di responsabilità, sembra fare salve le responsabilità, verso l'acquirente o il terzo, già esistenti in capo all'alienante in virtù di altre fonti normative.

L'applicazione ex art. 704, comma 3, c.p.p. della custodia cautelare dopo la sentenza di estradizione - abstract in versione elettronica

125303
Macrillò, Armando 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

A differenza di quel che accade nell'ipotesi di mandato di arresto europeo, se all'atto della sentenza di estradizione la persona non si trovi sottoposta a coercizione personale per effetto d'una misura disposta a norma degli artt. 714 e 715 c.p.p., è necessaria la presentazione di apposita richiesta da parte del Ministro non potendo operare alcuna "conversione" della custodia nei termini indicati dall'art. 704, comma 3, c.p.p.

Responsabilità della struttura sanitaria per i danni non patrimoniali cagionati ai familiari del paziente - abstract in versione elettronica

125365
Spina, Giulio 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Tipologia di responsabilità civile che nasce dalla lettura combinata degli artt. 1218 c.c. e 1173 c.c. e che, diversamente dalla responsabilità extracontrattuale e in analogia a quanto accade in quella da inadempimento, sorge tra due soggetti entrati in contatto tra loro prima del verificarsi del danno e consegue ad una violazione di una norma specifica di condotta. Si applica pertanto la disciplina di cui agli artt. 1218 c.c. e ss. D) Causa in concreto del contratto. Ragione concreta della dinamica contrattuale che si identifica, a prescindere dallo schema negoziale scelto dalle parti, con lo scopo pratico del negozio. Pertanto, come evidenziato dalla Suprema Corte nella nota pronuncia n. 10490/2006, la causa, quale elemento essenziale del contratto ex art. 1325 c.c., va intesa non come funzione economico sociale, ma come funzione economico - individuale dell'accordo, ovvero come sintesi degli interessi reali che il contratto è diretto a realizzare. E) Contratto con effetti protettivi verso i terzi. Figura contrattuale non esplicitamente prevista dal codice civile ravvisabile, come ad esempio illustrato da Cassazione civile n. 589/1999, qualora un contratto, pur non attribuendo al terzo il diritto al conseguimento della prestazione principale, conferisce al medesimo il diritto a che il contratto stesso venga eseguito con diligenza tale da evitare danni al terzo medesimo, con la conseguente possibilità per questi di agire nei confronti del debitore, in via contrattuale, per il risarcimento del danno conseguente all'inadempimento contrattuale. F) Danno esistenziale. Danno non patrimoniale identificato nella compromissione delle attività realizzatrici della persona umana che, in presenza di un'ingiustizia costituzionalmente qualificata dell'evento di danno, risulterà risarcibile. Secondo le Sezioni Unite n. 26972/2008, tuttavia, il danno non patrimoniale sarebbe "categoria generale" e "unitaria" con la conseguenza che non sarebbe dunque identificabile una sua sottocategoria denominata "danno esistenziale". Ad ogni modo, risulterà risarcibile l'ingiusta lesione di un interesse inerente alla persona costituzionalmente garantito connessa all'alterazione della abitudini di vita e degli assetti relazionali che erano propri del soggetto danneggiato.

La malattia rapidamente fatale in responsabilità civile. Giurisprudenza corrente e soluzioni operative in medicina legale e in diritto per la liquidazione integrale del danno ed esemplificazione casistica - abstract in versione elettronica

125717
Gesumunno, Antonio; De Salvia, Alessandra 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

In caso di sopravvivenza prolungata, il risarcimento del danno biologico permanente, quantificato in fasce percentuali, come per altro accade in ambito INAIL, può essere un criterio valido. Laddove invece la sopravvivenza risulti più limitata, è opportuno valutare il danno temporaneo, specificando in maniera molto dettagliata l'iter clinico e l'espressione della malattia con il suo corollario di conseguenze sfavorevoli sulla qualità di vita del danneggiato. In questo modo il magistrato può operare una liquidazione del danno aderente alle specificità del caso concreto. Viene proposta l'applicazione delle strategie valutativo-liquidatorie ad un caso concreto per il quale il Tribunale di Verona ha emesso una sentenza di risarcimento del danno da neoplasia amianto-correlata.

Tabelle nazionali per sentenza, o no? - abstract in versione elettronica

125951
Franzoni, Massimo 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

La seconda manifesta una spiccata preferenza per le tabelle milanesi, ma le impiega quale tecnica di decisione equitativa e non esclude una decisione motivata diversamente, come accade per ogni liquidazione equitativa del danno. È confermata l'idea che il danno esistenziale non è altro che un diverso modo di intendere il danno non patrimoniale, nella diversa lettura da tempo data all'art. 2059 c.c.

I termini per l'accertamento della decadenza dalle agevolazioni fiscali - abstract in versione elettronica

126563
Nastri, Maria Pia 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

In mancanza di un termine espresso in tema di decadenza di alcune disposizioni agevolative, come accade in tema di proprietà agricola, il contribuente non può essere soggetto ad un'azione dell'amministrazione soggetta al solo termine di prescrizione ordinaria ex art. 2946 c.c., ma sarà soggetto ad un termine triennale che decorrerà dalla conclusione dell'istruttoria da parte della Regione. Prevedere un termine triennale per l'azione dell'amministrazione finanziaria appare coerente con il consolidato orientamento in tema di agevolazioni prima casa.

Limiti di legittimità dell'offerta di pagamento mediante assegno bancario - abstract in versione elettronica

127161
Giovannelli, Silvia 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Nuovamente investite della questione con riferimento all'offerta di pagamento mediante assegno bancario, le Sezioni Unite hanno significativamente temperato la conclusione precedentemente prospettata, pur senza pervenire ad una sua radicale confutazione, e hanno osservato che il creditore, a differenza di quanto accade per l'offerta di contante e per l'assegno circolare, può rifiutare la ricezione dell'assegno bancario, purché riesca a dimostrare un motivo sufficientemente grave alternativo e distinto rispetto a quello incentrato sulla diversità della prestazione, lasciando chiaramente intendere che, a tal fine, è sufficiente far leva sul rischio della sua mancata copertura. In tal modo, le Sezioni Unite hanno riaffermato la necessità, già evidenziata dalla giurisprudenza antecedente al 2007, di invocare, nel caso in esame, il principio di buona fede in funzione correttiva del dettato normativo, in modo da evitare una sua applicazione letterale quando essa comporti risultati equitativamente ingiusti, pregiudicando le ragioni di chi risulti meritevole di maggiore protezione rispetto alla controparte.

Esterovestizione: è legittimo il disconoscimento dei costi e delle imposte estere? - abstract in versione elettronica

127775
Avolio, Diego; Santacroce, Benedetto 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Spesso accade che alla contestazione di esterovestizione nei confronti di società non residenti gli Uffici dell'Agenzia delle entrate facciano seguire una ricostruzione extracontabile del reddito della società, con ciò disconoscendo la deducibilità dei costi sostenuti dal soggetto estero, come pure lo scomputo delle imposte assolte all'estero, in assenza di una dichiarazione dei redditi oltre che di una contabilità debitamente tenuta nel nostro Paese. Si pone così la necessità di verificare se la disciplina dell'accertamento induttivo possa trovare applicazione anche nel caso delle società asseritamene "esterovestite", che danno comunque adempiuto agli obblighi di corretta tenuta della contabilità, oltre che dichiarativi, nello Stato di residenza della propria sede legale.

Qualità ed efficienza della spesa pubblica. La spesa sanitaria in Italia: Regioni a confronto ed analisi delle diverse metodologie di finanziamento del disavanzo - abstract in versione elettronica

128857
De Donatis, Claudio 1 occorrenze
  • 2011
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
  • ITTIG
  • w
  • Scarica XML

Si è perciò voluto analizzare alcuni aspetti legati ad un settore, quello della Sanità che tra tutti rappresenta quello più emblematico e raffrontarne alcuni aspetti in relazione a ciò che accade in altre esperienze regionali in Italia. Infine proporre alcune valutazioni per dimostrare che riformare i meccanismi di generazione della spesa pubblica, rivedere le priorità, eliminare attività superflue, ridefinire i costi sfruttando le possibilità offerte dalle nuove tecnologie e organizzando più efficacemente i servizi offerti, non è più una via ma una necessità.

Cerca

Modifica ricerca

Categorie